Il tetto giardino

Vantaggi - Tipologie - Composizione

Immagine di una copertura verde
Denise Barbaroux Archweb.com

Articolo di

Categoria

Giardini

Pubblicato il

14 Marzo 2019

1) Introduzione: i tetti verdi

La storia delle coperture verdi risale ai tempi della nascita delle prime grandi civiltà. Tutti conosciamo il più famoso dei giardini pensili di Babilonia del 600 a.C., sui quali gli storici stanno ancora studiando sulla loro reale esistenza, ma è sicuro che la storia di questo genere di giardini abbia origini da civiltà orientali del X e IX secolo a.C.

Questi rinomati giardini erano posizionati su terrazzamenti, il cui terreno doveva essere formato da uno strato drenante e lo spessore totale era di uno o due metri. La particolarità di questa struttura era la capacità di mantenere costantemente verde la vegetazione, essendo il clima del luogo non favorevole alla crescita delle piante; infatti si presume che la costruzione venne progettata in maniera tale da far scorrere al suo interno l’acqua, tramite dei canali appositi. Anche gli etruschi e i romani utilizzarono i giardini pensili, specialmente durante la costruzione delle tombe: la parte di terreno asportata era usata per coprire la parte superiore con della vegetazione.

Durante l’epoca medioevale, il giardino pensile veniva usato specialmente nei monasteri e nelle fortezze dei castelli, e avevano una funzione non solo estetica, ma anche funzionale: nel caso dei monasteri i giardini erano impiegati come orti, mentre nel secondo caso erano dei cumuli di terreno ricoperti da vegetazione, adiacenti ai muri ed ai bastioni, con la funzione di attenuare i colpi durante le battaglie ed evitare danni alle strutture.

Dal XV secolo fino al XIX secolo, prevale nuovamente la funzione estetica e ornamentale, come possiamo vedere da alcuni esempi quali la villa D’Este a Tivoli, la Reggia di Versailles a Parigi e i giardini del Belvedere in Vaticano.


Negli ultimi decenni, vi è stato un notevole aumento di edifici ad uso residenziale, industriale e rurale, portando ad una continua diminuzione di terreno ed a dei conseguenti problemi legati all’ambiente. Soprattutto con la riduzione delle aree verdi si è assistito ad un calo della tenuta idrica del terreno e ad una crescita della velocità di scolo dell’acqua, causando importanti danni nelle aree urbanizzate duranti i periodi di piogge.

Inoltre una diminuzione delle aree verdi, in aggiunta alle modifiche del paesaggio, ha portato anche ad una riduzione della capacità delle piante di frenare le polveri inquinanti e di produrre ossigeno. Queste motivazioni hanno condotto ad uno studio di soluzioni tecnologiche alternative, che potessero conciliare la necessità di verde urbano a livello dei singoli, ma anche a livello della comunità collettiva.
Una delle soluzioni adottate è la creazione di aree verdi sopra le coperture degli edifici: si tratta di zone chiamate “tetti verdi” o “tetti giardino”.

Queste strutture sono composte da strati di coltivazione e drenaggio con profondità diverse e con una copertura vegetale. I tetti verdi sono oggigiorno molto utilizzati, soprattutto grazie allo sviluppo dell’interesse sul discorso del risparmio energetico. Questa tecnologia risale già all’inizio del XX secolo, quando il tetto verde cominciò a essere utilizzato, a livello sia europeo che mondiale, grazie alle nuove ed affascinanti tematiche proposte da Walter Gropius, Frank Loyd Wright e Le Corbusier; ebbe un maggiore sviluppo a partire dagli ultimi trent’anni del ‘900, specialmente in Germania, in Svizzera e in Austria.


In Italia i tetti verdi cominciarono ad essere utilizzati solamente verso la fine degli anni ’90, in seguito a studi sui vantaggi apportati all’ecosistema urbano, fino ad arrivare alla recente normativa UNI 11235 “Istruzioni per la progettazione, l’esecuzione, il controllo e la manutenzione di coperture a verde”.

2) Vantaggi dei tetti verdi

I vantaggi delle coperture verdi sono molteplici. L’aspetto estetico non è l’unico punto positivo, ma ci sono anche lati favorevoli dal punto di vista del comfort abitativo e della qualità dell’ambiente; il giardino pensile di avere spazi per attività all’aria aperta in luoghi che talvolta non vengono sfruttati appieno e vengono dimenticati. Uno dei maggiori vantaggi consiste nel risparmio energetico e nella gestione delle temperature.

