Il progetto della scuola dell’infanzia

Tra funzionalità e pedagogia

Il progetto della scuola dell'infanzia copertina

Articolo di

Categoria

Approfondimenti

Pubblicato il

02 Giugno 2020

La conformazione spaziale dell’ambiente costruito è stata da sempre legata alle caratteristiche sociopolitiche del tempo e del luogo fisico. Nello specifico, nel corso degli anni, la progettazione degli asili nido e delle scuole materne, si è modellata sulle necessità contingenti e sugli schemi pedagogici propri dell’ambito prescolare. Occorre puntualizzare come la progettazione dello spazio didattico influisca in maniera consistente sullo sviluppo del bambino nell’età evolutiva e ne determini la qualità delle interazioni sociali. Tuttavia, per troppi anni le strutture destinate all’educazione dei più piccoli sono state progettate con poca attenzione al benessere psicologico, poiché considerate meri contenitori materiali in grado di sopperire alla mancanza delle madri impegnate nella manodopera industriale. Infatti, i primi esempi di istituti infantili risalgono al XIX Secolo, periodo interessato dalla Rivoluzione industriale, nel corso del quale sorsero nuove necessità all’interno del contesto familiare. Tali esigenze avevano carattere sociale e politico ma non educativo per i più piccoli e per questo motivo, in origine, la qualità dei collegi non venne considerata priorità assoluta. Di conseguenza le strutture erano composte da locali grandi, non a misura di bambino, dalla scarsa illuminazione e soprattutto sovraffollati. Si trattava di luoghi su cui le madri potevano fare affidamento per lasciare i propri figli ma dove questi ultimi vivevano in una situazione malsana e poco educativa. Nonostante ciò, a metà del 1800 in Inghilterra, Germania ed Italia si assiste ad un impegno maggiore per migliorare le condizioni di tali strutture, attraverso l’intervento di psicologi e pedagoghi, tra i quali Ferrante Aporti, pioniere del sistema educativo infantile, che fece realizzare alcuni asili meritevoli, destinati alle fasce di popolazione meno abbienti.

Tali soluzioni rappresentarono una novità, in quanto molte scuole materne del periodo avevano carattere privato e per questo non erano accessibili a tutti. Nonostante si stessero muovendo i primi passi verso l’impiego di principi costruttivi di maggior valore, occorrerà attendere svariati decenni per giungere ad un cambiamento radicale, determinato anche dall’indispensabile contributo del metodo educativo Montessori che cambierà nettamente la progettazione dello spazio fisico rivolto al bambino. Nel corso dei primi anni del ‘900, nacquero gli asili O.M.N.I. (opera Nazionale per la tutela della Maternità e dell’Infanzia) per volere dei governi del tempo, intenzionati a favorire l’aumento demografico e a fornire assistenza alle famiglie. Data la natura di tipo assistenziale, la configurazione spaziale delle strutture si avvicinava maggiormente a quella degli ospedali piuttosto che a quella degli asili odierni. Infatti, ci si trovava di fronte a edifici impersonali, sovradimensionati e con ambienti dalle altezze elevate, dove venivano raggruppati moltissimi bambini. Le scuole materne in questione non prevedevano una suddivisione degli spazi a seconda dell’età del bambino ma erano caratterizzate da stanzoni per il consumo dei pasti e per il riposo e da servizi igienici. Inoltre, i bambini non potevano muoversi liberamente da un ambiente all’altro e per questo era esclusa ogni forma di autonomia ed interazione con lo spazio fisico. Per questi motivi, non essendo stati progettati con cura per il benessere psico-fisico degli infanti, gli asili rischiavano di essere vissuti con disagio e smarrimento da parte della piccola utenza.

In Italia un grande contributo fu dato da Giuseppe Terragni con l’asilo di Sant’Elia a Como, uno dei primi esempi che si distinse per la cura dei particolari, studiati nell’ottica del benessere e della sicurezza dei destinatari. Costruito tra il 1936 e il 1937, possiede una configurazione planimetrica a C che ricrea una corte interna utilizzabile come aula all’aria aperta.

