Il piano di emergenza ed evacuazione (PEE)

Quando in un luogo di lavoro si verifica un’emergenza

Tavola dwg piano di evacuazione

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Approfondimenti

Pubblicato il

19 Gennaio 2021

Nel corso degli ultimi anni la sicurezza sui luoghi di lavoro è divenuta un argomento sempre più importante e conosciuta anche dai semplici cittadini. I termini tecnici che sono citati sia nelle norme che nelle procedure che vengono preparate sono ormai conosciuti e non rappresentano più una novità. In questo articolo cercheremo di chiarire nel migliore dei modi uno di questi termini, il “PEE“, acronimo con il quale si indica il “Piano di emergenza ed evacuazione” 

Cos’è il piano di emergenza ed evacuazione (PEE)

Questo documento integra in maniera importante il DVR, Documento di valutazione dei rischi, e permette di affrontare efficacemente le situazioni di rischio che si verificano all’interno delle aziende.
Il piano di emergenza aziendale è in grado di fornire ai lavoratori le linee guida per poter mettere in atto, quando necessario, le misure di sicurezza previste nel casi in cui dovessero presentarsi situazioni di emergenza ed eventi eccezionali. Nel documento sono esposte in maniera sintetica tutte le operazioni che i lavoratori sono tenuti a mettere in pratica per poter prevenire i rischi nei casi si emergenza e per potersi allontanare in sicurezza dai luoghi di lavoro ad esempio quando sia segnalata una fuga di gas, ma anche in caso di un’esplosione, un crollo, un incendio o un allagamento. In questa occasione l’abbandono del luogo di lavoro o della zona dell’azienda a rischio può così essere effettuato in modo sicuro e con la massima tempestività possibile.
Secondo quanto stabilito dall’articolo 43 del D.Lgs 81/08 che ha sostituito la Legge 626, la redazione del PEE è obbligatoria e lo stesso documento deve risultare sempre disponibile sul posto di lavoro. Questo vale per una serie di attività tra le quali quelle delle aziende con almeno 10 dipendenti e quelle che sono soggette al controllo da parte dei Vigili del Fuoco, che si attua in accordo al DPR 151/2011.

Le aziende che devono redigere il PEE, a norma di legge devono anche sottostare ad un altro obbligo, quello di effettuare ogni 12 mesi una prova di evacuazione dell’azienda, il cui coordinamento è demandato agli addetti alle emergenze, ed al quale sono obbligati a partecipare tutti i lavoratori che si trovano in quel momento in azienda. Dell’effettuazione della prova si deve successivamente redigere un verbale.
In definitiva, mentre nel Documento di Valutazione dei Rischi vengono individuati tutti i fattori di rischio che sono presenti in azienda e si predispongono le misure di prevenzione e protezione che si devono adottare, con il Piano di Emergenza ed Evacuazione si punta a esplicitare e far comprendere ai lavoratori quali sono le misure che essi devono mettere in atto quando si presentino delle situazioni di emergenza.

Chi redige il PEE e quali sono gli obblighi per il datore di lavoro

La predisposizione del Piano di Emergenza ed Evacuazione è responsabilità del datore di lavoro, che lo prepara in collaborazione con le altre persone che gestiscono la sicurezza aziendale, cioè il RSPP, gli addetti alla prevenzione incendi e quelli al primo soccorso. All’interno del PEE si devono chiaramente identificare quelle figure che devono gestire le varie procedure e sovrintenderne l’attuazione. Per questo motivo questi soggetti devono essere in possesso di requisiti specifici, come il saper mantenere il sangue freddo e la capacità di intervento in situazioni di pericolo improvviso e non devono essere quindi indicate delle persone non in grado di gestire lucidamente situazioni impreviste.
Per la miglior gestione possibile degli eventi si deve stabilire uno “schema di flusso” delle informazioni, nel quale ad ogni persona incaricata sia affidato un ruolo preciso ed altrettanto precise responsabilità. In questo modo l’azienda potrà avere una gestione maggiormente efficace e più semplice delle emergenze e delle eventuali evacuazioni.

