Il celebre architetto Gio Ponti, nel 1954, in occasione del suo progetto “Finestra Abitata” affermava che:
“Un ambiente ha, per natura, quattro pareti. L'ambiente con una finestra totale in vetro ha invece tre pareti e un vuoto. L'ambiente con la finestra arredata ha di nuovo quattro pareti, di cui una trasparente […] E su questa parete trasparente continua il disegno compositivo che è sulle altre pareti.”
Con queste parole, il celebre architetto conferiva la stessa importanza e funzione delle pareti piene alle superfici trasparenti, le quali si prestavano ad essere arredate come quelle opache. Gli ambienti interni diventavano così un vero e proprio continuum con l’esterno e chi li abitava godeva di un maggiore livello di comfort.
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Il grande fermento dell’edilizia in questo periodo restituisce edifici pluripiano dove spesso la quantità va a scapito della qualità. Tuttavia, gli anni ’70 rappresentano anche l’epoca in cui all’interno degli spazi urbani si diffondono le residenze signorili, dove la luce costituisce uno degli elementi fondamentali intorno ai quali si concentra la progettazione dell’intero appartamento. È così che si assiste all’introduzione di facciate nuove, dove le aperture diventano non solo elemento funzionale ma anche componente che ne determina il disegno vero e proprio.
Nelle nuove costruzioni, il progettista è solito prestare una particolare attenzione all’efficienza energetica dei serramenti. Attualmente, si è assistito ad un’inversione di marcia nella scelta dei serramenti e della tipologia di vetro, attenzionando le prestazioni energetiche piuttosto che le dimensioni. Infatti spesso, gli edifici residenziali moderni sono dotati di superfici trasparenti più contenute rispetto al passato e le loro caratteristiche vengono scelte in base al contesto in cui si colloca l’immobile. Il fine ultimo di tale modus operandi è quello di garantire un notevole risparmio in termini energetici e di conseguenza economici.
Come sopra anticipato, gli anni ’70 sono stati caratterizzati da un’edilizia con specifiche caratteristiche attraverso le quali, ancora oggi, la stessa risulta essere molto riconoscibile. La planimetria interna delle residenze è contraddistinta da tagli netti e geometrici e gli ambienti risultano essere ampi e luminosi grazie alle generose aperture. Proprio queste ultime, suddivise in finestre e porte finestre, talvolta diventano parte integrante di facciate nelle quali si alternano pieni e vuoti secondo precisi disegni geometrici. Spesso, oggi, chi abita questo tipo di casa, desidera sfruttare al meglio la zona vicino alla finestra al fine di beneficiare della luce naturale e, qualora si trattasse di case immerse nel verde o con un belvedere, della vista sul contesto circostante.
Le finestre danno così spunti interessanti per ricreare piccoli salotti dove i grandi davanzali vengono sfruttati come piani di appoggio o comode sedute munite di cuscini.
Qualora le dimensioni lo permettano, il davanzale sotto finestra può essere convertito in una home workstation, soluzione ottimale in un periodo storico come quello corrente, nel quale il lavoro agile sta diventando prassi sempre più diffusa. Il vantaggio del godere di una postazione lavorativa sotto finestra è duplice: la luce naturale garantisce un’illuminazione ottimale senza sprechi di energia e denaro e la vista sul contesto favorisce il benessere psico-fisico dell’utente e la concentrazione.
Ma la finestra, se dotata di grande davanzale, può diventare anche una maxi mensola su cui appoggiare libri, cornici e complementi d’arredo, indispensabili per chi vive gli ambienti di casa.
I davanzali interni solitamente hanno lunghezza pari alla finestra maggiorata di 4 cm e sporgono di un minimo di 2 cm ma possono raggiungere misure elevate nel caso di soluzioni destinate a rivestire una funzione specifica. Ne è un esempio il davanzale utilizzato come piano di lavoro che raggiunge i 40 cm o quello che funge da top della cucina largo anche 65 cm. I materiali possono essere variegati: si va dal classico marmo, al legno, fino al gres per i top della cucina.
