Chiara Del Core 6 feb 2020 approfondimento 0 commenti
Uffici e nuovi spazi funzionali come plus valore

Con il passare del tempo, l’idea dell’ufficio come insieme di postazioni lavorative formate da scrivania, sedia e computer fisso è stata ampiamente sdoganata. Infatti, è sempre più diffusa l’idea che le grandi realtà aziendali internazionali, scelgano di inserire nelle proprie sedi direzionali, ambienti destinati ad un uso differente da quello prettamente lavorativo. Tale strategia ha il duplice fine di fornire maggior benessere al dipendente e di aumentarne la produttività. Alla base, il restyling di vecchi uffici prevede un miglioramento estetico e funzionale, finalizzato all’aumento della sicurezza e del comfort dell’utente, mentre i progetti ex novo si plasmano sui rapidi cambiamenti del momento. Infatti, una società in continuo movimento e con esigenze sempre mutevoli necessita di spazi flessibili e multifunzionali. La giornata del lavoratore viene così scandita da attività diversificate e il concetto di “social” la fa sempre più da padrone. Il mix funzionale è sempre più richiesto: le sale riunioni si collocano vicino agli uffici open space che sono intervallati da aree relax e spazi destinati allo svago del dipendente. Di queste ultime, ne sono un esempio le aule gioco provviste di calcio balilla o ping pong adatte per scaricare le tensioni e trascorrere qualche minuto in compagnia.
Anche la pausa pranzo diventa un pretesto per socializzare e riposarsi un po’ dai ritmi frenetici del lavoro: in alcuni casi le aziende decidono di ricreare un ambiente familiare, riproducendo cucine simili a quelle che si trovano nelle residenze private. Avere la possibilità di utilizzare gli elettrodomestici come a casa, per scaldare il cibo, preparare un caffè o un tè, aiuta il buonumore del dipendente.


Sala yoga all’interno di uno spazio di co-working, Londra
Foto: Tony Murray da  www.officesnapshots.com

Qualora si vogliano rendere gli spazi più salubri e vitali, risulta essere un’ottima idea introdurre piante ed inserti verdi che daranno respiro all’intero ambiente. Anche l’attività sportiva è importante per la salute del lavoratore: è così che sempre più spesso le sedi aziendali vengono dotate di ambienti per lo yoga, per le attività collettive di fitness ed ancora di campetti da basket e da tennis. Si può quindi dedurre che si sta sviluppando sempre di più l’idea di uno spazio multifunzionale, che abbracci la vita del lavoratore a 360° e che lo stimoli, al fine di rendere piacevole la giornata trascorsa in azienda e migliorare le prestazioni sul lavoro.


Spazi comuni con altalene in una sede Software House, Polonia
Foto: Tomasz Zakrzewski da www.officesnapshots.com


Funzionalizzazione di un ambiente interno della sede Linkedin, California


Uffici direzionali contemporanei

Come anticipato, con il trascorrere del tempo è cambiato molto il concetto di ufficio e la sua progettazione oggi deve adattarsi ai bisogni contingenti. Al passo con i tempi, con le idee innovative, con una modalità sempre più smart e condivisa del lavoro, le grandi multinazionali concepiscono le loro sedi aziendali in maniera nettamente diversa rispetto a quella del passato. È per questo che si assiste ad una progressiva smaterializzazione e ad una maggiore fluidità e continuità degli spazi. Inoltre, è sempre più frequente l’inserimento di aree funzionali molto diverse rispetto all’attività lavorativa, concepite per stimolare il lavoratore e coinvolgerlo in attività extra-lavorative. Talvolta, viene predisposto un piano dell’edificio o un’area, a seconda della grandezza della specifica realtà aziendale, destinato al consumo dei pasti (mensa, bar, isole alimentari) e alla restante parte della pausa pranzo, con aree d’intrattenimento (calcio balilla, salottini) e sportive (palestre attrezzate). Questo tipo di attenzioni è considerato normale nell’ottica del benessere del dipendente, vero e proprio capitale per l’azienda; tuttavia talvolta si tratta di un’arma a doppio taglio della quale è bene che il lavoratore sia a conoscenza.
Possiamo ora annoverare alcuni esempi di realtà affermate, nello scenario odierno, che adottano tali principi per la progettazione delle proprie sedi aziendali.