Tra gli obblighi del datore di lavoro, che sono indicati nel “Testo unico della sicurezza” all’articolo 43, vi sono:

  • l’organizzazione dei rapporti con i servizi pubblici che si occupano del primo soccorso, della gestione dell’emergenza e della lotta antincendio;
  • la designazione preventiva dei lavoratori addetti ai compiti previsti nel PEE;
  • l’informazione ai lavoratori riguardante sia la possibile esposizione ai pericoli gravi che le misure che l’azienda ha predisposto comprendenti anche i comportamenti che gli stessi lavoratori debbono adottare nel caso in cui si presentino questi pericoli gravi;
  • la programmazione degli interventi e l’istruzione ai lavoratori per cessare le attività e abbandonare il luogo di lavoro quando si presenti un pericolo grave e immediato, tale da non poter essere evitato;
  • l’adozione dei provvedimenti mediante i quali tutti i lavoratori, quando si verifichino dei pericoli gravi, siano in grado, se non riescono a contattare i superiori, di prendere adeguate misure per evitare maggiori conseguenze, naturalmente in base alle proprie nozioni e alla presenza di validi mezzi tecnici.

Oltre a questo, nella designazione degli addetti, si deve tenere conto di altri fattori come le dimensioni dell’azienda ed anche di rischi specifici collegati alle attività dell’azienda o della particolare unità produttiva.
I lavoratori che vengono designati per ricoprire questi ruoli hanno la possibilità di rifiutare l’incarico solo presentando un valido motivo. A loro deve essere garantita una efficace formazione ed il loro numero deve essere sufficiente a garantire l’espletamento delle funzioni specifiche, sempre tenendo conto dei rischi caratteristici dell’azienda che delle sue dimensioni. Gli addetti devono anche avere a disposizione adeguate attrezzature.

Piano di emergenza ed evacuazione o piano antincendio?

In molte occasioni questi due documenti vengono erroneamente confusi. La valutazione, fatta dall’azienda, che la redige in accordo a quanto riportato nel DM 10 Marzo 1998, del rischio incendio, prevede che vengano definiti i criteri per la valutazione di questo rischio all’interno dei luoghi di lavoro. In questo modo sarà possibile classificare l’azienda relativamente al solo rischio incendio, mentre nel Piano di Emergenza sono contenute anche le procedure e le azioni che si devono seguire anche in altre situazioni di emergenza.
Vedi in questa pagina gli esempi grafici di PEE

Quali sono i suoi contenuti e come si redige il PEE

Quando in un luogo di lavoro si verifica un’emergenza, l’aspetto più importante è che tutti i lavoratori sappiano comportarsi adeguatamente ed abbiano ben chiare le procedure e le indicazioni da seguire. Queste indicazioni sono contenute proprio nel PEE per la cui redazione è necessario seguire con attenzione le norme.
Nel piano di evacuazione e di emergenza sono identificate in dettaglio:

  • le azioni che devono essere messe in atto dai lavoratori in caso di emergenza;
  • le procedure previste per l’evacuazione e le disposizioni per richiedere i necessari interventi esterni come ad esempio quello dei Vigili del fuoco oppure delle ambulanze, e la lista delle informazioni che devono essere fornite al momento del loro arrivo in azienda;
  • le misure che si devono adottare per l’assistenza ai disabili;
  • la nomina di un numero di persone adeguato per il controllo e la supervisione dell’attuazione delle varie misure e le disposizioni per i preposti;
  • le azioni che devono essere intraprese quando si presenta una situazione di pericolo sia per le persone che per l’ambiente e per gli impianti aziendali.

Generalmente all’interno del PEE viene predisposta una mappa dell’azienda o dell’edificio, che riporta anche le indicazioni relative ai vari piani, alle scale ed agli ascensori, alle vie di uscita ed all’ubicazione sia dei mezzi antincendio che delle aree sicure dove i lavoratori si devono radunare. Nei vari locali viene anche appeso un cartello di evacuazione.

Quali sono gli obiettivi del piano, come costruire lo scenario e definire i ruoli

Il PEE ha come obiettivo la prevenzione e/o la limitazione dei pericoli per i lavoratori, coordinare gli interventi da parte del personale incaricato di tutti i livelli in modo da salvaguardare l’incolumità delle persone, intervenire attraverso il pronto soccorso sanitario e individuare i possibili rischi e le emergenze che possano coinvolgere le attività aziendali.
Oltre a questo uno degli obiettivi del piano è la definizione dei compiti che saranno poi assegnati ai vari incaricati, evitando sovrapposizioni e mancanze che possono causare un aumento del rischio per le persone. Per la costruzione dello scenario dei possibili rischi e per la definizione dei ruoli è necessario effettuare delle valutazioni molto attente, servendosi anche di strumenti software che sono disponibili in rete.

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