Architettura e design in pillole
È meglio un tavolo rotondo o quadrato? Quando sceglierli?
Se siete alla ricerca del tavolo perfetto necessario a consumare i pasti in famiglia e con gli amici, occorre che si valutino tre elementi: le dimensioni e la conformazione dell’ambiente in cui dev’essere collocato e i vostri gusti personali. Qualora la cucina sia spaziosa, potrete permettervi il lusso di scegliere un tavolo rotondo, più ingombrante ma più ampio ed accogliente. In tal caso, coloro che si siedono avranno la possibilità di colloquiare vis-à-vis indipendentemente dalla posizione che occupano. Inoltre, la forma tondeggiante risulta essere molto sicura grazie all’assenza degli spigoli propri della soluzione quadrata. Quest’ultima, risulta essere molto pratica e adatta ad ambienti di medio-piccola grandezza, grazie alla possibilità del tavolo di essere addossato alla parete. Nel caso in cui si accolgano ospiti per cena, il tavolo può essere spostato dalla parete ed eventualmente esteso qualora la soluzione scelta lo preveda. Se il tavolo rotondo risulta occupare un ingombro volumetrico maggiore, quello quadrato solitamente prevede una struttura munita di quattro gambe che possono intralciare e risultare scomode per il libero accesso alla seduta.
È meglio un angolo cottura o una cucina tradizionale?
Non ci sono dubbi in merito: la scelta tra angolo cottura e cucina estesa dipende dal tipo di ambiente prescelto per la propria zona giorno e dalle sue dimensioni. Qualora si opti per un open space solitamente ci troveremo un ingresso su living con zona cottura integrata nel medesimo ambiente. Il vantaggio di questo tipo di soluzione consiste nell’ottimizzazione degli spazi e nella piacevole resa estetica, tuttavia si incorre nella fastidiosa diffusione degli odori e dei vapori della cucina nel soggiorno. Al fine di contrastare tale problema occorre utilizzare cappe ed opportuni sistemi di aspirazione in grado di risolvere almeno in parte l’inconveniente. L’alternativa è separare la cucina dal salotto ed in questo modo poter sceglierne una più ampia e completa di elettrodomestici e tavolo. Questo tipo di scelta costituisce una soluzione più tradizionale che se da una parte restituisce ambienti meno fluidi e contemporanei, dall’altra assicura una più corretta suddivisione funzionale garantendo ordine e privacy. Il consiglio è quello di optare per l’una o l’altra delle due possibilità scegliendo a seconda del proprio stile di vita: se si pranza e si cena a casa, si ama l’arte culinaria e si vuole disporre di una cucina super accessoriata allora non ci sono dubbi, optate per la cucina tradizionale.
Il top della cucina: quale scegliere?
Quando si sceglie la cucina che più risponde alle proprie esigenze, è importante considerare tutti gli elementi che la costituiscono e non da ultimo i materiali. Questi ultimi devono resistere all’usura ed assicurare un’agevole manutenzione; a tal proposito è fondamentale scegliere correttamente quello del top della cucina. Trattandosi del piano di lavoro e quindi di quella zona maggiormente utilizzata, è importante scegliere in modo consapevole: una resa estetica raffinata verrà scontata con una manutenzione attenta e più impegnativa. In commercio è possibile scegliere tra un’ampia gamma di materiali che spaziano da quelli naturali, più pregiati ed impegnativi da mantenere, a quelli sintetici, più economici ma dall’estetica meno raffinata. Tra i primi si annoverano le pietre (quarzo, granito, marmo) resistenti, pregiati, eleganti e dal costo medio-alto, tra i secondi invece i più diffusi sono i laminati, molto versatili grazie ai numerosi effetti applicati, idrorepellenti, durevoli e dal prezzo accessibile a tutti. A tali materiali si aggiungono le ceramiche in grado di restituire un’estetica tradizionale ed altamente personalizzabili grazie alle numerose texture e grafiche disponibili sul mercato. Dal punto di vista della manutenzione inoltre, non richiedono impegno eccessivo poiché sono lavabili con i comuni prodotti per l’igiene. Infine, per un risultato moderno ed uno stile industriale, è perfetto il top in acciaio inox, il più durevole in assoluto e resistente agli urti ma meno ai graffi.
Divano d'angolo o lineare?
