Chiara Del Core 19 giu 2020 approfondimento 0 commenti

Vivere in un monolocale: il progetto che ne massimizza la funzionalità

La progettazione del monolocale presuppone specifiche competenze e si prefissa l’obiettivo di superare i limiti spaziali assicurando all’utenza ambienti confortevoli e vivibili. A differenza degli appartamenti dalle metrature più generose, in tale caso occorre massimizzare lo spazio che si ha a disposizione e concentrare in un unico ambiente tutte le funzioni indispensabili per la vita quotidiana. Inoltre, sarà opportuno curare l’estetica della monocamera per garantire il benessere psicofisico di chi vive l’unità residenziale e soddisfare i suoi gusti e le sue necessità.

Contenuti
 

  • Come progettare la metratura ridotta del monolocale
  • Come arredare il monolocale con soluzioni salvaspazio
  • Consigli pratici per ampliare l’ambiente del monolocale
  • Il progetto del monolocale con soppalco
 

Di seguito verranno analizzati alcuni passaggi importanti per ottenere un efficiente risultato progettuale. Per prima cosa occorre valutare le dimensioni dell’ambiente unico e definirne la disposizione delle zone a differente destinazione d’uso. Definita l’organizzazione planimetrica, occorre scegliere l’arredo più adatto a tale tipologia edilizia. A tal proposito, i modelli multifunzionali e trasformabili sono considerati i più adatti per i piccoli spazi.



Oltre all’arredamento è bene optare per finiture e piccoli dettagli in grado di migliorare la percezione degli spazi ristretti, ampliandoli. Infine, non va dimenticato che ogni monolocale è diverso dall’altro e talvolta può presentare particolari caratteristiche spaziali che necessitano di soluzioni studiate su misura, in grado di assicurare un buon livello di vivibilità. 

Come progettare la metratura ridotta del monolocale

Come si può desumere, il monolocale consiste in un ambiente unico, destinato a racchiudere in sé numerose funzioni normalmente distribuite in zone differenti all’interno di appartamenti dalle metrature più generose. Per questo motivo, occorre subito stabilire come suddividere la monocamera e scegliere le soluzioni d’arredo e le finiture finalizzate a renderlo più vivibile possibile. Il segreto consiste nel considerare lo spazio ridotto uno stimolo per progettare al meglio l’appartamento, attraverso una corretta distribuzione funzionale, tralasciando il preconcetto che a metrature ridotte corrispondono spazi sgradevoli. A livello normativo, la monocamera deve misurare almeno 28 mq se destinata ad un unico abitante e 38 mq se a viverci sono due conviventi.
L’altezza minima prevista per l’ambiente è la medesima delle altre tipologie residenziali e coincide con 2,70 mt. Inoltre, è obbligatorio che vi sia almeno un’apertura verso l’esterno, al fine di garantire il corretto rapporto aero illuminante. Tali disposizioni generali sono valide su tutto il territorio italiano anche se ci possono essere delle piccole variazioni riportate sui regolamenti edilizi locali, a seconda del Comune in cui ci si trova. In ogni caso, per valorizzare lo spazio e ricreare un piccolo appartamento funzionale ed esteticamente pregevole, occorre valutare la metratura che si ha a disposizione e studiarne l’organizzazione planimetrica più adatta.
  


  
A volte si decide di mantenere la conformazione dell’open space, un ambiente aperto e privo di elementi divisori fisici. Tale opzione permette di ottenere uno spazio apparentemente più libero ed ampio, dove la luce entra in maniera fluida attraverso le aperture, senza incontrare alcun ostacolo. In caso contrario, se si decide di suddividere la superficie tramite l’inserimento di diaframmi fisici, occorrerà sfruttare anche l’angolo più ridotto, al fine di guadagnare spazio. Tuttavia, non bisogna pensare che l’unica soluzione in tal caso sia rappresentata dalle pareti in muratura ma sapere che esistono numerose modalità finalizzate, ad esempio, a suddividere la zona giorno dalla zona notte. Si tratta di diaframmi in legno, listelli in metallo e ancora pannelli intarsiati, in grado di far fluire la luce e restituire una buona resa estetica.

Un’altra soluzione è rappresentata dalle vetrate: che siano composte da pannelli satinati, da scansioni post-industriali o da vetri scorrevoli, sono in grado di dividere l’ambiente con un’eleganza senza tempo.
La suddivisione dello spazio all’interno del monolocale può essere affidata anche ad arredi che delimitino un’area, svolgendo funzioni specifiche o a particolari finiture a livello del pavimento e delle pareti.
La terza funzione da prevedere e di utilità essenziale è rivestita dal bagno. In questo caso, è fondamentale ridurlo al minimo indispensabile, tenendo conto della normativa e degli elementi necessari a renderlo efficiente. Sicuramente saranno da preferire vernici idrorepellenti a piastrelle che esauriscono spazio utile, docce a vasche più ingombranti, lavabi di dimensioni contenute, sanitari di tipo sospeso e specchi per ingrandire il piccolo ambiente. In questo modo, seguendo alcune semplici regole, anche spazi molto ridotti saranno in grado di fornire un ambiente confortevole e completo di tutto ciò di cui si ha bisogno.

Per visionare qualche esempio di appartamento con superficie di 38 mq clicca qui
 

Come arredare il monolocale con soluzioni salvaspazio

I cambiamenti dei modelli sociali e della struttura familiare tradizionale hanno causato una rivalutazione delle esigenze individuali con un conseguente aumento della domanda relativa a schemi abitativi dalle dimensioni più ridotte. Per questo motivo, il monolocale rappresenta una tipologia edilizia che è stata riscoperta ed ha riscosso un successo consistente. Tale consenso è dovuto anche alla capacità di ricreare piccoli appartamenti accessoriati, all’interno di metrature esigue. La regola universale consiste nella massimizzazione dello spazio, garantendo comunque un buon livello di comfort abitativo. La scelta deve ricadere su pochi elementi che siano funzionali, incontrino il gusto estetico dell’utenza e vengano opportunamente distribuiti all’interno della casa, senza lasciare spazi vuoti e senza sovraccaricarne altri. Per organizzare al meglio l’ambiente, spesso si ricorre ad una delineazione degli spazi attraverso l’uso dell’arredo e dei complementi. È importante creare equilibrio tra i diversi elementi e collocarli garantendo la libertà di movimento e la sicurezza del fruitore.

Al fine di assicurare una buona funzionalità alla stanza, tra le scelte ottimali si annoverano gli arredi trasformabili, in grado di mutare il proprio aspetto e la propria utilità a seconda dell’esigenza puntuale. Ne sono un esempio le cucine a scomparsa, i divani-letto, le pareti attrezzate e tutte quelle soluzioni estendibili e pieghevoli che possono essere utilizzate solo quando se ne ha il reale bisogno.


   
Esempio di cucina a scomparsa con ante aperte e con ante chiuse
Foto: cucina AM01 di Alessandro Mendini per Sanwa Company da www.cosedicasa.com
   
 
© Archweb.it riproduzione riservata - E' possibile condividere con un link alla pagina
      
Condividi sui social
Categorie
pagine correlate
Blocchi cad consigliati

Torre residenziale 04

DWG

Torre residenziale 20

DWG

Cucina angolare progetto

DWG

Credenza 4 ante e vetrina

DWG
Archweb correlati