Chiara Del Core 10 dec 2020 Articles 0 comments

Inquinamento negli ambienti domestici

Un aspetto spesso trascurato o completamente ignorato riguarda l’inquinamento degli ambienti interni dovuto alle caratteristiche dei materiali impiegati nell’arredo e nelle finiture. Infatti, ancora oggi sono presenti troppe sostanze tossiche come benzene, biossido di azoto, amianto, radon fenoli e fluorati, all’interno degli edifici. Tutti questi elementi risultano essere nocivi per la salute dell’utenza e pericolosi per la libera fruizione degli spazi chiusi nel corso del tempo. Studi recenti hanno dimostrato come l’aumento di allergie, emicranie e congiuntiviti siano strettamente legate a tale tipo di problematica. Gli agenti inquinanti possono causare anche malattie più serie e degenerative con il trascorrere dei mesi e degli anni. Per tutti questi motivi oggi si può parlare di un’emergenza vera e propria che occorre contrastare prima possibile.

Il primo passo consiste nell’informarsi approfonditamente sui prodotti che si acquistano: gli arredi non devono contenere materiali tossici e sostanze cancerogene. Sono da preferire i prodotti certificati e creati all’interno di filiere che garantiscono standard di qualità internazionali. Inoltre, un ulteriore ausilio può essere dato da particolari specie di piante da appartamento, come la dracena, l’aloe, il giglio e la sansevieria, in grado di purificare l’aria da eventuali inquinanti.


Normativa vigente 

A seconda della tipologia di arredo, vigono specifiche normative europee che determinano gli standard relativi ai materiali che lo compongono. Le aziende produttrici sono tenute a rispettare tali requisiti per fornire ai propri rivenditori prodotti che tutelino il cliente e rispettino l’ambiente.  

Nel settore dei materiali impiegati per la produzione di arredo la norma di riferimento è la UNI EN ISO dove UNI sta per “norma nazionale italiana”, EN “in linea con le direttive CEN” (Comité Européen de Normalisation) ma adottata in Italia, ISO “elaborata dall’ISO” (International Organization for Standardization). In questo caso dunque, si tratta di una normativa emanata a livello internazionale ed adottata in Europa e in Italia.

Nel caso dell’arredo destinato alla residenza si fa riferimento alle norme tecniche UNI EN 12520 e UNI EN 12521 che definiscono i requisiti di sicurezza, robustezza e durabilità di sedute e tavoli per uso domestico. Nel caso di mobili contenitori invece si fa riferimento alla norma UNI EN 14749 contenente requisiti di sicurezza meccanica finalizzati alla prevenzione di incidenti causati dall’uso prevedibile. 

Per quanto riguarda le finiture, ad esempio la posa in opera del parquet, vigono la norma UNI 11368-1 e la UNI 11368-2, relative ai pavimenti posati tramite incollaggio e a quelli di tipo flottante.  

Tutti i materiali impiegati per le finiture e la produzione dell’arredamento devono possedere opportuni requisiti di reazione al fuoco e nel caso specifico delle superfici lignee sarà indispensabile che le stesse siano trattate con apposite pellicole ignifughe.

Le prove in laboratorio

A fronte di un’utenza sempre più preparata in materia di sostenibilità e del crescente interesse per l’acquisto consapevole di mobili e materiali per gli ambienti interni, sono sempre di più le prove in laboratorio finalizzate a testare la qualità dei prodotti presenti sul mercato. Si tratta di analisi fisiche e meccaniche applicate all’arredo, attraverso le quali si lavora allo scopo di raggiungere elevati livelli prestazionali da garantire all’utenza. Infatti, è indispensabile assicurare i requisiti di sicurezza e salute ai fruitori, tramite la commercializzazione di arredi che devono essere privi di sostanze ritenute nocive per l’ambiente e per i suoi occupanti.

A tal fine, vengono svolti test su ogni pezzo d’arredo, secondo standard relativi all’eliminazione di sostanze rischiose per la salute dell’uomo e alla qualità prestazionale del mobile in oggetto, con prove sulla funzionalità e sull’ergonomia. Tra i test svolti in laboratorio si annoverano quelli sulla solidità e sulla durevolezza dell’arredo, sulla sicurezza, sulla concentrazione di componenti tossiche e sull’emissione di formaldeide. Inoltre, sono importanti i test sulle superfici: analisi percettive e verifiche di sostenibilità. Anche le prove al calore e agli urti sono necessarie per garantire un mobile più performante e duraturo.

Infine, tutti i tipi di trattamento ai quali è sottoposto l’arredamento devono servirsi di vernici e prodotti di finitura rispondenti ai requisiti di atossicità e qualità delle materie prime utilizzate.

 
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