Chiara Del Core 24 giu 2022 eventi 0 commenti

Torna Open House a Torino: le case e gli interni si raccontano


Anche quest’anno Open House Torino ha riscosso un crescente successo: molte residenze e spazi urbani hanno aperto le porte a centinaia di visitatori curiosi ed appassionati di design ed architettura. L’evento ha abbracciato l’intera città ed anche alcuni centri extra urbani, senza escludere le zone più periferiche. Lo scopo, come ogni anno, è stato quello di scoprire e ri-scoprire ambiti che l’immaginario collettivo è solito collegare ad un’identità netta che, grazie all’evento, assume sfaccettature inaspettate. È così che zone a vocazione industriale diventano aree costellate di loft contemporanei nascosti in luoghi prima adibiti alla produzione, la periferia viene riscoperta grazie a “residenze – gioiello” inserite all’interno di edifici apparentemente anonimi e il centro si apre in tutto lo splendore dei suoi palazzi storici.

Il programma offerto dalla quinta edizione è stato ricco e variegato. Di seguito una piccola selezione di spazi che meritano di essere scoperti.


Casa per Tre: lo spazio reinventato

La prima residenza visitata è degna di nota per la sua storia intensa e per ogni singolo dettaglio, studiato con attenzione e cura. Situata in una zona periferica di Torino, a destinazione d’uso prevalentemente produttiva, dal recupero di un’area industriale, nasce “Casa per tre”, loft dal sapore contemporaneo e ricercato.  Ad accoglierci, sul campanello, tre nomi: Valeria, Fabio e Luca, i proprietari di casa, dai e per i quali la stessa prende il suo nome.

Il cortile grigio ed impersonale è stato trasformato da un murales di nuvole bianche su sfondo azzurro, che ha permesso allo spazio di diventare unico e riconoscibile e di dare nuova veste alla pertinenza a cielo aperto.

Nell’ingresso dell’abitazione, quella che una volta era la scala dell’androne di un piccolo appartamento, oggi è la gradinata interna del loft che garantisce l’accesso al primo piano. Ma non si tratta solo di un elemento verticale di raccordo, bensì di una componente caratterizzante la casa che grazie ai numeri collocati in ordine crescente ma ad intermittenza, ha favorito l’apprendimento del figlio dei proprietari sin dai primi anni di vita, che in questo modo ha imparato a contare.

Un elemento originale ed allo stesso tempo funzionale che diventa parte integrante della vita di chi abita la casa.

   
La scala con i numeri di Casa per Tre, grazie alla quale Luca ha imparato a contare
Immagini © Chiara Del Core

Lo spazio di ingresso è inoltre caratterizzato da una parete sulla quale è stato applicato un telaio che riporta la grafica del cielo con le nuvole già presente sul muro esterno. La proprietaria infatti, amava l’idea di poter cambiare l’aspetto della parete a seconda del gusto e delle necessità e così ha optato per un elemento studiato ad hoc, sartorialmente, proprio come si suole fare con un ambito.
Il primo piano dell’immobile, realizzato in parte attraverso il riempimento di un precedente vuoto sopra la scala, ospita un ampio open space caratterizzato da un angolo conversazione illuminato da un grande bow-window e da una cucina con isola centrale. Plus valore della zona giorno è rappresentato dall’ampio terrazzo dove sono state inserite molte piante aromatiche in vaso, un’area relax ed una zona per il consumo dei pasti con tavolo e sedute.  

   
Vista dall’interno della terrazza soleggiata
Immagini © Chiara Del Core

Al secondo piano si trova la zona notte con le due camere da letto ed un angolo studio ricavato dal muro della scala. Anche in questo ambiente è stata data molta attenzione al dettaglio: la porta a pacchetto che suddivide le due camere dal pianerottolo d’arrivo è composta da pannelli estensibili che riportano una fotografia di famiglia in formato maxi.

L’intero loft è dotato di un sistema radiante posto a livello del pavimento e sulle pareti della scala una volta parte dell’androne non riscaldato. Una particolare sensibilità alle scelte sostenibili ha previsto l’inserimento di una caldaia a condensazione e del cappotto termico esterno. Poiché la casa ogni anno è oggetto di trasformazione, ambizioso progetto futuro sarà quello di aggiungere una piscina nell’area terrazzata.

La proprietaria ci tiene a precisare come abbiano creduto sin da subito nelle potenzialità di questo luogo, secondo “l’idea che dietro ad ogni cosa ci sia dell’altro”. In questo modo, provenendo da una strada poco frequentata, in una zona remota della città, si fa ingresso in un’abitazione che diventa un’oasi di pace, dove i proprietari vivono ambienti che rispecchiano a pieno la loro personalità ed esigenze sempre mutevoli.

Per curiosare una tipologia molto originale di piscina clicca qui

 

Quadrato: un residence tra storia e contemporaneità

Nel quartiere storico del Quadrilatero Romano e precisamente in via Delle Orfane, si trova Quadrato, condominio risultato di un attento progetto di recupero e di rifunzionalizzazione dell’antico Convento di Sant’Agostino (XVI Secolo).

