Case a schiera a Hoek van Holland

Housing in Scheepvaartstraat, Rotterdam Olanda, 1924

Oud progettò il quartiere residenziale nel 1924, fu costruito poco dopo nel 1926-1927. Questo è stato il primo progetto di Oud in una serie di progetti abitativi bianchi e gli è valso un immediato riconoscimento internazionale. La parete allungata dell'alloggiamento è divisa in due parti uguali, le cui estremità arrotondate contengono negozi al piano terra con facciate interamente in vetro. Sopra il gateway nel centro del blocco c'è una libreria. Il blocco è invece costituito da abitazioni, unità trilocali al piano terra e un'alternanza di unità bilocali e quadrilocali al piano superiore.
Questo bipartizione nelle abitazioni inferiori e superiori può essere visto anche nel trattamento della facciata esterna. A livello della strada la facciata, unita com'è ai frontali dei negozi di vetro, ha un'apertura al riguardo. L'area bianca della facciata superiore invece, è più introversa. Questa divisione in una striscia aperta e chiusa, e ancora di più il continuo balcone bianco al piano superiore, serve a rafforzare il carattere orizzontale della facciata della strada.
Nei suoi progetti residenziali, Oud tratta le facciate non come un accumulo di abitazioni individuali ma come un insieme architettonico in cui i prospetti sulla strada funzionano come parte del tessuto urbano.
In questo, l'edificio Hook of Holland ha sicuramente successo, con solo i suoi muri da giardino in mattoni che forniscono alle singole unità un elemento identificativo. La facciata posteriore, a differenza della sua controparte tesa, ha una qualità vivace e ritmata. Fa un passo avanti e indietro in un'alternanza di rientranze strette e larghe, enfatizzando chiaramente le singole abitazioni. Questo contrasto tra la facciata tesa della strada e la facciata posteriore più articolata ha una certa affinità con le ville di Adolf Loos. È noto che esiste un design neoplastico per le estremità dei blocchi. La versione tonda come costruita fu respinta con disprezzo da Van Doesburg come imitazione esagerata di Van de Velde. Ciò ha finalizzato la rottura di Oud con De Stijl, dopo di che ha seguito un percorso fortemente funzionalista. L'uso del solo colore ricorda le sue associazioni passate con quel movimento: facciate bianche, mattoni gialli, porte e ringhiere blu e lampioni rossi.
Fonte: traduzione dall'originale pubblicato su http://www.architectureguide.nl/