Tratto da: R. Capomolla, S. Mornati, C. Vittori, S. Stucchi - Volte, solai, coperture - La Nuova Italia Scintifica - Roma 1995 - pag. 119
L’idea di capanna, di due elementi accostati che si sorreggono per mutuo contrasto, appoggiati o piantati sul terreno che ne regge il peso e ne assorbe le spinte orizzontali, rappresenta un concetto ancestrale di ricovero, di riparo dalla pioggia. Se non è un archetipo vecchio quanto l’uomo, poco ci manca (mica ci possiamo dimenticare delle caverne e dei dolmen), tant’è che se si chiede a un bambino di disegnare una casa, è abbastanza probabile che otterremo qualcosa di simile ad un quadrato con sopra un triangolo.
Capriata in legno semplice con monaco e senza saettoni per luci da 5 a 7 m - click sull'immagine per scaricare il dwg
Nella capriata tradizionale in legno, quella formata da una catena, due puntoni e un monaco, quest’ultimo non divide il triangolo in due, perché non tocca la catena, serve ad equilibrare i puntoni ed è sollecitato solo dalla leggera trazione del peso proprio. Se gravasse sulla catena, questa avrebbe un carico (oltre al peso proprio), una maggior deformazione dovuta a pressoflessione (la trazione invece limita la flessione del peso proprio), il monaco lavorerebbe in compressione e non avremmo più quella macchina perfetta che è la capriata normalmente definita all’italiana, o palladiana, che infatti si rifà alla trattatistica del nostro tardo Rinascimento. La tradizione francese invece è differente, risente e deriva dalla tecnica costruttiva delle chiese gotiche del Medioevo, ma non per questo si defila dall’evoluzione che porterà alle strutture in acciaio.
Capriata francese. Rispetto a quella italiana monaco e catena si toccano - Wikipedia
Quando la luce da coprire si amplia (normalmente oltre i 10-12 m), la capriata palladiana diventa composta, perché intervengono altri elementi (saettoni, doppio monaco, controcatena, rinforzi sui puntoni, ecc.), ma sempre all’interno del triangolo principale, senza mai toccare la catena e sempre con lo scopo di limitare la flessione dei puntoni, o per realizzarli con due tronchi più corti al posto di uno lungo.
Un dettaglio da sottolineare nell’evoluzione dal legno al ferro di questa struttura è che le sezioni dei componenti delle capriate lignee sono più o meno tutte uguali, indipendentemente dai carichi e dalle sollecitazioni, per favorire la callettatura, cioè i collegamenti (a coda di rondine, a dardo di Giove, ecc.) e la relativa staffatura metallica.
Il mercato del Born di Bacellona, utilizzato come mercato all'ingrosso di frutta e verdura (1930) - Wikipedia
Capriate del Palazzo Ducale di Venezia - unospitedivenezia.it
Si assiste quindi alla progressiva sostituzione degli elementi della capriata in legno con altri in metallo, a cominciare da quello che lavora a trazione, la catena, che è anche il pezzo che richiede il taglio dei tronchi di legno di maggior sezione e pregio, a dispetto di un ben più esile tirante metallico.
Capriata palladiana mista - unibas.it
Lo studio delle tipologie miste in legno e acciaio si può rivelare particolarmente utile negli interventi di recupero di coperture in legno dove si renda necessario sostituire alcuni elementi, o rinforzare la struttura nel suo complesso affiancando a elementi storici altri supporti che mantengano dai primi una chiara distanza tipologica.
Rifacimento della copertura del castello di Foglizzo - Violetto Ingegneria
Il protagonista della storia sul passaggio dalle capriate in legno a quelle in metallo e poi alle travi reticolari si chiama Jean-Barthélémy Camille Polonceau (1813 - 1859), ingegnere ferroviario francese (come pure il padre e lo zio) che nel 1837 sviluppa un sistema misto in legno e acciaio in cui un sistema di tiranti metallici sostituisce saettoni e monaco. Da questo schema perviene poi a schemi di capriate completamente metalliche che portano il suo nome e che ancor oggi noi identifichiamo semplicemente come Polonceau.
Schema di una capriata Polonceau - ilcapochiave.it
I materiali moderni garantiscono maggiore durabilità rispetto al legno, soprattutto sui nodi. L'utilizzo della ghisa per gli elementi compressi (il contraffisso che va a sostituire il saettone) e dell’acciaio per quelli che lavorano a trazione (tiranti) evidenzia ancor di più il diverso paradigma della tecnica costruttiva moderna basata sul calcolo, anche quando si continuano a usare i puntoni di legno, perché in quella posizione e con quel tipo di carico a pressoflessione, un elemento in acciaio non sarebbe né tanto più snello, né tanto più leggero del legno.
Schemi illustrativi della capriata Polonceau - Wikipedia
Schema statico capriata Polonceau - ilprontuario.com
Tipologie di capriate - teknoring.com
La Polonceau può forse rappresentare un elemento di passaggio e nella sua figura permangono tre vertici ben definiti entro i quali si sviluppa un reticolo di irrigidimento. Come pure un altro esempio di evoluzione nelle strutture miste è quello di Amand-Rose Emy, sempre attorno agli anni ‘40 del 1800.
Struttura in legno con tiranti di acciaio di Amand-Rose Emy, 1830 - iuav.it
Dalle strutture a doppio puntone a forma di V rovesciata di Polonceau e dalle altre sperimentazioni su telai metallici e misti, si passa alle tipologie all’inglese che terminano la metamorfosi verso la trave reticolare, fino conformazioni che più che a triangoli assomigliano a dei pentagoni allungati.
Tipologie di capriate metalliche - cadlinews.com
L'immagine di copertina: Lightweight Steel Truss System - https://www.roofseal.com.my/