Architetture

Villa Stein

Le Corbusier – Villa Stein/de Monzie, Garches, 1927-1928

Villa Stein (anche nota come villa de Monzie o les Terrasses) è un'abitazione progettata nel 1927-1928 da Le Corbusier e ubicata a Garches, nel dipartimento Hauts-de-Seine, in Francia.La villa Stein costituisce una delle traduzioni più sistematiche dei cinque punti di una nuova architettura enunciati da Le Corbusier nel suo capolavoro teorico Vers une architecture. L'abitazione, infatti, si costituisce come un aggregato di tre solai in cemento armato sorretti da un sistema di esili pilotis; con l'adozione di questi attacchi a terra puntiformi Le Corbusier rende il suolo completamente permeabile a qualsiasi tipo di percorso e, sopraelevandola dal terreno, conferisce autonomia alla struttura.

La copertura di villa Stein, in accordo con i cinque punti summenzionati, non è la tradizionale copertura con tegole ma viene resa lussureggiante e vivibile con l'insediamento di una terrazza inerbita protetta da setti murari e impreziosita da una torre ellittica dalle preziose qualità scultoree, intesa in origine per occultare un serbatoio d'acqua. Con quest'escogitazione - il toit-terrasse, appunto - Le Corbusier restituisce la copertura alla fruizione degli Stein, che se ne possono così servire per effettuare piacevoli passeggiate panoramiche in quota, con vista su Parigi. La scala di metallo che conduce al tetto-giardino, inoltre, presenta chiari rimandi all'architettura navale, particolarmente amata da Le Corbusier in quanto paradigmatica della modernità.

Sempre in ottemperanza dei cinque punti, inoltre, Le Corbusier libera la villa Stein dalla schiavitù planimetrica dei setti portanti. L'uso dei pilastri nella progettazione, infatti, ha consentito all'architetto di poter distribuire le pareti interne ed esterne secondo le proprie preferenze progettuali e, per questo motivo, di emancipare le piante e i prospetti dalla struttura, articolandoli a proprio piacimento.

La sedimentazione dei vari ambienti si sviluppa in verticale: al piano terra vi è l'ingresso principale (sovrastato da una tettoia a sbalzo), l'entrata di servizio (coperta da un balcone), il garage e gli ambienti destinati alla servitù. Due scale connettono il piano terra con il primo piano, che accoglie il salotto e la cucina; questi due ambienti sono separati da un tramezzo curvilineo e, inoltre, il salotto è sopraelevato rispetto all'ingresso e comunicante con la terrazza. Il secondo piano è destinato alla zona notte, con le varie camere da letto che si snodano creando una successione spaziale morbida, sinuosa, ma che con un'accorta differenziazione garantisce la privacy ai vari nuclei famigliari ivi insediati.

Di grande interesse anche i prospetti della villa, tagliati in tutta la loro lunghezza da finestrature che svuotano l'angolo della sua valenza strutturale e consentono un'interazione più diretta tra esterno e interno. Sempre i prospetti, inoltre, sono animati da un gioco nascosto ma rigoroso di proporzioni che razionalizzano l'insieme: questa intelaiatura armonica ha spinto molti critici ad avvicinare la villa Stein alle architetture palladiane, con particolare riferimento alla villa Foscari di Mira. Malgrado questo pregnante riferimento alla classicità, tuttavia, villa Stein è un'opera innegabilmente moderna, moderna a tal punto che Le Corbusier decise di associarla all'automobile (machine à habiter) impersonando sé stesso nel film "L'architettura oggi" e percorrendone il viale sterrato a bordo della propria autovettura Voisin.
Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Villa_Stein

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