Durante la stagione invernale la copertura verde può mitigare la temperatura interna (ad esempio con temperature esterne di -10°, la copertura si troverà intorno ai -2°); durante l’estate invece resta attorno ai 30° in confronto agli 80° delle coperture tradizionali. Tutto ciò comporta un miglioramento dell’efficienza energetica dell’edificio e una protezione degli strati impermeabili causati degli sbalzi termici, nonché un risparmio dal punto di vista economico grazie alle efficienti prestazioni di isolamento termico in inverno e di raffrescamento in estate.

Questo beneficio non apporta un miglioramento climatico solo negli ambienti interni, ma come già accennato, anche esternamente, dato che l’isola di calore viene notevolmente ridotta: infatti i green roof trattengono dal 50% al 90% dell’acqua piovana, che poi verrà rimessa in circolazione nell’ambiente grazie all’evaporazione; in questo modo l’aria diventa più umida e la sensazione di polvere e di caldo tipica delle isole di calore diminuisce. Un altro vantaggio è il risparmio idrico: il tetto verde consente l’accumulo dell’acqua piovana, tramite l’assorbimento e la filtrazione della vegetazione.


L’accumulo di acqua in pannelli è un sistema economico eccellente per raccogliere acqua, che viene trattenuta in vasche, e quindi può essere riutilizzata. Il tetto giardino contribuisce alla riduzione dell’inquinamento sonoro, poiché questo tipo di copertura assorbe le onde sonore mitigandone la diffusione: il substrato assorbe i suoni a basse frequenze e la vegetazione assimila le onde ad alte frequenze.Il verde pensile aiuta anche nell’assorbimento dell’elettrosmog: il substrato di un giardino accumula oltre il 90% delle emissioni della rete mobile cellulare e delle ricetrasmittenti.

3) Tipologie di tetti verdi

Ci sono tre tipologie di tetti verde: quello intensivo, quello estensivo e quello semi-estensivo o ibrido.
Il” tetto verde intensivo” è caratterizzato da un maggiore peso e deve avere uno spessore minimo del terreno di 30 cm. Questa tipologia di tetto può essere realizzata su coperture piane con portanza oltre i 150 kg, e potranno quindi essere installati elementi d’arredo e più varietà di piante ed alberi. Naturalmente necessita di un grande sistema di irrigazione e di una costante manutenzione.

Il “tetto verde estensivo” è un rivestimento più semplice ed economico, che si adatta sia a tetti piani che inclinati, poiché la sua capacità di carico è ridotta e lo spessore deve essere compreso tra i 15 e i 20 cm di profondità. In questo giardino possono essere coltivane piante di piccole dimensioni e il sistema di irrigazione e la manutenzione sono decisamente meno impegnativi.


Infine il sistema “semi-estensivo” o “ibrido” è una combinazione dei due metodi descritti precedentemente. Si possono infatti usare contemporaneamente tecniche estensive e semi-estensive , usando sia piante di grandi dimensioni, sia piccoli alberi, per creare giardini pensili moderni e sostenibili allo stesso tempo.

Il tetto giardino

4) Composizione dei tetti verdi

La composizione del giardino pensile è caratterizzata da numerosi strati (dal basso verso l’alto):
 – lo strato impermeabilizzante è solitamente una membrana di bitume-polimero, che viene appoggiata sulla superficie del tetto, seguendo passaggi precisi, per evitare infiltrazioni di acqua; prima viene steso il primer, un materiale formato da bitumi e additivi, che serve ad avere una maggior aderenza tra la superficie impermeabilizzante e lo strato cementizio;

– lo strato protettivo serve a proteggere lo strato impermeabilizzante. Questo viene fatto tramite l’uso di vernici, ossia pitture a base di polimeri sintetici dispersi in acqua;

– lo strato drenante ha la funzione di drenaggio dell’acque piovana e di irrigazione, di accumulo e di acqua per il verde e di protezione ulteriore delle stratificazioni di impermeabilizzazione. Consiste in uno strato di materiale plastico rigido che raccolgono l’acqua piovana, che poi risale nel terreno sovrastante per nutrire la vegetazione;

– lo strato filtrante consente il passaggio dell’acqua tra due strati adiacenti, frenando così possibili passaggi di altri elementi;

– il substrato di vegetazione: i materiali che vengono usati sono di origine vulcanica, come ad esempio la pietra pomice e la lava, oppure in alternativa è anche usato il laterizio riciclato, che proviene da demolizioni di fabbricati: questi laterizi sono selezionati accuratamente, frantumati, arrotondati al fine di essere usati nel substrato;

– la vegetazione: la scelta del verde non è così semplice, poiché bisogna considerare le condizioni maggiori che determinano le caratteristiche di una pianta, come la luce, l’acqua, la temperatura.

