L’ufficio Post Covid 19

10 modi in cui lavoro e luoghi di lavoro potrebbero cambiare

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Pubblicato il

06 Maggio 2020

Milioni di persone in tutto il mondo sono tornate al lavoro e altri paesi stanno prendendo in considerazione la possibilità di allentare i blocchi in più fasi.
Le aziende dovrebbero pianificare come adattare gli uffici per conformarsi alle regole di distanza sociale.
COVID-19 ha cambiato la vita lavorativa, cambiando come e dove le persone svolgono il proprio lavoro.

I governi e le aziende di tutto il mondo cercano di ridurre al minimo la trasmissione del virus sul lavoro, la ricerca di soluzioni è ora in cima alle agende di molte organizzazioni.

Ecco 10 modi in cui lavoro e luoghi di lavoro potrebbero cambiare.

1. Workstation per ufficio
Negli stati uniti lo chiamano Six Feet Office. È un modo di trasformare gli uffici esistenti in luoghi in cui è possibile osservare la regola della distanza maggiore di un metro, che i governi possono continuare a imporre.
Grandi architetti in tutto il mondo prevedono che l’attuale pandemia ridisegnerà radicalmente i mobili per ufficio.
Si rileva che nel corso degli anni le scrivanie si sono ridotte, da 1,8 a 1,6 metri, ora a 1,4 metri e meno, ma si pensa che ci sarà un’inversione di tendenza, poiché le persone non vorranno sedersi così vicine.

2. Soluzioni semplici
Come mantenere pulite le scrivanie? alcune precauzioni molto semplici potrebbero aiutare. Oltre la necessaria sanificazione degli ambienti e delle superfici di lavoro si raccomanda l’uso di disinfettante per le mani.
In diversi uffici di grandi aziende, ai dipendenti viene fornita una tovaglietta di carta per la propria scrivania.
A fine giornata, la carta viene gettata via, questa soluzione potrebbe limitare la diffusione di COVID-19 sulle superfici.

3. L’ufficio open space è superato?
La moda che ha influenzato per decenni la tipologia distributiva degli uffici ha incluso il lavoro in spazi aperti con fluidità totale. Ma COVID-19 potrebbe invertire questa tendenza, avremo in futuro una planimetria fortemente compartimentata?
Probabilmente non si tornerà più a lavorare nei cubicoli cellulari di qualche decennio fa, ma la densità negli uffici sicuramente cambierà, molti architetti prevedono un allontanamento dai classici layout open space.

4. Segnaletica 
Gli uffici del futuro potrebbero avere spunti visivi per mantenere le distanze.
Pensiamo ai segnali stradali ma per gli uffici. Dalle linee in stile campo da squash nelle hall agli spazi in piedi negli ascensori, dai cerchi attorno alle scrivanie alle corsie nei corridoi, è probabile che i pavimenti e le pareti dei nostri uffici siano coperti da istruzioni visive.
Un possibile approccio è quello di incoraggiare i dipendenti a camminare in senso orario, creando un flusso a senso unico per ridurre al minimo la trasmissione, adottato da molti ospedali durante l’attuale epidemia.

L'ufficio Post Covid 19: giusta distanza delle scrivanie
È probabile che le scrivanie cambino per osservare la regola della giusta distanza. Fonte: https://www.cushmanwakefield.com/

5. Tecnologia
Le aziende potrebbero inoltre dover investire in una nuova suite di tecnologie senza contatto per ridurre la trasmissione delle malattie.
La nuova sede di Zaha Hadid Architects per la società di gestione dei rifiuti Bee’ah a Sharjah, negli Emirati Arabi Uniti, potrebbe essere un assaggio del futuro. È pieno di ciò che ZHA chiama “percorsi senza contatto”, per cui i dipendenti raramente devono toccare l’edificio con le mani. Le porte degli uffici si aprono automaticamente utilizzando i sensori di movimento e il riconoscimento facciale, mentre gli ascensori, e persino un caffè, possono essere ordinati da uno smartphone.
La tecnologia potrebbe anche essere utilizzata per ricordare ai dipendenti le distanze sociali. In alcuni uffici USA sono stati installati dei dispositivi per tenere traccia dei movimenti dei dipendenti tramite i loro telefoni cellulari, inviando avvisi quando vengono violate le regole dei sei piedi.

6. Ricostruzioni
Data la gravità della situazione, alcune aziende potrebbero aver bisogno di adeguare i loro edifici, sia per una ristrutturazione parziale che per una ricostruzione più radicale.
“Penso che vedremo corridoi e porte più ampi, più pareti divisorie tra dipartimenti e molte più scale”, afferma Kaicker.
Finora “tutto ha riguardato l’abbattimento delle barriere tra i team, ma non credo che gli spazi si confonderanno più tra loro”.

