Architettura: tutelare le tue creazioni
È importante conoscere l'iter per tutelare le proprie creazioni.

Spesso i progettisti nella prassi progettuale elaborano oggetti o soluzioni tecnologiche inediti, per cui è importante conoscere l’iter per tutelare le proprie creazioni. Da sempre la componente inventiva ha permesso ai professionisti di elaborare soluzioni inaspettate, che hanno rivoluzionato il mondo del design ad esempio. Dai grandi maestri del passato alle grandi archistar, da Brunelleschi a Mies van der Rohe, passando per Carlo Ratti, tutti hanno inventato nuovi oggetti per rispondere a una determinata esigenza progettuale.
L’invenzione ex novo però non riguarda solo i grandi del presente e del passato, ma tutti i progettisti che quotidianamente svolgono la pratica professionale. Le soluzioni escogitate spesso potrebbe valer la pena proteggerle adeguatamente in modo da difendere il diritto di proprietà industriale.
È importante notare che, in Italia, i progetti architettonici non possono essere protetti tramite brevetti, ma possono beneficiare della tutela offerta dal diritto d’autore, purché presentino requisiti di creatività e originalità. Inoltre, per gli elementi di design presenti nelle opere architettoniche, è possibile considerare la registrazione come disegno o modello, a condizione che siano nuovi e abbiano carattere individuale .
Protezione tramite diritto d’autore
La legge italiana sul diritto d’autore (Legge 633/1941) tutela esplicitamente i progetti di architettura. Secondo l’articolo 2, comma 5, sono protetti:
- Disegni, schizzi, rendering e modelli tridimensionali.
- Progetti completi (incluse soluzioni tecniche, planimetrie, sezioni, prospetti).
- Opere di design aventi carattere creativo e valore artistico, anche industriale.
La tutela del diritto d’autore è automatica: sorge nel momento stesso in cui il progetto o disegno viene creato e fissato su supporto (digitale o cartaceo), senza necessità di registrazione obbligatoria. Non protegge l’idea generica, ma la specifica espressione del progetto (ad esempio, una particolare soluzione architettonica o estetica).
Cosa tutela esattamente:
- Forma espressiva e carattere creativo del progetto architettonico.
- Disegni tecnici, schizzi e soluzioni originali dettagliate (non semplici soluzioni tecniche comuni).
Tutela aggiuntiva con deposito ufficiale
Sebbene non sia obbligatoria, puoi rafforzare ulteriormente la tutela attraverso:
- Deposito presso la SIAE (Società Italiana Autori ed Editori), sezione OLAF (Opere Letterarie e Arti Figurative). Il deposito crea una prova certa di paternità e datazione.
- Registrazione e deposito presso notai, camere di commercio o enti privati specializzati che offrono marcatura temporale certificata o timestamping digitale.
Questo aiuta a dimostrare con certezza la data di realizzazione, utile in caso di contestazioni future.
Proprietà industriale: tutela tramite registrazione
Oltre al diritto d’autore, puoi considerare:
- Registrazione come disegno/modello industriale presso l’UIBM (Ufficio Italiano Brevetti e Marchi), se il progetto riguarda prodotti industriali, soluzioni tecniche riproducibili, arredi, interni, oggetti di design. (protezione di 5 anni, rinnovabili fino a 25 anni) Protegge una forma di un oggetto destinato alla produzione industriale, a patto che sia completamente nuovo, ovvero completamente dissimile ad altri oggetti sul mercato.
- Brevetto per modello di utilità, per alcune soluzioni tecniche innovative (protezione di 10 anni): protegge la forma di un prodotto senza la quale, il prodotto stesso sarebbe meno comodo, perderebbe una o più caratteristiche di utilità.
La registrazione offre una tutela territoriale (Italia o Europa o Internazionale) e una durata determinata (solitamente 5 anni rinnovabili fino a 25 anni).
Esempi di brevetto per Invenzione Industriale depositati da architetti
Come brevettare un proprio progetto?
Non tutti i progetti, invenzioni o idee possono essere brevettati e quindi tutelati. Essi devono possedere le seguenti caratteristiche:
- devono essere nuovi: ovvero se non sono inclusi nello stato della tecnica al momento in cui vengono depositati. Lo stato della tecnica è ciò che è stato reso pubblico (attraverso descrizione scritta, orale o attraverso l’utilizzo di qualsiasi altro mezzo di divulgazione) prima della data della registrazione.
- devono avere attività inventiva: ovvero non devono essere ovvi o evidenti per un esperto nel settore di riferimento.
- devono possedere applicabilità industriale: ovvero poter essere applicati in uno o più settori dell’industria.
Dopo aver verificato che il prodotto abbia queste tre caratteristiche, prima di tutelare una propria creazione, è necessario verificare qual è lo stato della tecnica. Per fare ciò va effettuata una ricerca di anteriorità dei brevetti in modo da verificare se ci sono altre invenzioni simili.
Come si deposita un brevetto?
Per tutelare una propria invenzione e quindi brevettarla, in Italia basta compilare un modulo online, disponibile sul portale dedicato, sul sito dell’UIBM (Ufficio Italiano Brevetti), presso una qualsiasi Camera di Commercio, o per posta raccomandata indirizzata all’UIBM. Alla domanda dovranno essere allegati: la rivendicazione dell’opera, la sua descrizione, i documenti, un riassunto dell’invenzione e i disegni tecnici.
