Verde pubblico e salute mentale
Spazi verdi nelle aree urbane sono fondamentali per la salute mentale dei cittadini.

È scientificamente provato che la salute mentale dei cittadini è strettamente legata alla presenza di verde pubblico nelle città.
I disturbi mentali affliggono a livello globale la stragrande maggioranza dei cittadini. Una grande fetta di questi è rappresentata da ragazzi di età compresa fra i 10 e i 24 anni. Le principali cause di questo fenomeno sono l’ineguagliaza urbana e sociale, la violenza, la mancanza di alloggi e soprattutto la carenza di spazi verdi. Fra i gruppi più colpiti ci sono chiaramente coloro che abitano nelle periferie e i meno abbienti.
Fattori ambientali e contestuali quindi agiscono in maniera forte sulla salute mentale dei cittadini. Appare chiaro che una buona progettazione, unita ovviamente a delle buone politiche territoriali, favoriscono il benessere del singolo cittadino.
Numerose ricerche scientifiche confermano che la presenza di parchi, giardini e alberature urbane aiuta a ridurre stress, ansia e depressione. Un ambiente naturale ben integrato nelle aree urbane consente ai cittadini di recuperare energie psicofisiche, favorendo la calma mentale e la diminuzione del cortisolo, noto come l’ormone dello stress.
In particolare, la pratica del “forest bathing” (shinrin-yoku), molto diffusa in Giappone, ha dimostrato efficacia nel migliorare l’umore e nel ridurre gli stati di tensione. Questo approccio consiste nel trascorrere tempo immersi nella natura, che aiuta a regolare le funzioni vitali, abbassare la pressione sanguigna e potenziare il sistema immunitario.

Oltre ai benefici individuali, gli spazi verdi favoriscono l’interazione sociale e migliorano la qualità della vita comunitaria. L’agricoltura urbana e i giardini condivisi ne sono un esempio concreto, contribuendo a rafforzare il senso di appartenenza e a creare reti sociali più solide e inclusive.
I progettisti devono quindi immaginare spazi dove sia facile stabilire connessioni interpersonali, inclusive e che trasmettano il senso di sicurezza. Chi ha accesso a parchi, giardini, boschi, è più felice. La presenza di verde infatti facilita l’attività fisica, gli eventi sociali, il rilassamento mentale e il sollievo da stress e dal calore.
Secondo il Barcelona Institute for Global Health, il verde urbano allunga la vita, mentre Anna Chiesura (Ispra) sostiene che bisogna concepire il verde urbano in ottica ecosistemica, poiché questo è in grado di regolare il calore, ridurre CO2, oltre ad avere impatti positivi sul benessere mentale dei cittadini.
A favorire la salute mentale, non è soltanto la presenza di verde, ma anche i suoni della natura, che migliorano i livelli di attenzione, rispetto ai rumori della città. Così come guardare alberi ed elementi naturali, riduce drasticamente lo stress rispetto all’osservazione di elementi artificiali.
Non è solo lo spazio cosiddetto verde a migliorare la salute mentale dei cittadini, ma anche gli spazi cosiddetti blu, quelli in cui c’è presenza di acqua.
Conoscere questa associazione positiva, può consentire una migliore distribuzione degli spazi verdi nelle grandi metropoli. Una migliore distribuzione è utile soprattutto a coloro che hanno poche possibilità di allontanarsi da casa (anziani o alcune categorie di disabilità).
Alcuni studi hanno dimostrato una relazione fra disuguaglianze sociali e carenza di spazi verdi. Viene mostrato infatti che nei quartieri a basso reddito il verde è minore. Questo aumenta la disuguaglianza, peggiorando anche le condizioni sanitarie, favorendo l’inquinamento dell’aria, peggiorando le isole di calore.
Infine per migliorare la salute del cittadino, è necessario che gli spazi verdi siano accessibili e trasmettano un senso di sicurezza al cittadino stesso.
Verde Pubblico e salute mentale: il ruolo dei programmi
Il Green Deal Europeo stabilisce che vengano piantati 3 miliardi di alberi entro il 2030. L’Italia in sette anni ne dovrebbe piantare circa 230 milioni.
Il Pnrr ha stanziato circa 6,6 mln di euro per la piantumazione di alberi, ma non ha stabilito indicazioni fondamentali rispetto alla cura, alla manutenzione e all’irrigazione degli alberi. Inoltre non si indica come reperire le piante da mettere a dimora. Mettendo in evidenza dunque una forte discrepanza tra le intenzioni e i programmi.
È quindi evidente che investire nel verde pubblico non solo migliora l’ambiente urbano, ma rappresenta anche una strategia efficace per promuovere la salute mentale e il benessere dei cittadini.
Promuovere una maggiore presenza e accessibilità degli spazi verdi dovrebbe dunque essere una priorità nelle politiche urbanistiche contemporanee, non solo per garantire un ambiente più sano, ma anche per favorire la resilienza psicologica e la coesione sociale delle comunità cittadine.