Pianta asilo Sant'Elia di Giuseppe Terragni. Archweb
Planimetria dell’asilo Sant’Elia, Giuseppe Terragni, 1936-37 (Click sull’immagine per acquistare i disegni del progetto in dwg)

Particolare attenzione è riposta sul comfort termico attraverso l’inserimento di tende mobili che proteggono dall’eccessivo irraggiamento solare le vetrate esposte a sud. Inoltre, la struttura è concepita per favorire il rapporto di fluidità tra gli ambienti interni, grazie alle pareti mobili che dividono le aule e la continuità tra lo spazio interno e quello esterno.

Foto cortile dell'asilo Sant'Elia di Giuseppe Terragni
Vista del cortile – Asilo Sant’Elia di Giuseppe Terragni 
Fotografia di Daniel Dunham https://www.flickr.com/photos/ffenestr/

Un altro esempio meritevole di quegli anni è rappresentato dall’asilo Olivetti sito ad Ivrea, opera degli architetti Luigi Figini e Gino Pollini, costruito nel 1941.
L’edificio consiste in un corpo regolare immerso nel verde dello spazio circostante, mentre in posizione contigua si trova un’area gioco porticata, all’aperto.

Foto asilo del Villaggio Olivetti
Prospetto e area esterna all’aperto – Asilo Villaggio Olivetti, Figini-Pollini, 1941
Foto: www.ivreacittaindustriale.it

Anche qui vige il concetto di continuum tra interno ed esterno grazie al quale viene favorita la libertà di movimento dei bambini. Si tratta di una delle prime realizzazioni di asilo aziendale, nuova tipologia edilizia che verrà normata da un’apposita legge istituita il 26 agosto 1950. I nuovi edifici accolgono bambini di diverse fasce di età e prevedono un’organizzazione planimetrica comprendente ogni ambiente considerato di primaria importanza dal punto di vista funzionale. Gli interni sono infatti suddivisi in: spazi per l’accoglienza, aule ricreative, stanze per il riposo, mensa e servizi igienici, differenziati tra bambini, personale interno e visitatori.
Con il trascorrere del tempo la concezione di spazio dedicato ai più piccoli si sviluppa e matura una nuova idea di struttura educativa che trova la sua massima diffusione negli anni ’80. A partire da questo periodo infatti, verranno definite le caratteristiche ottimali che devono possedere le scuole materne dal punto di vista dimensionale, funzionale ed estetico, nell’ottica di soddisfare le esigenze dei bambini e garantire loro un buon livello di confort e sicurezza.

Il progetto dello spazio didattico

Una delle regole che un buon progettista deve sempre osservare è rappresentata dall’attenzione nel soddisfare le esigenze dell’utente finale. Nel caso degli spazi destinati alla formazione prescolare dei bambini, tale regola va osservata con maggiore impegno. Nello scenario didattico attuale, il modello educativo è continuamente soggetto a modifiche dovute al cambiamento sociale e pedagogico e per questo motivo, le strutture scolastiche devono essere flessibili, funzionali e studiate su necessità mutevoli. Occorre che gli spazi in questione siano studiati e progettati con l’ausilio di psicologi ed educatori che possiedono una particolare sensibilità nell’individuare gusti e necessità dei più piccoli. La scuola materna é considerata così un “contenitore sociale” in grado di racchiudere al suo interno spazi multifunzionali che attraverso forme, colori e materiali concorrono alla crescita emotiva dei bambini. Tutti gli ambienti devono assicurare efficienza, comodità e benessere psico-fisico, adattandosi alle esigenze di un quadro didattico ed educativo in continua evoluzione. Inoltre, è importante ricordare che le strutture destinate ai bambini dai 3 mesi ai 5 anni di età sono i primi luoghi che sono frequentati e per questo motivo dovranno essere accoglienti e più simili possibile agli spazi domestici. Si tratta degli spazi dove avverranno i primi contatti al di fuori del nucleo familiare e per questo è importante che siano vissuti in maniera serena, favorendo la socialità, lo scambio e la creatività.

