L’ambiente bagno: dove si incontrano funzione ed estetica
1. L’evoluzione del concetto di bagno
Per lungo tempo, lo spazio della casa destinato ad ospitare il bagno è stato considerato semplicemente un ambiente di servizio dalle dimensioni ridotte e dall’estetica sacrificata.
Con i cambiamenti sociali e le mutevoli necessità, oggi la situazione è completamente diversa: la sala da bagno viene considerata spazio in cui rilassarsi dopo le fatiche quotidiane ed avere cura del proprio corpo. Per questo motivo, occorre prestare molta attenzione durante l’iter progettuale, al fine di operare scelte corrette e commisurate su un’utenza sempre più esigente.
Specchio dell’assetto socio-culturale del tempo, negli ultimi anni il bagno ha conquistato un ruolo pari a quello degli altri spazi della casa. Diversamente da quanto avveniva in passato, deve soddisfare la duplice esigenza della funzionalità e dell’estetica. A tal fine, l’organizzazione spaziale è elemento fondamentale per la buona riuscita progettuale ed allo stesso tempo ne è fattore decisivo la scelta di arredo e finiture operata secondo buon gusto.
Ma vediamo in termini pratici quali sono le differenze principali che distinguono i servizi di un tempo da quelli odierni.
Se il bagno una volta occupava spazi residuali dalle metrature ridotte o veniva collocato tra una camera e l’altra oggi non è più così. Al pari degli altri ambienti, viene inserito in posizione strategica al fine di favorirne la più comoda fruizione.
Nel caso in cui sia presente più di un bagno, si suole inserire quello padronale in prossimità delle camere da letto, mentre quello destinato agli ospiti, più vicino alla zona living così da essere accessibile agli estranei senza dover percorrere tutta la casa.
L’abitudine di un tempo era quella di ricoprire interamente pavimenti e pareti a tutt’altezza con materiale ceramico. Oggi, a prescindere da particolari scelte dettate dal gusto personale, si suole non spingersi al di sopra di metà quota totale. Talvolta la scelta è anche quella di evitare le piastrelle a favore di semplici vernici idrorepellenti, finiture in carta da parati trattata e stencil da muro.
Se i rubinetti degli anni passati erano pressoché tutti uguali, oggi in commercio esistono innumerevoli soluzioni in grado di accontentare le esigenze più disparate. Dimensioni, materiali e prestazioni sono studiati nel dettaglio per offrire alte prestazioni.
Un tempo erano grandi ed ingombranti, con lo scarico a terra e la tubatura visibile.
Oggi sono sospesi, tondi, irregolari e colorati, veri e propri pezzi di design che oltre ad essere funzionali arredano dando personalità all’ambiente.
Ha sicuramente la meglio sulla vasca: più pratica e funzionale, occupa meno spazio che è utile per essere sfruttato da armadietti e ceste per la biancheria. Presente sul mercato in tutte le forme e dimensioni, è possibile realizzarla anche su misura.
È chiaro come i ritmi quotidiani più frenetici portino a preferire la doccia piuttosto che la vasca da bagno, come le esigenze estetiche rendano la scelta di un design ricercato requisito fondamentale e come la necessità di privacy porti a distinguere i servizi in padronali e per gli ospiti. Sono queste alcune delle cause per le quali la casa e i suoi spazi vengono considerati specchio diretto della società in continua evoluzione.

Esempio di un bagno degli anni ‘70 e un esempio di bagno contemporaneo
Fonte: https://foto.habitissimo.it / http://www.cheneinteriors.com
2. Normativa
Al fine di ottenere spazi vivibili e sicuri, occorre seguire alcune regole imprescindibili attenendosi alla normativa vigente in materia di servizi igienico-sanitari. Tuttavia, in Italia non vige uno strumento unico e valido a livello nazionale ma ogni singolo comune è dotato di un Regolamento Edilizio a sé stante. Sarà quindi cura del progettista consultare quello del comune nel quale andrà ad operare. Questo tipo di organizzazione legislativa venne stabilita nel 1975 dal Decreto Ministeriale Sanità, data a partire della quale ogni governo locale ha avuto l’obbligo di redigere il suo regolamento sulla base della normativa nazionale.
Quest’ultima stabilisce solo ed esclusivamente alcune regole da seguire per l’inserimento dei sanitari in termini di numero e misure, oltre alla presenza obbligatoria della ventilazione naturale in caso di primo bagno. È comunque bene adoperare alcune accortezze in termini di ergonomia cosicché il risultato sia funzionale e confortevole per l’utenza.