5) Casi studio

5.1) Studio 999 – OurSecretGarden, Torino, Italia Il progetto è stato realizzato dallo Studio 999, nel 2010: si tratta di un giardino pensile di oltre 150 metri quadri sul tetto di un appartamento nel quartiere di San Salvario, a Torino. I materiali utilizzati sono semplicemente il legno e la vegetazione.

Si arriva al terrazzo tramite una scala interna che arriva nella piccola serra vetrata; il pavimento è costituito da assi di recupero e i grandi vasi ospitano piante di specie diverse e anche un piccolo orto urbano. Per realizzare il progetto gli architetti hanno disegnato insieme ai condomini del palazzo il piccolo orto, che viene infatti sfruttato da tutti e inoltre consente un ottimo isolamento termico ed acustico, con un conseguente risparmio sul riscaldamento e sul raffrescamento.


5.2) Emilio Ambasz – ACROS, Fukuoka, Giappone

Il progetto offre una soluzione alternativa ed innovativa di fronte ad uno dei problemi urbani più diffusi: favorire sia la necessità di costruire, sia il bisogno di avere aree verdi. L’edificio è caratterizzato da due profili differenti fra loro, uno più classico, che ricorda uno stabile per uffici con semplici finestre, l’altro presenta invece un magnifico tetto a terrazze che arriva ad un’altezza di 60 metri e contiene circa 35.000 piante di 76 specie diverse. Si tratta di 15 terrazze, aperte al pubblico, dove sono stati organizzati luoghi per la meditazione e il relax, adatti per cercare di isolarsi e per sfuggire dalla rumorosità della città. La vegetazione presente nel giardino ha non solo un effetto isolante, ma aiuta a tenere bassa la temperatura dell’intero edificio e le emissioni di CO2.

Il tetto giardino: progetto di Emilio Ambasz and Associates a Fukuoka, Giappone
Link:  Emilio Ambasz and Associates, Inc.http://www.greenroofs.com

5.3) Renzo Piano – Accademia delle scienze, San Francisco, California

La struttura appare come un edificio di vetro ricoperto da una superficie ondulata di 10 mila metri quadrati rivestita di verde; il tetto è infatti la particolarità dell’edificio, che sembra coperto da piccole colline, dove gli studenti possono recarsi e rilassarsi dopo le lezioni.

La linea guida del progetto è il rispetto e la tutela dell’ambiente, infatti in fase di progettazione stati effettuati studi sugli aspetti essenziali della progettazione sostenibile. Ad esempio il 95% dei materiali degli edifici precedenti, che sono stati demoliti, è stato riciclato, e circa il 70% del materiale isolante è stato ottenuto dal riciclaggio di vecchi jeans usati. La copertura verde influenza molto i locali degli ambienti sottostanti e raccoglie circa 13 milioni di litri d’acqua piovana all’anno, poi usata nel museo. Sul tetto verde spicca un grande lucernario che si apre direttamente sulla piazza centrale; il tetto è percorribile e mentre si passeggia sulla copertura si ha l’impressione di cavalcare il dorso di un pacato drago. Inoltre il giardino ospita numerose specie di flora di origine californiana.
 

il tetto giardino: progetto dell' Accademia delle scienze di Renzo Piano  a San Francisco, california
Link:  www.rpbw.com   /   www.calacademy.org

5.4) Friedensreich Hundertwasser – Hundertwasser, Vienna

Il palazzo è opera di Hundertwasser, austriaco, e risale al 1986. L’edificio, che ospita un social housing è caratterizzato da linee sinuose, da colori vivaci e da una vasta e folta vegetazione che sovrasta il tetto. L’architetto Friedensreich Hundertwasser viene riconosciuto come un precursore dell’architettura sostenibile poiché opera negli anni 80, in un periodo in cui nascono i primi movimenti ambientalisti.

Sulla copertura sono state impiegate oltre 900 tonnellate di terreno; è presente anche una cisterna che recupera l’acqua piovana, che poi verrà usata per l’irrigazione della vegetazione. Il tetto giardino è costituito da foglie anti radice, per proteggere i solai sottostanti e da strati di ghiaia, per il drenaggio dell’acqua. Il progettista aveva ideato anche un sistema biologico di recupero delle acque reflue sfruttando le caratteristiche di alcune piante come il papiro e la canna, per purificare le acque sporche e incontaminate e convertirle in sostanze vegetali e minerali.
   

Il tetto giardino: progetto di Friedensreich Hundertwasser a Vienna

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