Che cosa è il master plan ?
Con il termine Master Plan si identificano - in genere - quelle strategie di indirizzo attraverso le quali, uno o più soggetti (pubblici o privati) delineano le azioni di programmazione finalizzate all'ottenimento di un risultato atteso. In urbanistica, in genere, il Master Plan è una sorta di "Piano d'Azione": vi sono delineati gli obiettivi da raggiungere, definite le competenze, le responsabilità e gli strumenti che i singoli attori del processo decisionale debbono compiere. Il Master Plan, in genere, delinea indirizzi di settore (es. "Master Plan della Logistica", "Master Plan della portualità", "Master Plan del Turismo", ecc.) rappresentando - quindi - uno strumento di assunzione "politica" di impegni verso strategie condivise. A differenza degli strumenti urbanistici di programmazione territoriale, come ad esempio il Piano di Indirizzo Territoriale (Regionale) il Piano Territoriale di Coordinamento (Provinciale) il Piano Strutturale ed il Regolamento Urbanistico (Comunale), il Master Plan è uno strumento di carattere volontario, non soggetto ad alcuna procedura di adozione/approvazione; ciò non toglie il fatto che - trattandosi di un documento di indirizzo - sia comunque soggetto generalmente a presentazioni pubbliche che mirano ad un coinvolgimento attivo della comunità interessata.

Tratto dalla tesi di laurea di Cristiano Noce
Fasi di Sviluppo
La formazione del Master Plan si articola in tre parti:
- la fase analitico-interpretativa
- la fase progettuale
- la fase di gestione.
La prima, che fa riferimento a un ambito individuato in via preliminare, consiste in un'analisi delle tematiche rilevanti presenti nel contesto considerato e finalizzata a evidenziare lo stato dei luoghi, le criticità e le potenzialità del territorio, le attività economiche presenti, il contesto sociale e le caratteristiche storico-culturali e ambientali.
Nella seconda fase vengono definiti gli assi strategici di sviluppo ossia le strategie, i progetti e le azioni volte alla valorizzazione del sistema economico e del patrimonio culturale, sociale, ambientale, del paesaggio, per l'ambito considerato.
La terza fase consiste “nell'animazione”, messa in opera e gestione delle azioni volte alla realizzazione del Master Plan. Essa comprende un processo complesso di integrazione con gli strumenti della pianificazione urbanistica e con i programmi finanziari approvati in accordo di programma o con altre forme di strumenti finanziari: un processo che prevede fasi di monitoraggio e di feedback. Presuppone l'adozione di una metodologia comune che permette a tutti gli attori del progetto di arrivare congiuntamente a definire l'assetto desiderato secondo indirizzi espressi e condivisi. Considerato che il Master Plan è uno strumento volontario, la sua efficacia è determinata da un processo di democrazia partecipativa, supportato da adeguati strumenti di comunicazione che utilizzano un linguaggio semplice e diretto capace di rivolgersi a un numero elevato ed eterogeneo di soggetti.
Attuazione
Esso per ogni azione contiene e specifica gli elementi che identificano l'oggetto dell'azione, il capofila che ha la responsabilità dell'attuazione, i partners associati, l'entità e le fonti finanziarie, i tempi di realizzazione. Essendo una procedura volontaria è necessario avviare forme di partenariato tra gli organismi istituzionali, gli attori privati, le associazioni e le comunità locali (rapporti strutturati tra stakeholders e shareholders) che si impegnano, ciascuno per le proprie competenze a rispettare e attuare il programma di azione. Il monitoraggio continuo delle fasi di attuazione consente di intervenire, in modo tempestivo ed efficace, introducendo le modifiche che si possono rendere necessarie nel corso di un processo complesso al fine di assicurare la coerenza dei risultati con gli obiettivi prefissi.
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