Per quanto riguarda le misure dell’ambiente, gli standard minimi variano da comune a comune ma è stata deliberata un’altezza minima di 2,40 mt a livello nazionale, misura inferiore a quella degli altri ambienti fissata invece a 2,70 mt. In termini di area, per il primo bagno ad esempio, il comune di Torino prevede 3 mq con larghezza non inferiore a 1,5 mt, quello di Milano alza lo standard a 3,5 mq con larghezza minima di 1,70mt. Differentemente, in alcune Regioni italiane viene data più libertà e non viene stabilita una misura areale minima da rispettare.
Nel caso di secondo bagno, le restrizioni sono minori e si ha un più ampio margine di tolleranza: le dimensioni possono essere più contenute e l’aerazione attivata tramite ventole e dispositivi specifici. Per quanto riguarda la misura dei sanitari che andranno ad arredare il nostro ambiente, esse cambiano a seconda della forma e del design scelti secondo il gusto personale.
In ogni caso, il lavabo con piano d’appoggio avrà un ingombro di 90x50 cm circa e di 10 cm per lato che lo distanzi dal resto dell’arredo fisso. A seguire, il bidet ed il wc avranno dimensioni perlopiù standardizzate, con una larghezza pari a 38 cm ed una profondità pari a 55cm. Per il primo, su entrambi i lati saranno necessari 25 cm per assicurare una seduta agevole, mentre per il secondo basteranno 15 cm. Tutti i sanitari dovranno distanziarsi dalla parete di fronte di almeno 60 cm a salire, per ottenere soluzioni più confortevoli. Per la scelta tra doccia e vasca da bagno, saranno determinanti le dimensioni del bagno; le misure di un piatto doccia standard sono 80x80 cm mentre quelle della vasca sono 180x70 cm. In entrambi i casi, ciò che conta davvero è assicurarsi di avere un libero e semplice accesso, evitando di collocare qualsiasi altro sanitario o arredo in corrispondenza dello stesso. Naturalmente quelle elencate sono misure universali che possono aumentare a seconda delle metrature a disposizione, garantendo un livello di comfort crescente.
Alcune delle distanze minime da garantire nell’ambiente bagno tra un sanitario e l’altro, sono state elencate nel paragrafo precedente. Secondo la normativa vigente, i sanitari che devono essere presenti nella stanza sono: lavabo, doccia o vasca, bidet e wc. Essi devono distribuirsi in pianta con distacchi che devono essere rispettati al fine di garantire comfort e semplicità d’uso. Inoltre, i sanitari dovranno essere collocati in corrispondenza degli impianti idrico ed elettrico. Solitamente si considerano sufficienti 25 cm di distanza tra muro e wc, tra wc e doccia, tra wc e lavabo, mentre 60 cm tra sanitari e parete antistante.
Dal punto di vista dell’illuminazione e della ventilazione naturale, occorre che gli spazi a destinazione d’uso sanitario, possiedano almeno un’apertura verso l’esterno, soprattutto nel caso di primo bagno. La finestra deve essere apribile e con superficie vetrata non inferiore agli 0,5 mq.
Nel caso in cui si voglia ricavare un secondo bagno, è importante attenersi alle direttive del proprio Comune, consultandone l’ufficio tecnico. È necessario garantire sempre l’areazione, anche nel caso in cui non sia possibile godere di quella naturale, attraverso quella attivata che funziona grazie ad impianti che permettono lo scambio tra l’aria viziata interna e quella esterna pulita.
Per quanto riguarda la distribuzione interna degli ambienti e la specifica collocazione del bagno, è buona prassi dividere questo spazio di servizio dalle stanze destinate ad altri usi. Qualora i servizi si trovino in prossimità di cucina e zona giorno, sarà cura del progettista inserire un antibagno al fine di schermare il passaggio da un ambiente all’altro. Questo tipo di soluzione invece, non è necessaria nel caso in cui il bagno si trovi su corridoi, ingressi o in posizione interna alla zona notte.
Secondo la nuova variante di legge, all’interno del bagno è necessario che punti luce e punti acqua siano distinti e separati per una questione di sicurezza e che le prese siano collocate in corrispondenza di piani di lavoro, specchi e lavatrici.
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