CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI ARCHITETTI PIANIFICATORI, PAESAGGISTI E CONSERVATORI
Lo spazio morale
Assistenza umanitaria e cooperazione allo sviluppo
Questa guida, pubblicata a cura del Dipartimento Cooperazione, solidarietà e protezione civile in collaborazione con il Dipartimento Ambiente, energia e sostenibilità, è rivolta agli architetti italiani che intendono lavorare nell’ambito di situazioni emergenziali, svantaggiate e critiche. La guida, non esaustiva ma di primo indirizzo, sarà costantemente aggiornata e arricchita nel tempo, anche con l’aiuto dei nostri iscritti, in particolare di quelli che lavorano o hanno lavorato nel settore e che vorranno condividere le proprie esperienze.
IL DIPARTIMENTO COOPERAZIONE, SOLIDARIETÀ E PROTEZIONE CIVILE
L’ingrediente principale del mio lavoro è la libertà. Per progettare ho bisogno di tre tipi di libertà: quella che mi concede il cliente, quella che mi concede l’autorità e quella che io concedo a me stesso.
Lavorando in Africa ho potuto beneficiare delle tre libertà ed essere pienamente responsabile (nel bene e nel male) delle mie opere. Un’altra componente indispensabile è il rispetto: rispetto per coloro che usufruiranno della mia architettura. Il rispetto mi impedisce di abusare della libertà” (Fabrizio Caròla)

Cooperazione, solidarietà, sostenibilità sono tre termini che coniugano un approccio sinergico ai temi dello sviluppo sostenibile nell’ambito dei rapporti con le comunità economicamente e socialmente svantaggiate in Italia ed all’estero, concorrendo a migliorare le condizioni di vita delle popolazioni beneficiarie sia per il superamento di condizioni di emergenza che nell’assicurare il soddisfacimento di bisogni primari allo sviluppo. Sempre di grande e drammatica attualità, il tema della solidarietà richiede la definizione di una complessa organizzazione centrale e periferica che deve confrontarsi con le istituzioni e gli operatori di riferimento. Occorre affrontare questioni di etica e competenza professionale attraverso una formazione specifica, perché si tratta di operare in ambiti colpiti da disastri e calamità, devastati da conflitti armati o interessati da marginalità e povertà diffuse, dove portare i principi dell’operare sociale della nostra categoria. Sviluppare e valorizzare l’impegno civile degli architetti nelle situazioni di emergenza è un processo di maturazione professionale e di riconoscimento delle nostre capacità e competenze a servizio della società e delle sue collettività. Queste sono le premesse per costruire un’attività efficace e visibile che si deve sviluppare su due percorsi paralleli. Da un lato occorre costruire una rete delle esperienze già in essere per farle incontrare e per contribuire a valorizzarne i risultati, dall’altro contribuire alla creazione di opportunità di lavoro professionale che possano rappresentare uno sbocco operativo concreto, a fianco delle scelte etiche. È un operare in logiche interdisciplinari e pluralità di competenze promuovendo la cultura del diritto ad un habitat degno. Traguarda un ampio scenario di situazioni e settori vulnerabili dall’emergenza di catastrofi naturali e guerre, al disagio e marginalità sociale, a contesti di risorse limitate, di crisi sociale ed economica, ai bisogni primari dell’accoglienza, scuola e assistenza sanitaria. Nel 2017 il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori ha costituito, a supporto del Dipartimento, un gruppo di confronto costituito da Alessio Battistella, Emilio Caravatti, Camillo Magni, Raul Pantaleo, Riccardo Vannucci.
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