Uno dei componenti d’arredo più ambito ed utilizzato dagli italiani è il divano. Dalle dimensioni generose o contenute, a seconda dello spazio che si ha a disposizione, la regola di base è che sia confortevole e studiato secondo i dettami dell’ergonomia. In commercio sono presenti numerose soluzioni in grado di soddisfare le esigenze più diversificate: a due o tre posti, lineare o d’angolo, dai materiali e colori diversificati. Al fine di attuare la scelta migliore, per prima cosa occorre prendere le misure della stanza in cui si vuole inserire il divano e a seconda della disponibilità spaziale optare per una doppia o tripla seduta. In un secondo momento sarà la tipologia ad essere scelta: il divano lineare è particolarmente consigliato qualora si disponga di una parete continua libera. Una volta addossato al muro, coordinare un tavolino da caffè ed un bel tappeto sarà un gioco da ragazzi. Inoltre, questa tipologia occupa uno spazio contenuto ed è flessibile in quanto può cambiare posizione o essere destinato ad un nuovo ambiente a seconda della contingenza. Se invece la stanza è quadrata e abbastanza grande, la soluzione ad angolo sarà quella più indicata. In questo modo, si arredano con equilibrio due pareti contigue e il tavolino sarà ospitato nello spazio centrale che si viene a ricreare tra le due porzioni del divano. Infine, è bene puntualizzare come l’introduzione dei moduli componibili, abbia dato la possibilità di ideare la soluzione che più si confà a spazi ed esigenze specifici. È così che schienali, braccioli, sedute e pouf poggiapiedi possono essere scelti in colori, tessuti e pellami differenti. La soluzione ad angolo è indicata per le famiglie numerose poiché raggiunge dimensioni generose ed è molto confortevole ma risulta essere meno flessibile ed adattabile rispetto a quella lineare. Una variante contemporanea del divano angolare è quello lineare con penisola laterale che è costituito da un volume contenuto e allo stesso tempo assicura il confort proprio dei divani più grandi sui quali ci si può stendere.
Armadio classico o cabina armadio?
Negli ultimi tempi la cabina armadio è diventata uno dei must have più diffusi all’interno degli spazi abitativi ma quali sono i vantaggi e gli svantaggi rispetto alle tradizionali soluzioni notte che prevedono il classico armadio? Premesso che è possibile inserire la cabina armadio in casa solo ed esclusivamente se si possiede lo spazio necessario (bastano 2mq per una cabina basica), tale soluzione risulta essere vantaggiosa per diversi motivi. Primo tra tutti, mantiene meglio l’ordine e permette di trovare l’abito o l’accessorio ricercato in breve tempo. Inoltre, è in grado di massimizzare lo spazio che si ha a disposizione: gli scaffali interni possono essere montati a tutta altezza così da ospitare innumerevoli indumenti, cosa che non è possibile fare in un armadio dalle dimensioni fisse e prestabilite. Tuttavia, l’armadio consente una più semplice manutenzione poiché può essere pulito più facilmente dalla polvere e tutto ciò che viene conservato dentro è protetto dallo stesso in quanto chiuso grazie ai sistemi ad ante. Le due soluzioni presentano entrambe pro e contro, il consiglio è quello di partire dalle dimensioni e qualora si avesse la possibilità, predisporre una cabina armadio così da guadagnare lo spazio utile in camera da letto normalmente occupato dall’ingombro dell’armadio.
Bagno in camera: vantaggi di questa soluzione
Nelle moderne abitazioni o in quelle più datate che sono state oggetto di ristrutturazione, è sempre più diffusa la tendenza ad implementare all’interno della camera da letto un bagno padronale privato al quale i membri esterni alla casa non hanno accesso. Si tratta di una scelta intelligente poiché garantisce comfort e privacy; naturalmente la si fa solo ed esclusivamente qualora l’appartamento sia munito di un bagno principale fruibile anche da parte degli ospiti di casa. Tale scelta permette una fruizione più libera ed agevole ai servizi nel caso di famiglie con più di due persone e risulta molto comoda se si vuole possedere sia la vasca che la doccia, così inserite rispettivamente nel primo e nel secondo bagno. Inoltre, per quanto riguarda il secondo bagno, si è liberi da vincoli di areazione naturale e quindi anche se è preferibile che lo stesso presenti un’apertura non è obbligatorio. In questo caso però occorre dotare il bagno di un sistema di ventilazione forzata per il ricambio dell’aria. Non da ultimo, l’inserimento di un secondo bagno aumenta il valore dell’immobile che in caso di vendita futura risulterebbe maggiormente redditizio.