La scuola materna dovrà essere accessibile e stimolante: è bene che sia data forte personalità agli ambienti interni, attraverso il raggiungimento del giusto equilibrio tra atmosfera domestica e spazio ricreativo. Le scelte formali devono favorire il senso di comunità e di appartenenza ad un contesto dove i più piccoli possano sentirsi parte di un insieme e dove siano in grado di dare il loro primo contributo alla collettività. Anche dal punto di vista delle dimensioni, troppo a lungo trascurate dalla progettazione delle strutture educative fino alla fine del XX Secolo, è opportuno prevedere spazi a misura di bambino che tuttavia non causino la costruzione di un mondo artificiale e lontano dalla realtà esterna. Per quanto riguarda l’allestimento degli ambienti interni, è indispensabile caratterizzare le stanze aventi funzioni diverse, solitamente attraverso illustrazioni e temi ripresi dalla sfera naturale o dalle fiabe, con i quali i bambini hanno già familiarizzato sin dalle prime fasi di vita. Questo per evitare la creazione di ambienti anonimi e poco stimolanti e creare invece contesti in cui il bambino sia invogliato a pensare e ad interagire con gli altri. Premesso che dal punto di vista planimetrico, l’asilo nido dovrà rispondere ad esigenze specifiche e per questo motivo gli spazi saranno variabili, gli ambienti che compongono la struttura “tipo” sono rappresentati da: spazi comuni (ingresso, spazi distributivi e di relazione, mense e servizi igienici) sezioni per la didattica, laboratori, sale per il riposo, sale per il ricevimento dei genitori, locali per il personale.

Di seguito alcune linee guida utili all’ottimizzazione del progetto di ogni tipo di ambiente.

SPAZI COMUNI

Si tratta di tutti quegli spazi accessibili ai bambini, agli educatori, al personale tecnico e ai visitatori esterni ed essendo luoghi molto frequentati e talvolta sovraffollati è indispensabile garantire l’accessibilità e la sicurezza per i più piccoli. Nell’area esterna è bene che la soglia sia protetta da una copertura, anche parziale, per garantire la sosta e l’attesa dei genitori anche in caso di condizioni atmosferiche avverse. Inoltre, qualora sia presente una tettoia di dimensioni maggiori, la zona potrà essere sfruttata come parcheggio temporaneo per i passeggini dei più piccoli. Il primo ambiente è rappresentato dall’ingresso, zona dalla funzione concreta di accesso e dall’accezione simbolica di passaggio dalla sfera familiare a quella comunitaria del bambino. Una volta entrati, spesso nella sala d’ingresso si trovano gli armadietti personali, soprattutto in assenza di veri e propri spogliatoi per i bambini. Un elemento che non può mancare in questa zona è rappresentato dalla bacheca o dalla parete predisposta per gli avvisi e le informazioni ai genitori e ai visitatori esterni alla struttura. Per quanto riguarda gli spazi di relazione, grazie ai quali ambienti diversi vengono raccordati, essi devono essere sicuri e liberi da qualsiasi tipo di ingombro che ostacoli il movimento sicuro di bambini e adulti. Le pavimentazioni devono essere antiscivolo e facilmente lavabili al fine di garantire le migliori condizioni igienico-sanitarie. Tra le attività più importanti svolte dalla piccola utenza, si colloca il consumo dei pasti che può avvenire in angoli specifici delle aule o se si ha la disponibilità spaziale, in una mensa dedicata dove saranno posizionati tavoli con sedie per gruppi di 5 bambini. Per tale funzione occorre che sia presente un locale sterile adibito alla preparazione dei pasti di lattanti e bambini più grandi. La cucina deve rispettare le norme di carattere igienico-sanitario e prevedere un’area per la preparazione dei cibi, una per la pulizia delle stoviglie e una per lo smaltimento dei rifiuti.

Il progetto della scuola dell’infanzia: schema tipo asilo nido. Dwg Archweb
Schema tipo di un asilo nido 0-3 anni con suddivisione degli spazi funzionali 
Click sull’immagine per accedere e scaricare i dwg della categoria Asili nido e scuole materne.

