Umorismo – Vignette

Ridere di sé stessi, in fondo, è già una forma di progettazione… interiore.

Umorismo e vignette sul mondo dell'architettura

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Vivere l'architettura - Eventi

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25 Marzo 2025

Anche tra piante, prospetti, planimetrie 3D e rendering c’è spazio per un sorriso.
In questa sezione abbiamo raccolto una selezione di vignette e testi umoristici che raccontano, con ironia e intelligenza, il mondo dell’architettura e dei suoi protagonisti.
Uno sguardo divertito – e a volte autoironico – sulle sfide quotidiane di architetti, progettisti e studenti di architettura, tra cliché, genialità e paradossi professionali.

Perché ridere di sé stessi, in fondo, è già una forma di progettazione… interiore.

Fame di tecnologia
Oggi viviamo tutti a pane e computers. Autore: Paolo Scano
Fame di tecnologia
Oggi viviamo tutti a pane e computers.
Autore: Paolo Scano

Cara? C'è un architetto qui...dice che l'hai comprato su Ebay...?
La vignetta è stata tratta dal sito: www.archbot.com

Vignetta di Roberto Malfatti
Vignetta di Roberto Malfatti

La vignetta è di Ironimus, pseudonimo dell'architetto austriaco Gustav Peichl.
La vignetta è di Ironimus, pseudonimo dell’architetto austriaco Gustav Peichl

Vignette di Giancarlo Covino....La matita pungente di Giancarlo Covino
Vignette di Giancarlo Covino
La matita pungente di Giancarlo Covino

Vignetta con protagonista Le Corbusier, il testo dice: "inaugurata a Firminy la chiesa di Saint Pierre progettata da Le Corbusier" la vignetta rappresenta Le Corbusier che riemerge dall'acqua del mare e dice: fiuuu! un'apnea di 46 anni!

Inaugurazione del MAXXI! La vignetta rappresenta una persona che cerca il bar e rimane perplesso di fronte ad un cartello di indicazione pieno di curve e controcurve, praticamente come la pianta del progetto di Zaha Hadid

Vignetta di Covino: neo eclettismo olandese? No post "Piano casa" italiano
Un’altra vignetta di Covino

25 ottime ragioni per non sposare un architetto

1. Un architetto sarà sempre più innamorato del suo lavoro che del suo partner… TU verrai sempre dopo: lo Studio, il cantiere, il comune, la Soprintendenza, quel progetto da consegnare ASSOLUTAMENTE domani, le tavole da stampare, il computo metrico, i committenti etc, etc etc…
2. È solitamente affetto da disturbo narcisistico della personalità e megalomania. In quanto TUTTOLOGO riesce a parlare di qualsiasi cosa, e le sue idee sono sempre migliori delle tue… Ogni cosa che non ha progettato lui ha qualcosa che non va.
3. Nessuno, a parte Mies, Frank Lloyd Wright e Le Corbusier può permettersi di dire che il suo progetto fa cagare!
4. Quando deve convincerti di qualcosa, non esita a sfoggiare una dialettica degna di Socrate. Quando deve spiegarti un progetto, idem.
5. Esprimono opinioni radicali su tutti gli argomenti: tu non capisci un cazzo di pittura, scultura, cinema, teatro, musica, fotografia… LUI si.
6. In presenza di altri architetti parla SOLO di Architettura.
7. È un creativo, ciò giustificherebbe la totale mancanza di senso pratico.
8. È un creativo, ciò lo giustifica anche dal ritardo PATOLOGICO (ditemi quando mai un architetto è arrivato da qualche parte puntuale…)
9. Spesso pensa di risolvere tutti i problemi della vita con Ctrl-Z.
10. Ha manie di onnipotenza, e quando gli chiedete di darvi una mano in casa crede di poter spostare gli oggetti col comando Offset.
11. Nel suo vocabolario quotidiano ci sono termini come offsettare, trimmare, estrudere…
12. Presenta una spiccata attitudine all’alcolismo e all’uso (e abuso) di cannabinoidi…
13. È solito parlare da solo e/o col suo computer, e in pieno delirio creativo-progettuale può arrivare ad alzarsi di scatto dal letto alle 3 di notte perché ha trovato la soluzione per il progetto.
14. Può lavorare anche più di 18 ore di fila su 24… rilievi, nottate al CAD, sonno arretrato dai tempi dell’università, code al catasto, fotocopie e rilegature di fascicoli, e stare troppo tempo davanti al computer li rende NERVOSI, IRRITABILI, ALIENATI… se gli parli non ti sente neppure… nella situazione di cui sopra, se si blocca il plotter, scappate!!!
15. I suoi ritmi biologici sono da sempre completamente stravolti… ingoia cisterne di caffè a ogni appuntamento coi clienti e la sera è talmente schizzato che per calmarlo bisognerebbe iniettargli un neurolettico in vena!
16. Alla guida sarà sempre e comunque distratto; guarderà un edificio, un albero e, se proprio non c’è nulla, lo skyline…
17. Se state andando da qualche parte e per strada scorge qualcosa di interessantissimo, la meta diventa tutt’altra.
18. Quando cammina a testa bassa fingendo di ascoltarvi in realtà sta pensando di fare una foto alle mattonelle e usarla come texture…
19. Ha sul portatile più fotografie di paesaggi ed elementi da usare in un rendering che di voi.
20. Qualunque cosa viene analizzata sotto l’aspetto estetico, ANCHE VOI verrete giudicata/o secondo i canoni vitruviani.
21. Scarabocchiano e fanno schizzi su tutto, anche sulla tovaglia di carta della pizzeria e sulla carta igienica mentre sono al cesso…
22. È rigorosamente vietato usare parole come “carino” in sua presenza, potrebbe azzannarvi alla gola o, peggio, farvi una lezione sul Movimento Moderno…
23. Quando esci con lui ti fa notare continuamente come sono progettati male i bagni, che le uscite di emergenza non sono a norma e che le scale non sono disposte nel modo più congeniale.
24. Se partite per un viaggio romantico a Parigi non vi porterà a vedere la Tour Eiffel, ma vi trascinerà per quartieri sconosciuti alla ricerca di quel progetto visto su Domus, Lotus, Casabella…. o era El Croquis???
25. Persino quando sistema il cibo dentro al frigo lo fa sempre rispettando la composizione di pieni e vuoti senza lasciare nulla al caso…. anche apparecchiare la tavola diventa un “interessante” dibattito sulla composizione più o meno simmetrica formata dalla combinazione piatto-posate-bicchiere…


Gli uomini e le donne protagonisti di LESS OR MORE

LESS OR MORE

“Se studi (o hai studiato) architettura e affini, gli uomini e le donne protagonisti di LESS OR MORE, non li conosci semplicemente in quanto personalità di rilievo del settore.
A forza di acquistare monografie, studiarne i dettagli costruttivi o visitare le loro mostre (e Biennali) è quasi naturale arrivare a considerarli compagni di vita, al pari dell’amica/o con cui dividi (o hai diviso) giorni e notti tra disegni, render e plastici.
E forse è stata questa l’intuizione dell’ideatore o degli ideatori ……farli parlare come parliamo noi, di quello di cui parliamo noi.”
Valentina Silvestrini
http://www.cosebellemagazine.it/