Vodafone Village – Milano Lorenteggio, Studio PRP, 2012

Concepito all’interno del progetto di riqualificazione del quartiere Lorenteggio, occupa lo spazio di una fabbrica dismessa. Proposito del progetto è stato quello di rifarsi al concetto tradizionale di luogo aggregativo e polo attrattore, dove i lavoratori potessero sentirsi a proprio agio. Denominato Borgo Lorenteggio, il complesso è costituito da una pluralità di edifici in cemento bianco e vetro, disposti in maniera circolare al fine di abbracciare una piazza centrale, interna. Con una distribuzione su 9, 11 e 14 piani fuori terra, i primi tre edifici ospitano gli uffici destinati a 3000 lavoratori. Il progetto degli spazi interni è stato condotto con un duplice obiettivo: quello di garantire funzionalità ed allo stesso tempo rispettare l’estetica dell’immagine aziendale. La planimetria combina ambienti studiati per svolgervi riunioni ed attività di aggiornamento, grandi open space ideali per il team working e singoli uffici dov’è possibile concentrarsi e lavorare in riservatezza. I percorsi e gli elementi di raccordo sono spesso arricchiti da sedute e poltrone dove i colleghi possono scambiarsi informazioni, mentre le aree per la pausa sono dotate di distributori alimentari automatici e piani d’appoggio con sedute, dove poter consumare un pasto veloce. Il colore predominante dell’arredo e delle finiture è il rosso, selezionato per richiamare in modo diretto l’identità aziendale. Ogni scelta è stata condotta con l’intento di favorire la condivisione e la collaborazione tra colleghi e prediligere il benessere del lavoratore. A tal fine, sono stati inseriti altri due edifici: il primo ospita al suo interno una palestra, un asilo nido ed alcuni esercizi commerciali.

Il secondo invece, è destinato ad accogliere un’ampia mensa aziendale e svariate sale per congressi ed attività formative. Inoltre, la piazza centrale sopraelevata, è stata concepita come incubatore sociale, luogo studiato per incrementare lo scambio tra i lavoratori durante le pause pranzo e gli spostamenti interni. Tutti gli edifici con destinazione funzionale differente vengono progettati come appartenenti ad un unico grande sistema del quale il lavoratore deve sentirsi parte integrante. Infine, l’iter progettuale è stato condotto con un particolare occhio di riguardo per il risparmio energetico ed il rispetto per l’ambiente. Infatti, sono stati impiegati materiali eco-friendly, come i pannelli in cemento fotocatalitico predisposti per ridurre gli inquinanti nell’aria e sistemi per il contenimento dei costi. Ne sono un esempio i numerosi pannelli che costituiscono il cosiddetto “giardino fotovoltaico”, in grado di produrre molta energia elettrica o il sistema predisposto per il recupero e lo sfruttamento delle acque piovane. Anche dal punto di vista termico, le scelte tecnologiche prevedono lo sfruttamento delle energie rinnovabili e il mantenimento del comfort ambientale, grazie all’impiego di tripli vetri con schermi mobili, controllabili attraverso software dedicati. In questo modo, è possibile modificare l’inclinazione delle lamelle in facciata ed ottenere l’intensità luminosa ideale sfruttando la luce naturale e regolandola secondo necessità. Per tutti questi motivi, il Vodafone Village di Milano si è guadagnato la Certificazione LEED argento divenendo il più grande complesso italiano ecosostenibile ed allo stesso tempo tecnologico.

 
Vista esterna del complesso e della piazza interna - Fonte http://www.ordinearchitetti.mi.it
A destra: Pianta piano primo Vodafone Village - Fonte https://www.greenbuildingmagazine.it




Sala conferenze e ambienti funzionali dotati di poltrone isolate acusticamente del Vodafone Village
Fonte http://www.dantebeniniarchitects.com


Facebook Italia – Piazza Missori Milano, Studio RE|value, 2013-2014

Il progetto per la sede italiana di Facebook si rivela rispondente ai valori aziendali del colosso dei social network, per il quale l’interazione sociale rappresenta la sua stessa ragion d’essere. Dal punto di vista spaziale tali principi si traducono in ambienti privi di diaframmi dove la continuità e la fluidità la fanno da padrone. Infatti, l’interazione tra colleghi è indispensabile come la trasparenza e la comunicazione; gli ambienti si susseguono tra aree dotate di postazioni lavorative aperte, sale per riunioni e meeting e quelle destinate alle pause. La planimetria è libera, caratterizzata da 650 mq di open space che accolgono piani di lavoro e sedute e che permettono a tutti i colleghi di lavorare ed interagire liberamente. Dal punto di vista estetico è stato deciso di fondere la tradizione italiana con l’identità dell’azienda americana.