SEZIONI

Costituiscono il fulcro vibrante dell’asilo dell’infanzia, il luogo dove i bambini trascorrono la maggior parte della giornata insieme. Le aule vengono distinte a seconda della fascia di età dei bambini e a seconda della funzione che rivestono, tra quelle per le attività formative e quelle destinate alle attività ludiche. Si tratta di una suddivisione che talvolta risulta essere limitata per l’esigenza primaria di garantire flessibilità e variabilità d’uso degli spazi. Occorre infatti rendere possibile il libero movimento dei bambini all’interno di ogni aula e permettere loro di passare da un ambiente all’altro a seconda dell’attività che devono svolgere nel momento specifico. A tal fine a volte vengono scelte pareti divisorie scorrevoli che permettono la massima flessibilità d’uso degli ambienti. L’arredo deve poter essere posizionato in modo mutevole e deve soddisfare le esigenze di bambini di età diversa: cuscini e tappeti morbidi e antitrauma, zone gioco e angoli lettura per i più grandi che verranno accompagnati nella comprensione dei primi libri cartonati.

SALE PER IL RIPOSO

Il momento del riposino pomeridiano e di quello più frequente dei neonati rappresenta elemento di estrema importanza per il benessere giornaliero del bambino. Gli asili devono prevedere sale destinate a tale funzione che siano silenziose e rilassanti, al fine di stimolare il sonno. L’arredo classico prevede lettini e culle ma, qualora l’ambiente venga utilizzato anche per altre attività, saranno più consone pedane con materassini che possano essere comodamente spostate a seconda della necessità. Inoltre, è fondamentale attuare le scelte migliori dal punto di vista cromatico e delle finiture, sempre nell’ottica di favorire il relax e la pace interiore. A tal fine, sono preferibili tinte tenui, colori freddi e se ce ne fosse la possibilità, proiezioni a parete o a soffitto che rilassino i più piccoli.

LABORATORI

Gli ambienti destinati a laboratorio rappresentano un elemento fondamentale per l’efficacia creativa delle scuole materne. Concepiti come spazi che mutano a seconda della funzione che rivestono, al loro interno possono essere svolte attività diversificate da parte dei bambini con l’ausilio degli educatori. Si va dalla psicomotricità alla pittura, dalla lettura al teatro, fino alla danza e alla musica. Una delle prerogative fondamentali di queste zone è rappresentata dalla flessibilità: gli ambienti devono poter essere adattati secondo le esigenze e lo specifico programma didattico dell’asilo. Inoltre, occorre che ogni stanza sia dotata delle opportune attrezzature e dei complementi d’arredo indispensabili a mantenere l’ordine e di conseguenza la sicurezza dei più piccoli.

SERVIZI IGIENICI

I servizi igienici vengono distinti a seconda dell’utenza tra quelli per i bambini e quelli del personale adulto. Nel primo caso di solito è previsto un ambiente ampio che ospita i lavandini utilizzati anche per la pulizia necessaria dopo le attività creative di pittura e scultura. I vasini si trovano in una posizione più raccolta e non visibile dall’area antistante. Nelle scuole dell’infanzia destinate anche ai neonati, sarà presente un apposito locale indipendente e munito di fasciatoi e strutture utili all’igiene e al cambio dei lattanti.

AREE ESTERNE

Un plus valore degli asili è rappresentato dalla presenza di un’area gioco esterna dove i bambini possano correre liberi all’aria aperta. Si tratta di cortili verdi, giardini interni o ancora patii, dove i più piccoli possono prendere diretto contatto con il contesto e svolgere attività ricreative. Tale spazio dev’essere progettato con estrema cura e qualora ve ne sia la possibilità, occorre inserirvi strutture ludiche e vegetazione, collocate secondo una pianificazione spaziale che le connetta con gli ambienti interni. Ogni elemento compositivo può influenzare l’esperienza del bambino rispetto all’area verde e per questo va scelto con molta attenzione. Per quanto riguarda cespugli ed arbusti vanno selezionati con precisione, evitando specie tossiche o pericolose per l’incolumità dei piccoli utenti. Un altro aspetto importante è caratterizzato dagli accessi della struttura: cancelli sicuri e recinti privi di interruzioni garantiranno la libera e sicura fruizione dall’esterno e bloccheranno l’uscita incontrollata dei bambini. La soluzione ottimale consiste nel fare arretrare l’area aperta rispetto al filo stradale, così da non incorrere in spiacevoli incidenti. In alcuni casi il giardino scolastico può assolvere ad una duplice funzione: quella di spazio pertinenziale all’istituto dell’infanzia e quello di giardino aperto solo in determinate fasce orarie ai bambini del quartiere in cui sorge.

