La panchina

Guida al più conosciuto tra gli arredi urbani

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Design

Pubblicato il

10 Febbraio 2021

La panchina da esterno è considerata una delle componenti d’arredo pubblico più diffuse, grazie alla sua duplice funzione, pratica ed estetica. Nel contesto urbano la si trova all’interno di parchi e giardini ma anche lungo strade e percorsi pedonali; talvolta è munita di fioriere, allo scopo di dotare di verde quei lotti urbani caratterizzati da una forte cementificazione. Da semplice seduta a installazione artistica, la panchina ha subito notevoli cambiamenti nel corso del tempo, fino a divenire oggi complemento smart, grazie al quale il cittadino può fruire di servizi sempre più innovativi.

Di seguito una guida completa alla conoscenza di questa importante componente d’arredo che interessa gran parte delle nostre città.

Il concetto di panchina

Regina indiscussa dell’arredo urbano, la panchina vanta origini molto antiche. Infatti, nata dall’esigenza di possedere una seduta all’interno delle aie e delle abitazioni contadine, si diffonde prima delle classiche sedie monoposto. Utilizzata da un’ampia fascia di utenza, la panca viene spesso collocata di fronte al camino domestico al fine di accogliere l’intera famiglia che si riunisce la sera o nel tempo libero. Inizialmente era costituita da un semplice asse di legno sostenuto da due elementi verticali; solo negli anni venne arricchita da schienali ed appoggi per le braccia. Archetipo delle moderne panchine, la panca in legno grezzo segna l’inizio della storia della sedia di cui è diretta antenata.

Con il tempo, tale complemento d’arredo assume natura pubblica ma anche privata, basti pensare ai giardini delle ville ottocentesche dove non poteva mancare la panchina progettata ad hoc e circondata da siepi fiorite ed arbusti. Spesso, indispensabile integrazione di percorsi e passeggiate, la panchina viene collocata in zone strategiche, come un belvedere o uno spazio destinato alla sosta temporanea. A tal fine, viene ritenuto necessario progettare veri e propri spazi destinati alla pausa, per favorire anche il rinstaurarsi di un rapporto con il contesto e con la natura circostanti.

Quadro di Claude Monet: donna seduta su una panchina. Quadro di Giovanni Boldini: sulla panchina
A sinistra “Donna seduta su una panchina” di Claude Monet, 1874
A destra “Sulla panchina” di Bois – Giovanni Boldini, 1872

Nel corso della storia, la panchina è stata considerata non solo un arredo che doveva assolvere alla sua funzione di sosta, ma uno dei maggiori simboli di democrazia e di socialità. Infatti, è proprio in questo luogo che gli individui si incontravano nei momenti di relax e di svago e in questo lasso temporale si sviluppavano lo scambio e la conoscenza. Tali principi rappresentano anche oggi elementi basilari del concetto di civiltà e progresso.  
Inoltre, tale arredo si afferma come luogo in cui nascono storie e si sviluppano momenti eccezionali, divenendo oggetto di scritti e scenario teatrale e cinematografico. La panchina risulta essere così emblema sociale, spazio legato all’immaginario comune e per alcuni versi, discostandosi dal suo scopo puramente tecnico, luogo romantico e scenario quasi da sogno.

Il progetto della panchina

All’interno dello scenario urbano, la panchina può trovare posto in zone diversificate che rivestono funzioni specifiche. Il primo caso è quello dei parchi pubblici: si tratta di spazi indispensabili per la città che rappresentano veri e propri polmoni verdi, necessari al miglioramento della qualità atmosferica. A seconda delle dimensioni del parco, al suo interno saranno presenti percorsi, aree sportive, zone ludiche e di svago. Sarebbe difficile immaginare tali spazi senza la presenza di sedute adeguate in grado di offrire una sosta confortevole al fruitore.

Per questo motivo, il progetto delle panchine dev’essere svolto con attenzione. Occorrerà collocare un numero adeguato di sedute a seconda di distanze prestabilite e scegliere la tipologia di panchina in relazione alla specifica funzione di cui si necessita. Nel caso di zone di relax dove chi passeggia vuole trovare privacy e tranquillità, saranno indicate le panchine monoposto. Si tratta di sedute munite di braccioli, dove ci si ferma per leggere un libro o per rilassarsi. Qualora invece, ci si trovi in un’area ad ampia socialità, come nei pressi di un punto di ristoro o di un campetto da bocce, saranno più indicate panchine dalle dimensioni generose, orientate in modo da favorire la chiacchiera e lo scambio interpersonale. Un altro caso può essere quello delle sedute collocate lungo piste ciclabili e percorsi pedonali: le soluzioni più moderne integrano rastrelliere per le bici e telecamere di videosorveglianza per garantire massima funzionalità e sicurezza. Infine, nel caso di aree destinate allo sport e all’esercizio fisico, la panchina potrà essere dotata di colonnina SOS, predisposta in caso di necessità per il fruitore.

