4) I materiali usati nella bioedilizia

Nella bioedilizia è preferibile utilizzare materiali a bassa emissione; naturalmente devono essere considerati anche altri aspetti, tra cui le tecniche di posa, i processi di finitura e manutenzione dei materiali stessi.
Devono essere presi in considerazioni entrambi questi elementi, poiché spesso capita che le cause inquinanti sono dovute più che altro alla scorretta posa e ad un impiego non idoneo del materiale bioedile.
Inoltre è fondamentale valutare anche l'età dell'edificio, dato che più una costruzione è vecchia, più dovranno essere utilizzati contaminanti biologici.
Quindi prima dell'intervento il progettista dovrà stimare le condizioni dei prodotti prima della realizzazione e richiedere la loro certificazione qualitativa.
Purtroppo  i tradizionali materiali da costruzione sono utilizzati nell'edilizia non più del 20%, mentre per il resto vengono adoperati prodotti artificiali, economici ma meno sostenibili.
I prodotti di origine minerale come il laterizio, le ceramiche, le pietre e il gesso non sono inquinanti e mantengono con il passare del tempo le loro qualità.
I materiali naturali e di recupero, che sono disponibili sul luogo di intervento sono da preferire, poiché in questo modo vengono anche limitati gli sprechi e i trasporti; inoltre possono essere riciclati e quindi riutilizzati facilmente.

Cerchiamo di distinguere un materiale naturale da uno sostenibile. Ci sono materiali che, anche se ne derivano da altri naturali, finiscono per essere lavorati con sostanze inquinanti, perdendo quindi le loro qualità naturali. Un materiale sostenibile compromette pochissimo l'ambiente circostante nell'arco del suo ciclo vitale; un materiale risulta essere tanto più sostenibile quanto minore è il suo spreco energetico, a partire dalle fasi di estrazione, lavorazione imballaggio, trasporto, fino all'uso, al consumo e al suo smaltimento.
Nel 1989 la Comunità Europea emise la direttiva n°106 che elenca i requisiti dei materiali da costruzione affinchè possano circolare liberamente in Europa. Uno dei requisiti fondamentali è chiamato “igiene, salute e ambiente”: l’edificio non deve causare nessun danno alla salute in generale e non deve provocare gas tossici ed emissioni di radiazioni pericolose o inquinamento.
I materiali vengono suddivisi principalmente in tre gruppi: minerali, vegetali e chimici.
Al primo gruppo appartengono i materiali silicei, come il vetro, la sabbia, la ghiaia, i ciottoli, il granito , il grès, le argille, il marmo e le rocce saline dalle quali è ottenuto il gesso; ci sono poi anche i minerali come il ferro, la ghisa, l'acciaio, lo zinco, l' alluminio, il rame e il piombo.
Fanno parte del gruppo dei materiali vegetali il legno, gli oli e le varie canne usate in edilizia.
Ai materiali chimici appartengono le vernici, il Pvc, i poliesteri, le resine e gli isolanti sintetici.
Dal punto di vista ecologico, il laterizio è sicuramente il materiale più naturale, seguito da legno e cemento.
    
    
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