Il progetto della scuola dell’infanzia: schema tipo asilo nido 3-5 anni. Dwg Archweb
Schema tipo di un asilo nido 3-5 anni con suddivisione degli spazi funzionali ed area verde all’aperto
1 – Aule; 2 – Servizi igienici; 3 – Area sonno; 4 – scaffalature giochi; 5 – Patio esterno – giardino;
 6 Armadietti.

Click sull’anteprima per accedere alla categoria Asili nido e Scuole materne dove sono presenti numerosi schemi progettuali in formato dwg

Requisiti

La progettazione degli spazi destinati alla formazione e all’educazione infantile deve necessariamente soddisfare uno specifico quadro esigenziale e deve considerare alcuni elementi propri di tali tipologie edilizie. Le scuole materne devono essere flessibili ed assicurare funzionalità e comfort nel corso del tempo, attraverso l’offerta di spazi in grado di trasformarsi e plasmarsi sulle esigenze mutevoli. Ogni ambiente deve adattarsi alle attività da svolgersi in gruppo e a quelle destinate al singolo, assicurando un clima favorevole e stimolando la creatività e l’interazione dei bambini. Inoltre, occorre che ogni locale sia opportunamente illuminato ed areato al fine di garantire un buon livello di comfort psico-fisico. In sintesi, poiché l’ambiente concorre al corretto sviluppo di crescita dei più piccoli, influenzandone l’umore, il carattere e la reattività, è bene che sin dalle prime fasi progettuali vengano tenute in considerazione alcune caratteristiche indispensabili per ottenere un risultato di successo.

Tra i requisiti strutturali:

Ingresso

La struttura dev’essere accessibile e priva di barriere architettoniche. L’ingresso è preferibile se collocato in posizione arretrata rispetto al filo stradale e agevolmente raggiungibile.

Scale ed elementi di raccordo

Premesso che asili e scuole materne solitamente si sviluppano su un unico piano, può capitare che la struttura sia distribuita su più piani. In questo caso, le scale di servizio dovranno avere pedate ampie almeno 25cm e garantire la sicurezza dei più piccoli attraverso l’impiego di stringhe di materiale antiscivolo. I corridoi e gli elementi di distribuzione orizzontale invece dovranno essere larghi almeno 2mt.

Aule

Gli ambienti destinati alle attività didattiche devono assicurare una superficie minima pari a 7 mq per ogni bambino. Per i compiti e i lavori creativi svolti al tavolo la superficie netta è pari a 2 mq per ogni alunno. Indipendentemente dal numero e dall’età dei bambini, le sezioni devono assicurare lo svolgimento delle attività nel libero movimento, nello sviluppo relazionale e cognitivo, favorendo l’indipendenza ed allo stesso tempo l’interazione dei piccoli utenti.

Servizi igienici

Tali spazi devono essere opportunamente areati ed illuminati grazie alla presenza di aperture verso l’esterno, posizionate ad un’altezza opportuna che garantisca la sicurezza e l’incolumità dei bambini. Ogni servizio serve 4 sezioni e per tutti occorre rispettare le norme in materia igienico-sanitaria.

Spazi all’aperto

Si tratta di aree di fondamentale importanza: misurate su un minimo di 10 mq per bambino. Occorre che siano recintate per garantire la sicurezza ed attrezzate al fine di stimolare l’utenza al gioco e alla corsa libera. Inoltre, è bene che sia presente una zona intermedia tra interno ed esterno, che sia riparata e pavimentata con finiture sicure e durevoli nel tempo.