Letto rotondo: vantaggi e svantaggi
Poiché costituisce il nucleo più intimo della casa, la zona notte deve rispondere alle necessità dei fruitori e ai loro gusti personali. In termini estetici, una delle soluzioni più ambite è caratterizzata dal letto matrimoniale di forma circolare, molto accogliente e dall’aspetto stravagante. Uno dei vincoli maggiori per l’impiego di tale soluzione, è rappresentato dallo spazio che si ha a disposizione in camera da letto. Sicuramente si tratta di un elemento d’arredo molto ingombrante che attorno richiede spazio libero. Altro inconveniente non trascurabile può essere rappresentato dalla difficoltà nel reperire in commercio lenzuola e copriletto adatti a letti rotondi, nonostante gli odierni e-commerce offrano anche questo tipo di prodotto. Non da ultimo, occorre considerare il budget che si ha a disposizione: i letti circolari e la relativa biancheria hanno un costo maggiore rispetto a quelli tradizionali.
Se nella scelta di un letto tondeggiante vi sono non pochi ostacoli, è anche vero che per chi compie tale azzardo, vi sono alcuni vantaggi. Primo tra tutti la restituzione estetica raffinata ed elegante: il letto rotondo arreda l’ambiente dandogli una spiccata personalità. Altro fattore positivo è costituito dal confort poiché tale soluzione assicura sonni sereni su ampi materassi. Infine, la manutenzione è semplice e più rapida, infatti grazie all’ampio spazio intorno a questo tipo di letto, sarà più facile cambiare la biancheria senza ostacoli ed arredi.
Quale tipo di scala scegliere per il proprio duplex?
Qualora si decida di acquistare un immobile distribuito su due o più piani, occorre analizzare quelli che saranno gli elementi di raccordo tra un livello e l’altro, ossia le scale interne. Anche nel caso in cui sia prevista una ristrutturazione con l’inserimento di un soppalco o lo sfruttamento di una soffitta, è importante valutare questo aspetto. Sul mercato vi sono innumerevoli alternative tra le quali poter scegliere ma è fondamentale farlo in modo consapevole: spazio, pendenza e sicurezza sono i primi elementi da tenere sempre a mente. Infatti, tutti i tipi di scale possiedono un ingombro non indifferente, variabile a seconda della tipologia scelta; si va da quelle salva spazio a chiocciola a quelle tradizionali lineari fino alle tipologie a giorno in grado di restituire effetti scenografici. Il primo step da affrontare per la realizzazione di una scala interna è quello di consultare e seguire fedelmente il Regolamento Edilizio Comunale. Quest’ultimo stabilisce la larghezza della rampa (80 cm), la pedata (30 cm) e l’alzata (15 cm) di ogni singolo gradino e le norme sulla sicurezza riguardanti le ringhiere e il corrimano. Successivamente, a seconda dello spazio che si ha a disposizione, occorre scegliere la tipologia di scala che più si addice all’ambiente. Le più utilizzate sono quelle lineari con una o più rampe che si installano facilmente in presenza di una parete a cui ancorarle e di molto spazio. In caso contrario, in ambienti ristretti o qualora si voglia collocare la scala al centro della camera, la soluzione migliore è costituita dalla tipologia a chiocciola. In presenza di un soppalco invece, solitamente si opta per una scala di servizio a pioli. Per quanto riguarda i materiali utilizzati, si va dalla classica muratura al legno e al metallo propri della struttura portante. Le pedate possono variare a seconda del gusto personale e dello stile adottato nell’ambiente: vetro temprato, legno e acciaio satinato. Stesso discorso vale per le ringhiere che talvolta costituiscono elemento decorativo e di forte personalità per l’intera camera. In ogni caso, qualsiasi sia la scelta estetica, la scala deve garantire comodità e sicurezza al fruitore poiché si tratta di un elemento che costituisce parte integrante degli ambienti di casa.
Pavimentazioni interne: quali scegliere?