Lo studio di architettura SCEG si è occupato della ristrutturazione completa di un appartamento situato all’interno di un contesto signorile anni ’70. Nel quartiere Pozzo Strada di Torino, affacciato su uno dei più grandi parchi della città, il Parco Ruffini, nasce “Finestra Abitata” ambizioso progetto contraddistinto dalla personalità moderna e raffinata. Come si può desumere dal nome, le finestre di questo appartamento diventano le vere protagoniste offrendo un continuum visivo con il verde contesto esterno. Le eleganti soluzioni d’arredo progettate su misura, massimizzano la funzionalità degli spazi contigui alle aperture, restituendo alla casa un aspetto raffinato e contemporaneo.
Plus valore intorno al quale ruota l’intero progetto, è rappresentato dall’idea di un percorso che scopre, uno dopo l’altro, i vari ambienti residenziali, che risultano essere parte di un insieme armonico e leggero.
Le grandi finestre occupano gran parte della facciata dell’edificio e garantiscono un’illuminazione dolce e naturale. Grazie alla funzionalizzazione studiata con cura, lo spazio “dietro finestra” diventa un angolo unico per estetica e praticità. Foto © SCEG
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Per quanto riguarda l’utilizzo dello spazio intorno alla finestra, sarà bene ottimizzare l’intensità luminosa ed allo stesso tempo avere la possibilità di regolarne il flusso. A tal fine, una scelta importante riguarda la possibilità di inserire le tende interne. Tuttavia, ultimamente la tendenza è anche inversa: è il caso dei loft dove le vetrate vengono lasciate volutamente libere da ostacoli.
Non esiste una soluzione migliore e sempre valida, in quanto nella scelta incidono molteplici aspetti come la privacy, la funzionalità e l’estetica. Se si ha a che fare con un’abitazione di tipo isolato, ci si potrà permettere di non inserire alcun elemento filtrante, in quanto, oltre a non essere presenti altri edifici all’intorno, spesso si gode di un bel panorama naturale. Se invece la residenza sorge in un contesto urbano densamente popolato, le tende interne assicureranno il giusto livello di privacy per i suoi abitanti. Un modello “a pacchetto” o “scorrevole” renderà l’elemento più flessibile e permetterà di aprirlo e chiuderlo secondo la necessità. Anche l’uso del davanzale con tali soluzioni non sarà compromesso. L’inserimento dei tessili dipende anche dalle esigenze del fruitore, dalle abitudini e dal contesto in cui ci si trova. È infatti emblematico come in alcuni paesi del nord Europa, le tende oscuranti non vengano mai utilizzate; ne sono un esempio la Francia e l’Olanda. Le ragioni di tale abitudine sono svariate e vanno dalla necessità di maggiori guadagni solari, soprattutto in inverno, a ragioni di tipo sociale e religioso. Per questi motivi risulta spontaneo coniare un nuovo motto: “paese che vai, finestra che trovi”.
E se la finestra fosse una preziosa cornice inserita all’interno dell’ambiente di casa più vissuto da sempre? La cucina con affaccio sull’esterno è sempre stato il sogno di tutti: poter preparare i pasti godendo della luce naturale e, quando possibile, del panorama circostante. Tuttavia, questa zona non si presta sempre all’inserimento del piano cottura, per ragioni di tipo compositivo e strutturale. Chi ne beneficia però, oltre ai vantaggi suddetti, può godere di un rapido ricambio d’aria, necessario e frequente, oltre ad un elemento compositivo pregevole. Il top potrà avere profondità diversa, a seconda delle dimensioni che si hanno a disposizione e sarà bene non collocare i fuochi in corrispondenza della finestra, per evitare che i flussi d’aria vadano a spegnere le fiamme. Tale vincolo potrà invece essere superato qualora la scelta ricada su una piastra ad induzione ma occorre fare le giuste considerazioni in merito al sistema di filtraggio. Inoltre, quello che risulta essere indispensabile è calcolare con precisione l’apertura del battente e la posizione della rubinetteria, al fine di non ostacolare l’uso corretto delle diverse componenti. Una scelta intelligente consisterà nell’inserimento di una finestra scorrevole così da non avere problemi in termini ergonomici.
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Esempio di cucina con finestre lungo tutto lo sviluppo delle basi; suggestivo affaccio sul verde circostante
Foto: www.pexels.com