Tra i requisiti tecnici:

  1. Articolazione degli ambienti su un unico piano
  2. Distribuzione delle sezioni non al piano interrato o seminterrato  
  3. Sicurezza degli impianti anche in caso di modifiche strutturali o sostituzioni tipologiche
  4. Assenza di barriere architettoniche
  5. Impiego di materiali atossici e sicuri che garantiscano il benessere respiratorio ed olfattivo

Scelte tipologiche: finiture e arredo

Al fine di raggiungere risultati ottimali, l’iter progettuale dev’essere condotto attuando scelte consapevoli nell’ottica di soddisfare i requisiti di comfort e sicurezza per l’utenza. Nel caso delle strutture destinate all’educazione infantile, occorre prestare una maggiore attenzione poiché i fruitori finali sono bambini, più vulnerabili degli adulti. Per questo motivo le finiture devono essere resistenti e durevoli nel tempo e devono garantire una semplice manutenzione così da assicurare un buon livello di comfort visivo. L’ambiente deve rappresentare un luogo sicuro e salubre, dove i più piccoli possano trovarsi a proprio agio e sentirsi come a casa. Ogni scelta tipologica dev’essere compatibile con l’ambiente, deve favorire il risparmio energetico e non deve compromettere la salute degli occupanti dell’ambiente. Dal punto di vista cromatico, occorre studiare il rapporto tra i colori e la luce, al fine di mantenere un buon livello di luminosità e fornire un ambiente rilassante ma allo stesso tempo stimolante. Sono preferibili pareti a tinta unita e accostamenti di colori calibrati e studiati a seconda della destinazione d’uso della singola stanza. A tal proposito, nelle aule didattiche e ricreative saranno perfetti toni caldi e vivaci come l’arancio e il giallo per stimolare fantasia e creatività, mentre nelle sale per il consumo dei pasti e per il riposino saranno più adatti colori freddi, come il blu e il verde, che stimolano il sonno e la tranquillità.

Tali scelte sono importanti poiché influiscono concretamente sulla qualità dell’apprendimento e sul benessere dei bambini: i colori sono in grado di trasmettere sensazioni e stati d’animo differenti e per questo motivo determinano il benessere individuale. Per quanto riguarda i materiali, i pavimenti devono essere caldi, non pericolosi in caso di cadute accidentali e facilmente lavabili. Nelle zone destinate al gioco e alle attività sul suolo, saranno perfetti i tappeti antitrauma, in grado di preservare la salute dei bambini. Le pareti invece devono essere resistenti e, qualora siano utilizzate come “pannelli” per l’affissione di disegni e materiali didattici, è preferibile che vengano coperte da rivestimenti impermeabili e lavabili. Tutte le soluzioni adottate devono assicurare l’incolumità dei più piccoli: anche gli infissi e le porte interne devono essere prive di spigoli pericolosi e trovarsi ad un’altezza opportuna, fuori dalla portata degli alunni. Sono preferibili gli infissi scorrevoli, più sicuri e adatti ad ambienti ampi dov’è prevista la presenza di numerosi bambini in movimento. Per quanto concerne l’allestimento degli spazi, occorre prestare attenzione alla scelta dell’arredo, scegliendolo nell’ottica di assicurare funzionalità ed estetica. Differenziato a seconda dell’età dell’utenza, deve soddisfare le esigenze dipendenti da attività diverse. Gli elementi d’arredamento all’interno delle sezioni didattiche devono essere scelti al fine di essere accessibili a tutti i bambini che saranno così stimolati ad interagire e lavorare insieme.

Il progetto della scuola dell’infanzia: asilo nido Babylife, 02Arch, Milano
Rendering degli spazi interni – Asilo nido BabyLife, 02Arch, Milano
Fonte: www.02arch.it 