Quando si ristruttura casa uno degli elementi più importanti da tenere in considerazione, è costituito dalla scelta delle finiture dove per finiture si intendono gli intonaci, i rivestimenti murari, gli infissi e le pavimentazioni. Queste ultime vanno scelte a seconda dell’ambiente interno, considerando la relativa destinazione d’uso dello stesso. Infatti, ogni singolo materiale impiegato per rivestire i pavimenti delle stanze di casa, offre specifiche prestazioni tecniche ed è in grado di dare una restituzione estetica differente. Naturalmente, la zona giorno ed in particolare l’ambiente cucina, richiederanno una superficie resistente ed idrorepellente, in grado di conservarsi nel tempo nonostante la continua sollecitazione. A tal proposito, i materiali più indicati sono il gres e la ceramica ma ultimamente ha riscosso sempre più consenso il parquet capace di restituire un aspetto moderno e accogliente solo a patto che lo stesso sia stato opportunamente trattato per resistere all’umidità e all’usura. Discorso analogo vale per i bagni, che siano padronali o di servizio poco importa, quello che occorre è scegliere un materiale resistente all’acqua ed alle sollecitazioni. Il vantaggio di scegliere il gres è dato dal fatto che lo stesso sia in grado di riprodurre l’effetto dei più svariati materiali come legno e pietra, coniugando il gusto estetico ad un’assoluta durevolezza.
Diversamente, per quanto riguarda la zona notte, essendo un’area della casa più privata e riservata a coloro che la abitano, sarà meno soggetta ad agenti esterni e quindi potrà ospitare pavimenti in parquet o materiali più delicati e pregiati. L’impiego del legno nelle pavimentazioni assicura numerosi vantaggi: comfort impagabile, calore, isolamento acustico e resa estetica molto pregevole. Naturalmente occorre precisare che tale scelta implica un’attenta manutenzione nel corso del tempo. Dal punto di vista cromatico, è risaputo che le nuance chiare aiutano a rischiarare e ad ingrandire gli ambienti, mentre quelle scure danno forte personalità e fascino all’insieme; la scelta varia a seconda del gusto e della necessità di chi vive tutti i giorni la casa. Infine, il formato di piastrelle e listelli può variare dai 10 cm ai 60 cm e oltre, occorre decidere a seconda della misura superficiale che si ha a disposizione.
Guida alla scelta cromatica degli ambienti di casa
È opinione diffusa che la casa sia lo specchio della personalità di chi la vive e la scelta di finiture e colori è strettamente collegata a tale principio. Nonostante vi sia ampia libertà nel preferire colori scuri piuttosto che chiari, caldi piuttosto che freddi, vi sono alcune regole di base che conviene seguire per ottenere ambienti che siano il più possibile vivibili e confortevoli. Analogamente ai materiali impiegati, la colorazione di pareti e pavimenti dipende molto dalla destinazione d’uso del singolo ambiente. Secondo la cromoterapia, ovvero la psicologia del colore, alcuni toni sarebbero più adatti ad un ambiente rispetto che a un altro per le sensazioni che sono in grado di trasmettere. Ad esempio, il giallo e l’arancio sono perfetti per cucine e soggiorni poiché comunicano calore, accoglienza, energia e stimolano la socializzazione. Il blu ed il verde invece, sono più indicati per la zona notte poiché favoriscono il riposo essendo per antonomasia i colori della calma e del relax. Nello specifico, le camerette dei bambini spesso sono rosa e azzurre al fine di rilassare e facilitare il sonno, oltre ad evocare il mondo delle favole e dei personaggi dei cartoni animati. Anche se ultimamente la tendenza è quella di dare un tocco di colore agli ambienti di casa, il bianco continua ad essere la tinta principe di pareti e soffitti grazie alla capacità di rendere gli ambienti freschi, ampi e luminosi.
Per quanto riguarda l’applicazione delle diverse sfumature, è importante considerare sempre che i colori scuri tendono a restringere gli ambienti mentre quelli chiari li ampliano. La scelta cromatica di soffitto e pareti deve sposarsi bene con la pavimentazione e garantire una buona armonia d’insieme. Inoltre, è importante non accostare troppe colorazioni insieme per evitare l’effetto “arlecchino”, mentre può essere una buona soluzione colorare una parete in ogni ambiente, dello stesso colore ma con toni diversi, così da possedere un fil rouge coerente in tutta la casa.