7. Aria pulita
Una buona ventilazione è la chiave per prevenire la diffusione di COVID-19, una grande tendenza potrebbe essere semplicemente quella di aprire una finestra, se le finestre possono essere aperte, perchè molti  uffici non lo permettono.
E dove l’aria filtrata è l’unica opzione, potrebbe essere il boom-time per i sistemi di climatizzazione degli uffici. Si ritiene che l’adozione di massa di questa tecnologia da parte della Cina abbia aiutato i suoi impiegati a tornare più rapidamente alle loro scrivanie.
Tutti gli edifici dovranno assolutamente migliorare la qualità dell’aria, ha affermato Joseph G. Allen, professore di salute ambientale all’Università di Harvard e autore del libro “Edifici sani”.
“Apporti più aria esterna e diluisci tutto ciò che è aria interna”, ha detto. “e naturalmente, con una filtrazione avanzata, puoi effettivamente catturare particelle di virus e altre eventuali particelle dannose.”

8. Collaborazione
Il recente boom delle società che collaborano, in cui le start-up condividono edifici, e in alcuni casi, scrivanie, ci sarà un rallentamento nel periodo post-virus?
Darren Comber, amministratore delegato degli architetti Scott Brownrigg, pensa che potrebbe accadere. “Abbiamo visto un enorme boom degli spazi di co-working”, ha detto al The Guardian, ma dopo questo, le aziende vorranno davvero mettere tutto il loro team in un posto, dove si mescolano strettamente con altre aziende?

9. Saluti
Abbiamo già intravisto il futuro, poiché molte organizzazioni hanno implementato modifiche alla politica sui saluti prima che il personale dell’ufficio fosse mandato a casa.
Le strette di mano sono sconsigliate, e sembra probabile che rimangano tali per qualche tempo a venire. Ma sono emersi nuovi saluti.
All’inizio di quest’anno, i cartelloni pubblicitari a Pechino hanno promosso la presa delle proprie mani. Anche toccarsi con i gomiti si è visto spesso ma i medici lo sconsigliano perchè il gomito può essere usato come protezione per eventuali starnuti. Toccarsi con i piedi può essere un’alternativa divertente tra amici e nello sport tra compagni di squadra. Nella vita professionale un contatto con gli occhi e un cenno con la testa andrebbe benissimo, ma aspettiamoci che altri saluti a distanza di sicurezza si evolvano presto.

Saluti alternativi a distanza di sicurezza

10. Più risparmio
Quanti nuovi lavoratori che hanno sperimentato il lavoro da casa vorranno tornare alla vita d’ufficio a tempo pieno?
E infine, continueranno ad essere convenienti gli uffici? quando le legioni mondiali dei nuovi lavoratori a domicilio vorranno tornare ad occupare i loro costosi posti di lavoro?
I datori di lavoro si saranno resi conto di quanto il lavoro a distanza potrebbe far loro risparmiare denaro?

Anche se i drop-out di Zoom e i bambini urlanti sono diventati distrazioni familiari, McKinseys crede che molti degli aspetti più problematici del lavoro a casa, dalla bassa produttività alla scarsa comunicazione, possano essere affrontati con una forte supervisione, il lavoro di piccoli team e gli strumenti di messaggistica giusti per il lavoro.
Molte aziende, sia grandi che piccole, hanno fornito al personale tutti gli strumenti necessari in modo che possano continuare a lavorare attraverso la pandemia. E’ stato accelerato il passaggio al cloud per consentire una facile condivisione di file, all’introduzione di applicazioni di comunicazione in tempo reale per rimanere connessi, alla creazione di reti private virtuali per la sicurezza.
In molti casi il passaggio al lavoro a distanza è stato rapido, potrebbe funzionare così bene che alcuni potrebbero considerare di renderlo un modo di lavorare più permanente.

Lo psicologo del lavoro Adam Grant pensa che molti dipendenti stiano scoprendo anche i piaceri del lavoro da casa.
“ho fatto un elenco di tutte le cose che i lavoratori sono felici di non dover fare”, ha detto “e quell’elenco tra le tante motivazioni include la necessità di spostarsi.”

Le domande sono tante, in qualsiasi direzione si vada dobbiamo considerare che, già prima della pandemia molte aziende avevano cominciato a sperimentare soluzioni di lavoro flessibili e agili. Abbiamo assistito a notevoli cambiamenti nella progettazione degli spazi degli uffici prima della pandemia. Le aziende hanno iniziato ad allontanarsi dal tradizionale layout degli uffici e favorire lo sviluppo di spazi incentrati sulle persone, collaborativi e coinvolgenti.
Molte aziende coglieranno l’opportunità di ripensare la loro organizzazione del lavoro per offrire ai propri dipendenti più flessibilità che mai, soprattutto considerando i comprovati benefici per la produttività e l’impegno.

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