Ogni scaffale e mensola dove sono riposti libri e giocattoli dev’essere posizionato ad “altezza bambino” in modo che quest’ultimo possa prendere, spostare e rimettere a posto ogni singolo oggetto. Infatti, tali attività rendono autonomi ed educano all’ordine i piccoli fruitori. L’area destinata al consumo dei pasti dovrà essere dotata di tavoli dall’altezza variabile, dalle forme tondeggianti e in materiali compositi, accompagnati da sedie misurate sull’ergonomia dei piccoli. In alcune strutture si trovano sale destinate ad uso esclusivo del riposino pomeridiano, in altre invece, le aule didattiche sono predisposte ad un doppio uso. Nel primo caso, la sala sarà occupata da un numero variabile di lettini e culle fisse mentre nel secondo, l’arredo sarà più flessibile e caratterizzato da pedane e materassi mobili. In questo modo, l’ambiente si adatterà alla necessità del momento. In entrambe le circostanze occorre che i materiali impiegati siano atossici e dalla facile manutenzione, scelti al fine di tutelare la salute dei bambini. Per quanto riguarda il progetto illuminotecnico, come in ogni altra tipologia edilizia, la luce naturale ed artificiale è in grado di determinare la qualità dell’esperienza vissuta all’interno degli ambienti. Premesso ciò, a seconda della funzione dello spazio occorre optare per una specifica tipologia di luce. Calda, intensa e puntuale nelle aule per stimolare l’attività, soffusa e di minore intensità nelle sale riposo per favorire il sonno. La luce artificiale funzionerà da ausilio a quella naturale, determinata dall’orientamento dell’edificio e dalla scelta distributiva dei vari ambienti per i quali è preferibile collocare quelli didattici sul fronte sud più soleggiato e quelli destinati al relax a est e a nord.

Il progetto della scuola dell'infanzia: moodboard

Progettazione sostenibile

Uno degli aspetti più importanti nel panorama attuale dell’edilizia è rappresentato dall’impiego di molteplici soluzioni volte al contenimento dei consumi energetici e al benessere psico-fisico dell’utenza. Come per le residenze e gli edifici ad uso civile, le strutture destinate all’infanzia necessitano di una progettazione attenta in termini di sostenibilità. Sin dalle prime fasi progettuali occorre studiare l’orientamento dell’edificio e la distribuzione degli ambienti interni, avendo cura di collocarli sugli affacci più adatti all’attività da svolgere al loro interno. Per quanto riguarda la scelta delle soluzioni tecniche, si suole optare per elementi murari, impiantistici ed infissi volti all’ottimizzazione delle caratteristiche prestazionali dell’edificio scolastico. A partire dall’involucro, occorre prevedere un buon isolamento termico al fine di assicurare elevati livelli di comfort termo-igrometrico. È bene considerare l’involucro come un elemento dinamico, strettamente legato al clima locale e alle caratteristiche del contesto nel quale si inserisce l’edificio. Ad esempio, il fronte esposto a sud, dove di solito sono collocate le aule per la didattica, necessiterà di elementi di ombreggiamento come brise soleil, tende, sistemi di oscuramento o elementi esterni naturali come alberi e arbusti.

Per quanto riguarda il tamponamento trasparente, rappresentato da finestre e porte finestre, sarà preferibile sceglierlo con vetri di tipo basso emissivo, resistenti, antiurto e antisfondamento, al fine di preservare l’incolumità dei più piccoli. Tra le tecnologie innovative volte alla massimizzazione del risparmio energetico e al benessere del fruitore, si annovera anche l’impiego di pannelli solari, di sistemi di ventilazione controllata e di materiali rinnovabili. Questi ultimi se scelti con cura, garantiscono un maggior benessere per gli occupanti dell’ambiente e riducono consumi ed inquinamento in fase di realizzazione d’opera. Dal punto di vista delle coperture, talvolta vengono introdotti inserti vegetazionali al fine di contrastare l’accumulo di eccessivo calore, attenuare i rumori ed aumentare la resa estetica del fabbricato. Tali soluzioni legano il verde alla struttura e svolgono anche una funzione educativa per i bambini che, nel caso delle aree verdi ludiche site al piano stradale, prendono diretto contatto con la sfera naturale e godono dei connessi benefici climatici. Anche i materiali adoperati per le finiture potranno essere naturali e in tal caso, le fibre di legno sono quelle più utilizzate, scelte anche grazie alla loro semplice manutenzione e alla loro durabilità nel tempo.