La scelta è ricaduta su uno stile pop dai colori vivaci, ricreando ambienti familiari, accoglienti e stimolanti dal punto di vista sociale. Artigianato e qualità si sposano con armonia ad arredi tipici dello scenario USA, ma trova spazio anche il recupero dal gusto vintage all’interno della cucina che riproduce una latteria, simbolo e spazio di aggregazione della tradizione meneghina. Quello che importa è ricreare un luogo amichevole, familiare, dove il lavoratore possa sentirsi come a casa e possa essere libero di esprimere le proprie idee senza esitazioni, proprio come avviene sul social network. Per questo motivo gli ambienti sembrano pensati per dare l’impressione di non essere completamente finiti ma di essere oggetto di cambiamento e crescita costanti, proprio come l’azienda che rappresentano.

   
Ufficio open space e sala ricreativa all’interno della sede italiana di Facebook
Fonte http://www.businesspeople.it


Dropbox Headquarters – San Francisco, Rapt Studio - Avroko, 2016

L’headquarter di Dropbox a San Francisco rappresenta il classico esempio di progetto contemporaneo di uffici volto a soddisfare il benessere del lavoratore. Con circa 30 mila mq, ospita 1500 dipendenti ed offre loro una grande varietà di ambienti funzionali interni. Infatti, l’obiettivo dell’intero iter progettuale è stato quello di ricreare ambienti vivibili, luminosi e rilassanti dove il fruitore si sentisse come a casa propria, nell’ottica di un benessere direttamente proporzionale al rendimento professionale. A partire da quelli che erano stati i deficit del vecchio progetto di uffici, è stato chiaro da subito come intervenire e risolvere tali problemi. A fronte di ambienti angusti, stretti e poco stimolanti, si è voluto dotare la sede del colosso americano di ambienti multifunzionali che garantissero un’ottimale comunicazione tra colleghi ed il libero svolgimento delle differenziate attività lavorative. Per questo motivo, il concept progettuale si è concentrato sull’organizzazione di spazi che fossero luminosi, accoglienti e funzionali rispetto alle necessità di ciascun lavoratore.

La differenziazione riguarda anche le scelte materiche e formali dell’arredo e delle finiture di ogni singolo ambiente: l’idea predominante è quella di un complesso che sia in continua crescita ed evoluzione e che fonda elementi appartenenti a tradizioni diverse. Prevalgono i colori vivaci e le grafiche originali in grado di rendere gli ambienti piacevoli ed informali. Dal punto di vista planimetrico, uffici di dimensioni ridotte destinati al lavoro individuale (che richiede particolare concentrazione) si alternano ad ampie sale predisposte ad accogliere un gran numero di persone che si riuniscono per gli eventi aziendali. La luce è un elemento importante e lo sfruttamento di quella naturale viene massimizzato così da rendere più vibranti e salubri gli ambienti. Tale accorgimento garantisce la cooperazione, favorisce lo svolgimento delle attività e il continuo scambio di informazioni e materiale tra colleghi. Tuttavia, viene assicurato anche un buon livello di privacy grazie all’inserimento di soluzioni acustiche ed isolanti, studiate per rendere piacevole la collaborazione evitando la propagazione di suoni e rumori disturbanti.

Il fil rouge che ha accompagnato il progetto dell’intero complesso è rappresentato dalla volontà di rifarsi allo scenario urbano, ricco di luoghi pubblici e privati, ciascuno con funzioni diverse. Allo stesso modo, gli ambienti interni vengono utilizzati sia per il lavoro collettivo che per quello individuale, ma anche per le riunioni e per rilassarsi (libreria e sala blu relax). Tutto è progettato a misura d’uomo, al fine di essere percepito in maniera diretta, con la libertà di muoversi e spostarsi secondo l’esigenza, in spazi dove la flessibilità e l’adattabilità regnano sovrane. E non mancano i rimandi alle culture internazionali: ceramiche tradizionali danesi, muri d’acqua e minimalismo giapponese, karaoke e giardini con piante americane. Infine, il verde insieme alla luce contribuisce a rendere più vitale l’ambiente e a farlo vivere con spirito positivo e produttivo, tutti valori su cui si fonda la realtà aziendale di Dropbox.

   
Uffici più o meno permeabili: open office ed ambienti riservati per poche persone - Dropbox S.Francisco
 
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