Sedute vis-à-vis e panchina multifunzionale con rastrelliera per bici e porte usb per la ricarica dei dispositivi mobili
A sinistra: sedute vis-à-vis – Foto: Caroline Williamson – https://design-milk.com
A destra: panchina multifunzionale – https://ioarch.it/i-vincitori-del-xxvi-compasso-doro/

Per visionare il progetto di un parco urbano clicca qui

Tuttavia, le panchine non si possono trovare solo nei parchi e lungo i percorsi ma anche all’interno di piazze e strade urbane. Anche in questo caso, tale arredo contribuirà ad un migliore utilizzo dello spazio cittadino e favorirà la socializzazione degli utenti. Le sedute sono inoltre necessarie nelle grandi arterie, in corrispondenza delle pensiline degli autobus, dove una comoda seduta è indispensabile per ovviare a lunghe attese dovute a problemi di traffico e rallentamento del flusso dei mezzi pubblici.

La panchina e l’innovazione

Oggi sul mercato sono presenti numerose soluzioni che differenziano le panchine per forma, dimensione, materiale e servizi integrati. Si va dalle classiche sedute rettangolari, in pietra, a quelle dalle sagome diversificate e talvolta molto originali. La panchina può essere dotata di schienale, luci integrate e dispositivi studiati per offrire al cittadino sempre più funzionalità legate alle esigenze del momento. A tal proposito, il settore dell’arredo urbano è in costante crescita e la progettazione è sempre più orientata verso prodotti “intelligenti” che garantiscono una connessione costante e una condivisione di dati e di informazioni utili all’utenza.

Un esempio concreto di questa tendenza è rappresentato dalle “panchine smart” in grado di sfruttare le risorse rinnovabili, minimizzare i consumi ed ottimizzare le proprie prestazioni. Infatti, l’inserimento di film fotovoltaici sarà destinato a diventare prerogativa standard di ogni tipo di arredo: schienali e sedili diventano produttori di energia, grazie alla capacità di catturare i raggi solari e convertirli in energia necessaria ai servizi integrati o a quelli presenti nel contesto. Si tratta di panchine che offrono la possibilità di ricaricare i dispositivi mobili, raccolgono dati utili come la presenza degli utenti seduti o le condizioni meteo e quelle atmosferiche. Talvolta, i materiali che compongono questi tipi di arredo vengono scelti per essere autopulenti e facilitare così la loro manutenzione; ne è un esempio il titanio, in grado di distruggere la presenza di sostanze batteriche. In questo modo, grazie alla massimizzazione delle condizioni igienico-sanitarie, la salute degli utenti viene preservata, e tale prerogativa risulta essere molto importante, soprattutto in un momento di pandemia mondiale come quello corrente. Un’altra caratteristica da non trascurare è rappresentata dalla flessibilità delle panchine che, grazie alla modularità e alla variazione di sistemi integrati, possono essere progettate su misura a seconda della specifica necessità.
Secondo tali criteri, la panchina viene concepita come un elemento facente parte dell’ambiente circostante, che interagisce e collabora con le componenti del contesto, al fine di migliorarne il funzionamento. Si tratta della dimostrazione di come tale arredo oggi riesca a rendere lo scenario urbano contemporaneamente più pregevole, sicuro e sostenibile.

La panchina come manifestazione d’arte  

Risulta evidente come la panchina rivesta un importante ruolo all’interno del contesto urbano dal punto di vista funzionale, della sicurezza e dell’interazione sociale. Tuttavia, è importante precisare come le sedute vengano sfruttate anche per fini artistici ed estetici. Basti pensare alle panche del Parc Guell a Barcellona, diventate un simbolo di come architettura e design urbano possano essere un tutt’uno. Infatti, se le si osserva, materiali, forme e colori creano un continuum visivo con il contesto architettonico circostante. La forma sinuosa dei sedili e degli schienali delimita la terrazza dalla quale è possibile osservare la città dall’alto. Grazie alla loro forte caratterizzazione, le panchine spagnole oggi possono essere riconosciute in tutto il mondo.

Panchine sinuose del Parc Guell – Antoni Gaudì
Panchine sinuose del Parc Guell – Antoni Gaudì, 1926

Un altro celebre esempio di come la panchina possa diventare iconica è rappresentato dalle “Big Benches”, panche giganti che hanno segnato la loro origine in territorio Piemontese e precisamente nelle Langhe. Nate dall’idea del designer americano Chris Bangle, vogliono essere un mezzo per rivivere lo stupore tipico dell’infanzia, osservando i panorami del territorio in cui vengono inserite. Oggi, dall’idea delle sedute fuori misura è nata un’organizzazione mondiale che si occupa del progetto di questi arredi-installazioni, capaci di attirare turisti e curiosi anche verso luoghi poco visitati prima.

Grande panchina
Foto: www.unionemonregalese.it

Ma le panchine possono diventare strumento per trasmettere importanti messaggi sociali. È il caso delle panchine rosse, concepite come segni permanenti, volti a contrastare la violenza sulle donne. Si tratta di un’iniziativa che intende arrivare a tutti e portare ad una riflessione collettiva circa un problema purtroppo dilagante.

Parco Ruffini, Torino - Disegni dello street artist Karim Cherif su una panchina rossa contro la violenza sulle donne
Parco Ruffini, Torino – Disegni dello street artist Karim Cherif – Foto: www.karimgraffiti.com

Insomma, non solo un semplice arredo urbano ma un elemento dell’immaginario collettivo ed una componente multifunzionale, indispensabile per la civiltà odierna.

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