Le sedie di design: connubio tra funzionalità ed estetica
Rappresentano indubbiamente l’arredo più diffuso di tutti, le troviamo indoor e outdoor, nelle residenze, nei luoghi di lavoro, nelle strutture ricettive e in quelle di servizio: stiamo parlando delle
sedie di design. La peculiarità che le contraddistinguono costituisce anche la loro funzione principale: garantire la comoda seduta ad una sola persona. La struttura di cui si compongono è formata da una seduta orizzontale, quattro elementi verticali di sostegno, uno schienale e talvolta due braccioli. A seconda della tipologia, del modello e dello stile della sedia, tali elementi possono variare nel numero, nella forma e nei materiali. A proposito di questi ultimi, quelli più impiegati sono il legno, l’alluminio e le fibre plastiche, anche se oggi, grazie alle tecniche innovative ed alla sempre maggiore versatilità, è possibile trovarne di nuovi ed inaspettati.
Contenuti
- Lo sviluppo della sedia nella storia
- Il progetto ergonomico della sedia
- La sedia e le sue declinazioni
- Le sedie: icone senza tempo
Nel corso del tempo la sedia diventa elemento rappresentativo per lo stile di architetti e designer che attraverso un attento studio delle proporzioni umane ne fanno perfetto binomio di funzionalità ed estetica. Alcuni dei numerosi modelli introdotti dai movimenti artistici che si sono susseguiti nel corso della storia diventano icone di design, talvolta pezzi unici in grado di dare forte personalità agli ambienti ed allo stesso tempo garantire il giusto comfort.
Lo sviluppo della sedia nella storia
In origine, le sedie erano destinate ai ceti più abbienti della società e quelle singole erano utilizzate da principi e papi, per simboleggiare il potere detenuto dagli stessi. Le prime testimonianze certe sulla presenza di sedute risalgono all’epoca degli antichi Egizi, quando iniziarono a diffondersi sedili di ebano, spesso muniti di decori in avorio, con gambe che riproducevano forme animali. Successivamente la civiltà romana introdusse la cosiddetta “
sella curulis”, una seduta a forma di x, chiudibile e trasportabile, simbolo del potere giudiziario e per questo utilizzata prettamente da magistrati ed appartenenti alle alte cariche pubbliche. Nel periodo medievale invece, vennero differenziate le sedute singole, destinate ai re ed ai membri del clero, da quelle collettive, destinate al popolo. Mentre le prime erano imponenti, solide e riccamente decorate, le seconde erano costituite da un asse orizzontale retto da due elementi verticali ma erano prive di schienale. Per questo motivo, si trattava di arredi scomodi e poco gradevoli dal punto di vista estetico.
Sella curulis, seduta risalente all’epoca romana Seduta risalente alla civiltà egizia, XV Secolo a.C. - Metropolitan Museum
È solo a partire dall’epoca Rinascimentale che la sedia diventa un arredo di uso comune, diffuso anche nelle dimore più popolari. Resta una netta distinzione tra queste sedie e quelle destinate alle fasce di popolazione più ricche, dotate di schienale costituito da colonnine ioniche. Diventando un arredo di uso quotidiano, la sedia assume grande importanza e molti progettisti si cimentano in sperimentazioni e soluzioni originali.
L’
industrial design vede nella sedia un oggetto di uso comune dalle elevate potenzialità: è così che si fanno strada tipologie diverse, caratterizzate da materiali e forme svariate. Da questo momento in poi, in alcuni casi,
le sedute diventano vere e proprie icone, oggetti che portano la firma di architetti e designer e che diventano progressivamente riconoscibili grazie agli spiccati connotati estetici che le caratterizzano.
Per visionare e scaricare i dwg di alcune sedie d’epoca clicca
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Il progetto ergonomico della sedia
Al fine di raggiungere lo scopo per il quale le sedie vengono concepite, occorre studiare e rispettare alcune regole basilari per l’ottenimento di sedute confortevoli. Uno dei principi che si pone alla base dell’iter progettuale
di questo tipo di arredo è rappresentato dall’ergonomia. Al fine di raggiungere lo scopo per il quale le sedie vengono concepite, occorre studiare e rispettare alcune regole basilari per l’ottenimento di sedute confortevoli. Uno dei principi che si pone alla base dell’iter progettuale di questo tipo di arredo è rappresentato dall’
ergonomia. Quest’ultima è la scienza che indaga il rapporto tra il corpo umano e gli strumenti a servizio dell’uomo stesso ed ha come fine ultimo il comfort ed il benessere psico-fisico dell’utente. In sintesi, un arredo progettato secondo le regole dell’ergonomia deve garantire la comodità a colui che se ne serve, senza indurre spiacevoli inconvenienti ed effetti sgradevoli per la salute causati da una cattiva fruizione. In questi termini, la sedia dev’essere costituita da componenti studiate sulle dimensioni e sulle necessità del corpo di individui anche molto diversi tra loro. Per questo motivo, le misure di seduta, schienale ed eventuali braccioli, dovranno essere modellate su proporzioni appartenenti ad individui differenti.
È così indispensabile che il settore dell’interior design sia plasmato sulle caratteristiche del target che vive nelle specifiche aree geografiche da servire. Tuttavia, nonostante tali importanti differenze, vi sono alcuni parametri che permettono di capire se una sedia è ergonomica o no. L’obiettivo comune è quello di garantire la
corretta postura quando si è in posizione seduta: la pianta del piede deve appoggiare totalmente a terra, il polpaccio deve restare in posizione verticale ed ortogonale rispetto al piede, mentre la coscia, in posizione orizzontale, deve formare un angolo retto con il busto che deve mantenere la posizione eretta. È importante che la schiena sia dritta ma che si possa anche cambiare posizione a seconda della necessità e che il collo rimanga rilassato al fine di evitare sensazioni di malessere.
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