RI – USO – Pensare la continuità dei territori

Biennale svizzera del territorio 01-03 Ottobre, Lugano, Mendrisio

Ri-uso Biennale Svizzera

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Vivere l'architettura - Eventi

Pubblicato il

24 Settembre 2020

RI – USO – Pensare la continuità dei territori

Biennale svizzera del territorio

Da giovedì 1 ottobre 2020 a sabato 3 ottobre 2020
Mendrisio / Lugano
Inaugurazione mostra venerdì 2 ottobre, ore 18:30 (visitabile fino al Limonaia di Villa Saroli, Lugano (accesso libero) 
Dopo il successo della due prime edizioni, la Biennale i2a si evolve e diventa Biennale svizzera del territorio per parlare di Riuso, un tema di stringente attualità rispetto ai cambiamenti climatici e alle conseguenze che stanno generando. Conferenze, mostre, proiezioni cinematografiche e passeggiate urbane: l’ambiente che contraddistingue i2a concentrato in tre giorni di scambio e arricchimento su quello che sarà il territorio, insieme ad alcuni tra i protagonisti svizzeri ed internazionali del dibattito contemporaneo.
Programma e informazioni www.biennale.i2a.ch, iscrizioni a [email protected]

Anticipazioni del programma  (PDF)

– Tavola rotonda all’Accademia di Architettura di Mendrisio giovedì 1 ottobre su insegnamento,
riuso e architettura insieme a tre professori di USI, EPFL e ETH;

Madelon Viesendrop ospite d’onore di venerdì 2 ottobre, preceduta dagli interventi di Kerstin Müller del baubüro in situ e di Walter R. Stahel, uno dei padri dell’economia circolare;

Inaugurazione della mostra curata dall’Atelier EAST dell’EPFL Rather Than Sustainable design principles on the work of Studio EAST nella Limonaia di Villa Saroli;

– Proiezione del film Hacer mucho con poco (Ecuador, 2017) introdotto da Francesco Cara, curatore delle serie Zoom Il clima che cambia / La società che cambia 

– Interventi dell’architetto Momoyo KaijimaAtelier Bow-wow e dell’architetto paesaggista Georges Descombes sabato 3 ottobre.

Il tema 2020: Ri-uso – Pensare la continuità dei territori
All’ideologia del consumo, del costruire da zero e dello sperpero, la Biennale oppone quella della continuità, della durata e del rinnovo. Invita a proiettare verso il futuro la narrazione della memoria, a pensare il presente come uno stato di transizione, a trasformare, deviare, rianimare piuttosto che distruggere, dimenticare e ricostruire.
Dopo due edizioni dedicate ai cambiamenti territoriali, la Biennale 2020 invita cittadini, pensatori, urbanisti, architetti, architetti paesaggisti a presentare e discutere progetti di riuso di parti della città, di complessi patrimoniali, di aree dimesse. I relatori esporranno i metodi e i processi messi in atto per costruire nell’ottica di una continuità sostenibile.

La Biennale svizzera del territorio si protrae per tre giorni e include diverse forme di incontro con numerosi momenti topici. Appuntamento su scala regionale e nazionale con un richiamo internazionale, questo evento di alto livello apre le porte di Villa Saroli ad esperti del territorio e architetti, nonché al grande pubblico. La manifestazione si rivolge ai molti e differenti stakeholders coinvolti nel processo della Baukultur – inclusi attori del mondo dei media e della politica. Con questo approccio aperto, la Biennale contribuisce alla discussione sui cambiamenti sociali, economici e spaziali in atto all’interno della società di oggi.

Villa Saroli – Foto di Marcelo Villada

Come già per l’edizione del 2016 e 2018, un programma di eventi collaterali snello ma curato aprirà ulteriori prospettive: una mostra, proiezioni di film e passeggiate urbane offriranno la possibilità di uno scambio più informale all’interno di un’atmosfera stimolante. Sono proprio questi momenti di convivialità in compagnia con gli altri partecipanti che contraddistinguono il carattere della Biennale.

La mostra Rather Than /Principi di progettazione sostenibile sul lavoro dello Studio EAST 
Nonostante il proverbio reciti: “Tutte le strade portano a Roma”, il modo per raggiungere un obiettivo è definito da un insieme di decisioni e scelte tra diverse opzioni. Rather Than (Invece Di) offre uno sguardo d’insieme sulla ricerca ed i processi di lavoro dello Studio EAST – studio di progettazione presso la Scuola di Architettura dell’EPFL – attraverso l’analisi di tre padiglioni costruiti dallo studio stesso.
Ciascun padiglione è un esperimento pedagogico ‘handson’, in cui si sovrappongono ragionamenti sulla sostenibilità, opinione diffusa ed artigianato. Nello Studio EAST l’apprendimento è un processo continuo che si svolge in un paesaggio topologico fatto di collegamenti e relazioni. Ogni progetto è ancorato a dinamiche locali e stabilisce un quadro specifico di ricerca per sperimentare strumenti ed azioni. Affrontando strategie di riutilizzo, è necessario mettere in discussione il modo in cui opera l’architettura. Dai materiali concreti alla conoscenza teoretica, dalla formazione alla professione ed ai riferimenti storici, il riutilizzo è un verbo culturalmente integrato capace di cambiare il pensiero architettonico odierno e di avere un impatto significativo sui nuovi metodi del fare. 

In collaborazione e con il supporto di ARE, Accademia di Architettura di Mendrisio USI, Banca Stato, Binding Stiftung, BSLA/FSAP, CAT, Città di Lugano, Dipartimento del Territorio del Cantone Ticino, EspaceSuisse, FAI Swiss, FAS, Fondation Sotto Voce, FSU, Oertli Stiftung, SIA, SIA Ticino, STAN, SUPSI, SVIT, Swisslos 

Media partner Espazium
Per maggiori informazioni: http://www.i2a.ch/it/

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