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Fontana dell’Acqua Acetosa

è una fontana di Roma, in Italia, collocata nella zona pianeggiante che porta lo stesso nome

La fontana dell'Acqua Acetosa è una fontana di Roma, in Italia, collocata nella zona pianeggiante che porta lo stesso nome, nel quartiere Parioli; in questo punto il fiume Tevere forma un'ansa profonda prima di dirigersi di nuovo a nord. La fontana vera e propria si trova più in basso rispetto al livello stradale, e dunque vi si accede tramite una scalinata. Nel 2003 il Fondo per l'Ambiente Italiano, in seguito a un censimento popolare, l'ha ritenuta il monumento a cui gli italiani sono più affezionati.

Il nome deriva dalla fonte di acqua ferruginosa, nota ai Romani del XVI secolo come acqua acetosa (da non confondere con quella più nota in zona Fonte Ostiense), che qui sgorgava. Nel 1613 papa Paolo V la fece analizzare, e ne risultò che non solo fosse potabile, ma anche curativa per le malattie ai reni, allo stomaco, alla milza e al fegato, tanto che qualcuno la raccoglieva in bottiglie per venderla in città.

L'acqua era particolarmente gradita da papa Paolo V, che fece erigere dall'architetto Giovanni Vasanzio una fontana nel 1619, come ricorda ancora la lapide che si trova su una parete in basso; all'epoca la fonte era una semplice parete da cui sgorgava l'acqua. La stessa venne fatta restaurare da Innocenzo X. Papa Alessandro VII commissionò la fontana attuale. In alto si trova un timpano che ospita lo stemma papale e una lapide.

La fontana si presenta con una scalinata che porta in basso, dove c'è un prospetto a forma di esedra. Nel prospetto sono scavate tre nicchie, in ognuna delle quali lo stemma dei Chigi - sei monti sovrastati da una stella a otto punte - si trova sopra una piccola vasca alimentata da una cannella. L'attribuzione a Gianlorenzo Bernini è probabilmente falsa: si suppone infatti che i progetti siano di Andrea Sacchi o dell'architetto Marco Antonio De' Rossi
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