Come scegliere la forma più adatta per la vostra piscina
Se si ha la fortuna di possedere uno spazio all’aperto abbastanza grande, la scelta per accontentare adulti e bambini prevede l’inserimento di una piscina interrata. Importante valore aggiunto per la casa, può occupare spazi più o meno ampi ed avere forme differenti. A seconda dell’entità della piscina infatti, variano i costi dell’installazione e l’impegno manutentivo: la classica piscina rettangolare ha costi più contenuti e sarà più semplice da igienizzare ed arricchire con dettagli aggiuntivi (bordi, coperture, pedane) spesso standardizzati. La scelta di una forma particolare può essere dettata da esigenze e specifici gusti estetici ma comporterà qualche difficoltà maggiore nel corso del tempo, con il rischio che dopo qualche anno non incontri più le esigenze mutevoli. Tuttavia, esiste un buon compromesso che spezza la forma rettangolare creando piacevoli zone ed angoli: ne è un caso la forma ad L. A livello scenografico le piscine tondeggianti, a sinusoide ed ellittiche sono perfette ma il consiglio è quello di adottarle solo ed esclusivamente se si vuole ricreare un’ambiente outdoor molto personalizzato. Qualora si possieda un attico e lo si voglia arricchire con una piscina, la tipologia non è più interrata ma fuori terra. Solitamente si tratta di elementi dalle dimensioni più contenute, in alcuni casi si parla di mini piscine dotate di getti per l’idromassaggio, studiate sull’ergonomia per poter assicurare benessere e comfort. In ogni caso, prima di attuare una scelta in termini di forme e dimensioni, occorre tenere presente lo spazio che si ha a disposizione, le caratteristiche dello stesso, le esigenze e la cura che si è disposti a prestare per la manutenzione nel corso degli anni.
Camino a parete o camino ad angolo?
È risaputo come la sempre più rara presenza di un caminetto in casa rappresenti un plus valore assoluto: in grado di ricreare un’atmosfera calda ed accogliente, è perfetto per le fredde serate invernali. Qualora si possiedano i permessi necessari per l’inserimento del camino in casa, occorre sceglierne la tipologia e studiarne la posizione, spesso vincolata dalla collocazione della canna fumaria. In commercio esistono svariate soluzioni che vanno dai camini più classici a quelli più moderni a bioetanolo, considerati dei veri e propri elementi di arredo.
Per scegliere la posizione più adatta al proprio ambiente, occorre analizzare le misure e le pareti che si hanno a disposizione. Vi sono due possibilità: qualora lo spazio sia abbondante la scelta migliore consiste nell’inserimento di un camino a parete, mentre in presenza di spazi ridotti è bene optare per un camino angolare. Il camino a parete rappresenta la soluzione più impiegata di tutte che permette l’inserimento di una canna fumaria a scomparsa e grazie alle dimensioni più generose assicura il riscaldamento diffuso in tutta la casa. Differentemente, la soluzione angolare è adatta agli spazi più ridotti, la canna fumaria viene inserita tra le due pareti contigue e si ha la possibilità di scegliere forme diverse per la base. Lo svantaggio del camino ad angolo è caratterizzato dalla minore capacità di riscaldare l’ambiente anche se grazie a qualche attenzione in più, tale problema può essere contrastato. Infatti, occorre dimensionare correttamente il camino rispetto all’ambiente e posizionarlo lontano dalle aperture al fine di evitare la fuoriuscita del calore prodotto. In un caso o nell’altro il camino coniuga importanti aspetti funzionali come il riscaldamento, la luce e la convivialità a valori estetici e scenici.
Videosorveglianza pubblica e privacy
Al fine di garantire la giusta sicurezza del cittadino che fruisce liberamente dell’ambiente urbano, la legge italiana ha stabilito che siano inseriti nei luoghi pubblici sistemi di videosorveglianza nel rispetto della privacy individuale.
A tal proposito vige la non obbligatorietà del consenso anticipato di coloro che verranno ripresi ma è invece obbligatoria la presenza dell’apposito cartello che informa i cittadini della presenza di telecamere in un’area specifica. È tassativo inserire tale cartello all’inizio della zona di interesse e renderlo visibile sempre, giorno e notte. Le immagini registrate solitamente vengono conservate per la durata di 7 giorni ad eccezione di particolari esigenze.
Videosorveglianza privata: come orientare le telecamere?
Si parla sempre più di sicurezza all’interno degli ambienti domestici e sono in aumento le persone che decidono di adottare sistemi di videosorveglianza per vivere in maggiore tranquillità. Solitamente, l’installazione di tali dispositivi viene affidata a tecnici specializzati ma talvolta, nel caso di singole telecamere, è il diretto interessato ad inserirle manualmente. Al fine di salvaguardarsi da pericoli e spiacevoli inconvenienti, occorre studiare la posizione più adatta in cui inserire le camere: solitamente è bene collocarle vicino agli accessi, quindi alla porta d’ingresso, alle porte interne ed alle finestre. Ciò che risulta essere importante è calcolare il raggio d’azione affinché venga inquadrata correttamente la zona scelta e nel caso in cui sia troppo visibile, nascondere lo strumento dagli occhi di chi si potrebbe introdurre furtivamente in casa. La posizione dipende anche dalla tipologia di apparecchio; esistono sul mercato telecamere che forniscono solo ed esclusivamente un’inquadratura fissa ma anche telecamere con variazione d’angolo per garantire una ripresa mutevole a seconda della necessità. Ultimamente sono stati introdotti apparecchi in grado di riprendere l’ambiente a 360° così da fornire un’unica immagine d’insieme.
