La sedia rossa e blu (in olandese: Rood-blauwe stoel, /ro:t 'blawə stu:l/) è un elemento di arredo progettato dal
designer olandese Gerrit Rietveld nel 1917.
Rietveld aveva realizzato un prototipo della sedia già nell'estate del 1918, ben prima - dunque - dell'incontro con Theo van Doesburg e Piet Mondrian, padri fondatori del gruppo De Stijl. Fu solo dopo l'adesione di Rietveld a tale gruppo, tuttavia, che la Sedia fu finalmente portata a compimento. Il De Stijl, infatti, predicava una forma d'arte in grado di restituire, attraverso armoniosi rapporti proporzionali tra le zone e tra i colori, la struttura ideale dello spazio: a tale principio rispondevano tutte le opere riconducibili al gruppo, e in particolar modo quelle di Mondrian, autore di celebri quadri dove l'effetto di equilibrio e di armonia viene conseguito, con risvolti anche astraenti, grazie all'impiego di linee nere intrecciate ad angolo e vivaci campiture di colori primari, bianco e nero.
Non è un caso, dunque, se la Sedia rossa e blu è considerata una concretizzazione tridimensionale dei principi figurativi che stanno alla base dell'arte di Mondrian. La sedia è costituita di quindici listelli in legno di faggio, aggregati tra di loro in modo tale da formare un intreccio di linee e piani basato sulla verticalità e sull'orizzontalità: in questa griglia lineare, poi, si inseriscono due assi di compensato, lo schienale e il sedile. In piena armonia con la poetica del De Stijl i vari elementi costituenti della sedia sono assemblati per semplice giustapposizione e si sovrappongono senza incastrarsi o compenetrarsi: questo criterio aggregativo genera una sedia dagli elementi costituenti ridotti ai minimi termini, quasi priva di massa o volume, che non interrompe lo spazio nel quale si colloca...
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