In Italia e non solo, i brevetti vengono concessi secondo il principio del “first to file”. Cioè il brevetto è di chi procede per primo al deposito della domanda. È importante sapere però che una volta depositata una domanda, essa non può più essere cambiata. Per godere del diritto di priorità, in Italia e per tutti i paesi membri della Convenzione di Unione di Parigi, si hanno solo 12 mesi. Rivendicare tale priorità consente quindi al depositante, entro 12 mesi, di depositare, per la stessa invenzione una nuova domanda. Ciò consente di richiedere che la stessa invenzione sia protetta anche all’estero.
La domanda resta segreta per 18 mesi e in questo lasso di tempo può anche essere ritirata. Questo in caso non si voglia procedere con il brevetto, ma si voglia comunque mantenere la segretezza di quanto presentato.
Per il DPCM n. 272/2010, il termine previsto per la conclusione della procedura di Concessione dei Brevetti è di 180 giorni. Tali giorni decorrono dalla data in cui la domanda è resa pubblica ai sensi dell’art. 53 del D.Lgs n. 30/2005.
Tempistiche di deposito di un brevetto
Tutelare una creazione, segue una tempistica molto ferrea. Con la registrazione di un brevetto, i diritti esclusivi detenuti dal titolare hanno una durata ventennale a partire dalla data di deposito della domanda.
Colui che deposita ha poi un anno per decidere di estendere o meno la protezione ad altri paesi esteri. In tal caso conserva la data di priorità.
Entro nove mesi dal deposito della domanda, in caso di brevetti italiani l’Ufficio Brevetti Europeo (l’EPO) dovrà fornire il rapporto di ricerca. Il documento è finalizzato ad attestare che sussistano i caratteri di novità e attività inventiva.
La domanda sarà resa pubblica con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dopo 18 mesi. Entro 24/36 mesi dalla sua presentazione l’Ufficio rigetterà la domanda o concederà il brevetto. Ovviamente il titolare può presentare un ricorso, ma solo entro 60 giorni.
Dove registrare il proprio brevetto?
Per tutelare le proprie creazioni, bisogna sapere che un brevetto ha validità solo nel paese in cui si presenta domanda. In Italia la domanda va presentata come già spiegato in precedenza, all’UIBM. Se invece si vuole presentare un brevetto europeo è importante sapere che le lingue ufficiali dei brevetti internazionali, sono il francese, il tedesco e l’inglese. Di conseguenza tutti i documenti devono essere presentati in una di queste tre lingue. Tale domanda sarà presentata o all’EPO, oppure all’UIBM che presenterà a sua volta domanda all’Ufficio Europeo.
Per un brevetto valido fuori dall’Europa, si può fare domanda di brevetto internazionale, gestita dalla WIPO (Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale). La domanda può essere presentata direttamente alla WIPO, oppure in alternativa all’EPO o all’UIBM.
Quanto costa un brevetto?
Tutelare una propria creazione ha ovviamente dei costi che variano a seconda che la domanda sia per invenzione o per modello di utilità.
Per i brevetti di invenzione sono previsti i seguenti diritti d’ufficio (a cui vanno aggiunti ulteriori costi per mantenere in vita il brevetto):
- tassa di base di 50 € in caso di deposito telematico;
- tassa compresa tra i 120 € e i 600 € in caso di deposito cartaceo (in funzione al numero di pagine di cui è composta la domanda);
- tassa aggiuntiva di 45 € per ogni rivendicazione oltre la decima;
- 200 € per la traduzione in inglese delle rivendicazioni in caso non venissero depositate dal richiedente.
Per i modellli di utilità invece sono previsti i seguenti diritti d’ufficio:
- tassa di base di 50 € in caso di deposito telematico;
- tassa di 120 € e i 600 € in caso di deposito cartaceo (a prescindere dal numero di pagine e dal numero di rivendicazioni).
Di seguito si riportano i link con i tariffari:
Tariffe Brevetti per Invenzione Industriale
Tariffe Brevetti per Modelli di Utilità
Accorgimenti pratici per tutelare disegni e soluzioni di design
- Inserire sempre il nome dell’autore, data e simbolo © (Copyright) sui disegni tecnici.
- Condividere online solo versioni a bassa risoluzione, o con watermark trasparenti per disincentivare riproduzioni non autorizzate.
- Stipulare contratti o accordi specifici di cessione/licenza d’uso con clienti o collaboratori che chiariscano la titolarità del diritto d’autore.
- Conservare tracce digitali (file originali, email, contratti) che attestino la creazione e paternità.
Cosa fare in caso di violazione
In caso di violazione, potrai far valere i tuoi diritti attraverso:
- Diffida formale scritta verso l’autore della violazione.
- Ricorso giudiziale per ottenere cessazione, risarcimento danni o il riconoscimento della paternità.
In sintesi:
Il tuo progetto di architettura o disegno tecnico è automaticamente tutelato dal diritto d’autore dal momento della sua realizzazione. Tuttavia, depositi e registrazioni opzionali rafforzano la tutela e facilitano la prova in caso di controversie future.