Grazie alle caratteristiche storiche dell’area, il complesso si fa vero e proprio continuum tra passato e presente. Infatti, nel 2015, durante i lavori di riqualificazione dell’isolato, sono stati eseguiti alcuni scavi che hanno portato alla luce delle evidenze archeologiche risalenti al II Secolo d.C. Nell’attuale corte interna condominiale sono affiorati tre ambienti appartenenti ad un edificio pubblico. Si tratta di stanze di pregio caratterizzate da una pavimentazione a mosaico: particolare è quello che ritrae il mito di Atteone, oggi ben conservato. In epoca successiva la zona diventerà area di sepoltura per i longobardi, poi quartiere di vita per popolazioni trado-antiche e infine, area annessa alla Chiesa di S.Agostino. Si tratta quindi di un lotto urbano che rappresenta oggi uno spaccato di vita lungo secoli
A completamento della corte interna dove sorge il piccolo parco archeologico di epoca romano-imperiale, troviamo il murales “Eaten by feelings” dello street artist contemporaneo PixelPancho e il campo da calcio ceduto in comodato d’uso al vicino oratorio. 

La mia visita prosegue all’ultimo piano dell’edificio, dove si può ammirare un ampio loft ristrutturato e curato nei minimi dettagli. Particolari sono le aperture che, come vere e proprie cornici di un quadro, circondano stupende vedute della città contraddistinte dai principali landmark torinesi.

   
Le finestre diventano cornici sulla città
Immagini © Chiara Del Core

Salendo una piccola scala interna si giunge al terrazzino del loft che regala una vista impagabile sui tetti si Torino: coperture, cupole, campanili e monumenti forniscono un’impagabile suggestione in quota.

   
   

La scala che dal piano mansardato conduce alla terrazza con vista su Torino
Immagini © Chiara Del Core

Per conoscere meglio Quadrato https://quadra-to.it/#


Casa Cru: caldo minimalismo

A poca distanza da Quadrato, nello stesso quartiere, attira la mia attenzione Casa Cru, chiamata così dal nome di uno dei padroni di casa, il gatto Crusco.

All’interno di un edificio di fine 1600, proprietà di un generale della famiglia Savoja, l’appartamento sito al primo piano, è stato oggetto di una ristrutturazione che lo ha completamente trasformato. La padrona di casa, Federica, è anche l’architetto che ha progettato i nuovi spazi, allo scopo di massimizzarne l’intensità della luce naturale proveniente dall’esterno.

Il progetto ha previsto la demolizione dei tramezzi che suddividevano la cucina dal soggiorno e del soppalco che prima aveva una conformazione ad L. Componente caratterizzante della nuova zona giorno è la scala che conduce al soppalco rinnovato e concepito come un futuro piccolo home office. Completamente rifatta, è composta da una struttura in metallo con gradini sospesi ed incastrati nella muratura. Il parapetto che protegge l’area soppalcata è totalmente in vetro così da far passare un maggior flusso di luce. 


Vista della nuova scala che raccorda la zona giorno con quella soppalcata
Immagini © Arch.Federica Pettinato  

Anche la luce artificiale è stata studiata nel dettaglio per conferire ad ogni zona la corretta illuminazione: sospensioni d’atmosfera per la zona pranzo, faretti per una luce puntuale in cucina, una striscia led a scomparsa per il corrimano della scala. Nell’area giorno è stato ricavato anche un piccolo bagno di servizio con lavanderia a scomparsa grazie all’utilizzo di un’armadiatura a muro.

   
Vista del bagno di servizio e della zona pranzo dalla scala
Immagini © Arch.Federica Pettinato  

Passando dalla zona giorno alla zona notte è inevitabile notare come i soffitti caratterizzino ogni singolo ambiente poiché uno diverso dall’altro. Infatti, se la zona giorno è dotata di un semplice controsoffitto intonacato di bianco, l’attuale studio di casa è caratterizzato da una splendida volta a padiglione. Quest’ultima è stata scrostata, sabbiata ed in alcune zone restaurata attraverso l’apposizione di pigmenti scelti con attenzione al fine di conferire una maggiore uniformità visiva.


Vista dell’ambiente destinato all’attuale studio, caratterizzato da una splendida volta a padiglione
Immagine © Arch. Federica Pettinato  

L’ultimo ambiente, quello destinato alla camera da letto padronale è invece sovrastato da un soffitto a cassettoni lignei che sono stati rinforzati attraverso l’inserimento di apposite putrelle. È inevitabile qui notare come il mix di materiali antichi e moderni risulti in un perfetto rapporto armonico.
Tutti i pavimenti dell’appartamento sono stati sostituiti con un parquet in rovere naturale posato a spina, al fine di ottenere un aspetto d’insieme caldo e rustico.
Infine, sono stati rivisti tutti gli impianti esistenti con l’apposizione del riscaldamento a pavimento e con un sistema di condizionamento a scomparsa che interessa solo la zona notte.

Il risultato? Un appartamento fresco e giovane, studiato in ogni suo dettaglio, che si inserisce con raffinata pacatezza nel cuore del Quadrilatero Romano.

Per visionare i disegni di un impianto di condizionamento dell’aria clicca qui

 
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