Tuttavia, dedicarsi all’iter progettuale con un particolare occhio di riguardo per l’aspetto sostenibile non si esaurisce allo studio dell’orientamento e alla scelta di soluzioni ottimali in termini di consumi, impiantistica e prestazioni energetiche. Nel caso delle scuole per l’infanzia è indispensabile curare l’aspetto sociale e soddisfare le esigenze di ogni singolo bambino che le frequenta. L’architettura in questo caso deve necessariamente incontrare la pedagogia e i suoi obiettivi primari. Gli ambienti progettati “a misura di bambino” dovranno stimolare i sensi e la creatività dei più piccoli oltre che renderli autonomi e allo stesso tempo predisposti alla socializzazione con alunni e maestre. Inoltre, la scelta di adoperare opzioni eco-compatibili può essere la giusta occasione per coinvolgere anche l’utenza di età infantile rispetto ad una tematica di estrema importanza ed attualità.

Il progetto della scuola dell'infanzia: foto degli interni dell'asilo "la balena"
Spazi interni del Nido d’infanzia “La Balena”, MCA, 2015, Guastalla (RE)
Foto: Moreno Maggi da www.parametric-architecture.com

Normativa

La progettazione dell’edilizia scolastica in Italia é regolamentata dal D.M. 11 Aprile 2013 che ne sancisce le norme in materia urbanistica, tecnica e di sicurezza. Tale decreto contiene infatti le linee guida inerenti agli indirizzi progettuali per la costruzione ex novo di edifici scolastici, al fine di apportare delle novità e delle migliorie nell’organizzazione planimetrica delle strutture da edificare. Una delle novità rispetto al vecchio D.M. 18 Dicembre 1975 secondo cui tutti gli spazi erano subordinati alla centralità dell’aula, consiste nella flessibilità degli spazi che compongono il nuovo edificio. Si tratta di una necessità primaria per gli istituti moderni dove i modelli didattici sono in continuo cambiamento e dove per questo motivo, anche gli spazi fisici devono modularsi e plasmarsi su esigenze specifiche e sempre mutevoli. Un altro aspetto è rappresentato dal rapporto che intercorre tra la nuova struttura e il contesto in cui sorge. Come già accennato, nel caso degli asili la presenza di un’area verde all’aperto costituisce vero e proprio valore aggiunto per il percorso di crescita dei piccoli utenti. Ora é stabilito per legge che l’edificio scolastico deve sorgere in una zona salubre, silenziosa e con spazi verdi per potervi svolgere attività ludiche e di intrattenimento.

Secondo normativa, la scuola dell’infanzia comprende l’asilo nido e la scuola materna che si distinguono per l’età dei bambini che accolgono e per gli ambienti fisici che le compongono.

ASILO NIDO

  • Struttura ad un solo piano
  • Minimo 25 bambini se associato alla scuola materna, se edificio singolo dai 30 ai 75 bambini
  • Fasce di età: 0 – 12 mesi > lattanti; 12 – 36 mesi > divezzi
  • Spazi e funzioni differenziati a seconda dell’età del bambino. Per i lattanti la superficie utile totale è pari a 7 – 8 mq/bimbo, per i divezzi 9 – 10 mq/bimbo. Spazi interni di servizio variabili sul numero dei bambini: per 30 bambini 100 mq utili, per 75 bambini 150 mq utili. Spazi esterni pari ai 2/3 dell’area di pertinenza dell’istituto

SCUOLA MATERNA

  • Struttura ad un solo piano (più piani per ambiente direzione/servizi per il personale)
  • Fasce di età: 3 – 5 anni
  • 25 mq di area totale/bimbo di cui 7 mq interni e 18 mq all’aperto
  • Sezione da 150 mq per 15-30 bambini

Tali disposizioni possono subire variazioni minime dipendenti dai regolamenti regionali e dalla natura pubblica o privata dell’istituto.
In ogni caso, le nuove linee guida per la progettazione scolastica sono finalizzate alla realizzazione di spazi educativi che arricchiscano l’offerta formativa e incoraggino la crescita sana di ogni bambino.

categorie blocchi cad correlate

Asili nido - Scuole materne

Parchi giochi per bambini

Verde - Parchi - Giardini

Lascia un commento