Per coloro che vivono in una casa indipendente è importante videosorvegliare anche lo spazio esterno di pertinenza. Come le videocamere per gli ambienti interni, quelle per gli esterni devono essere orientate correttamente e posizionate nei punti strategici di passaggio. A differenza delle prime, occorre che le telecamere da esterni siano impermeabili, robuste e posizionate in alto così da resistere agli agenti atmosferici e da non poter essere manomesse.
Come decorare le pareti di casa?
La casa di solito rispecchia i gusti e lo stile di chi la abita. Per questo motivo è importante che l’arredo, i complementi, le finiture e le pareti di ogni ambiente vengano personalizzate e rese uniche grazie all’inserimento di decori e accessori. Ultimamente hanno riscosso un grande successo gli inserti in carta da parati, in grado di restituire uno stile spiccato ed una forte immagine. Tuttavia, questo tipo di scelta implica un’eventuale rimozione più impegnativa rispetto alle semplici vernici o ad altri elementi decorativi. A seconda dell’ambiente e dello stile che si predilige, ci si può muovere su una gamma di scelta molto ampia. Ad esempio, poiché il soggiorno è la zona dove si accolgono gli ospiti e ci si ritrova in famiglia, un’idea può essere quella di apporre fotografie e cornici che ospitano scatti che ritraggono momenti importanti per chi vive la casa. Si tratta di una sorta di presentazione e condivisione con chi è esterno alla casa. La cucina invece è l’ambiente più vissuto, quello dove si trascorre la maggior parte della giornata: per questo motivo, le pareti oltre ad essere esteticamente piacevoli dovranno essere funzionali. Le mensole sono perfette per tale duplice scopo: arredano, abbelliscono se arricchite da vasi di fiori e ospitano oggetti e libri utili nella quotidianità. Passando nella zona notte, trattandosi di un’area più intima, le pareti dovranno incontrare il gusto di chi vive la casa: il quadro di un pittore amato, fili di luci per un’atmosfera romantica e ancora stickers al posto della testiera del letto. In cameretta invece, saranno perfetti dipinti murali che riproducono scene fatate o lavagne a tutta parete per stimolare la creatività dei più piccoli. Ciò che importa è che il decoro simboleggi qualcosa di importante per i proprietari di casa, una sorta di valore portante. Ad esempio, per gli amanti dei viaggi sarà perfetta una grande cartina geografica su cui segnare le mete già visitate e quelle che si vorranno raggiungere in futuro. Infine, anche se potrà sembrare solo un ambiente di servizio, anche il bagno potrà assumere un aspetto più piacevole se decorato con quadretti e cornici, sempre a patto che le pareti siano prive di piastrelle.
Come scegliere il corretto orientamento del letto
Principe indiscusso della zona notte, singolo o matrimoniale che sia, il letto deve garantire comfort e benessere ai suoi fruitori. Studiato sull’ergonomia umana, le dimensioni variano a seconda che si tratti di un letto ad una piazza, ad una piazza e mezza o a due, per adulti e per bambini. Un elemento di fondamentale importanza è caratterizzato dalla posizione e dall’orientamento di tale componente d’arredo: occorre che vi sia lo spazio necessario al libero movimento e alla semplice manutenzione e pulizia. Inoltre, secondo il Feng Shui, antica arte ausiliaria all’architettura, è possibile raggiungere il benessere psico-fisico all’interno degli ambienti domestici seguendo alcune semplici regole legate ai flussi di energia positiva prodotti da una specifica disposizione degli arredi. Nel caso del letto, è importante collocarlo in zone non anguste, vicino a fonti di luce naturale e lontano da travi e controsoffittature più basse. A seconda delle esigenze, la testiera può essere orientata a nord per coloro che soffrono di insonnia e ad est per assicurare un riposo confortevole tenendo viva la creatività. Sono invece sconsigliati il sud e l’ovest poiché non favorirebbero il sonno. È così che l’orientamento del letto influisce in maniera consistente sulla qualità del sonno e di conseguenza sul benessere psico-fisico dell’individuo nel corso dell’intera giornata.