Terrazza Dora: angolo zen sulle sponde del fiume
Nell’antica fabbrica di tappeti Paracchi, dal recupero degli anni 2000, oggi sorge un complesso di uffici e di loft affacciati sul fiume Dora, nell’area nord di Torino.
Terrazza Dora è il loft dall’autentico
sapore giapponese, è il luogo di Sayaka ed Enrico, che innamoratisi dell’appartamento, ne hanno colto subito il suo potenziale.
Il loft, sviluppato su due piani, si fonde con armonia alla natura dell’ambiente circostante, restituendo a chi ne fa ingresso luce, pace e silenzio. Il primo piano, un ampio open space, ospita la zona giorno con una cucina angolare, completamente circondata da vetrate grazie alle quali l’ambiente sembra essere la
naturale estensione dell’esterno, fatto di acqua e di verde. L’adiacente zona conversazione prosegue nell’ampia terrazza affacciata sul fiume, dove si trovano numerose specie vegetali in vaso che circondano il set da pranzo.

Esterni del loft: la terrazza arredata e l'affaccio sul paesaggio fluviale
Immagini © Chiara Del Core

La zona cucina immersa nel verde circostante
Immagine © Chiara Del Core
Una scala interna conduce al secondo piano, un vero e proprio angolo di Giappone inserito nell’austera città sabauda. Uno spazio luminoso e vetrato dove a terra è adagiato il
tatami, pavimentazione della tradizione giapponese composta da moduli in paglia intrecciata. Si tratta di una zona molto flessibile, utilizzata dai proprietari di casa come spazio in cui colloquiare e consumare un pasto, ma che all’occorrenza diventa camera per gli ospiti.
Tatami nella zona conviviale e ambiente bagno adiacente
Immagine © Chiara Del Core
Di fianco, un ambiente bagno con la generosa vasca pensata per rilassarsi e spegnere l’interruttore dal ritmo frenetico della quotidianità. A completamento del primo piano, la seconda terrazza regala una vista in quota sul fiume, diventando coronamento di un loft che si fa
perfetto connubio tra Oriente ed Occidente.
Oggi, Terrazza Dora non è solo abitazione privata ma spazio dinamico dove si svolgono vernissage e shooting fotografici, un luogo unico e nascosto che vale la pena scoprire.
Luini 33: casa-studio a prova di spazio
Luini 33 è la reale dimostrazione che per il progettista lo
spazio esiguo può essere interpretato come una
sfida finalizzata a massimizzare il risultato e non solo come un mero vincolo.
Davide Minervini è l’architetto e il proprietario di casa che ha realizzato il progetto di ristrutturazione interna del piccolo appartamento in zona Borgo Vittoria. All’interno di un edificio degli anni ’50, sono stati completamente rivoluzionati i
39 mq di casa Luini, con una riorganizzazione planimetrica che ha visto la sostituzione della zona notte con la zona giorno e viceversa. La necessità primaria era quella di
sfruttare ogni centimetro a disposizione creando un’unità abitativa che offrisse tutto ciò di cui aveva bisogno chi l’avrebbe abitata.
Oggi, l’ingresso su living offre una zona conversazione con divano a due posti e tv, un angolo pranzo che all’occorrenza può diventare home workstation ed una parete con cucina a scomparsa. Quest’ultima soluzione, progettata su misura, garantisce il duplice uso dell’ambiente che così può trasformarsi a seconda dell’esigenza. La porta finestra dà accesso al terrazzino con affaccio su strada.

L’ambiente può essere una zona pranzo-cucina ma anche uno studio grazie alla soluzione a scomparsa
Immagini © Alessandro Santi
È stata poi creata una zona filtro che permette il passaggio alla zona notte: si tratta di un piccolo corridoio di 1,5 mq caratterizzato da una parete contenitiva a doppia faccia. Infatti, la parete dal lato dell’ingresso può essere utilizzata come guardaroba e dispensa, dal lato del corridoio come zona lavanderia nascosta dall’anta scorrevole.
Di fronte, l’ambiente bagno è stato rivisitato ma non spostato, ricavando una piccola zona sgabuzzino divisa da un’anta in policarbonato che oltre a suddividere le destinazioni d’uso, garantisce l’adeguato flusso luminoso dall’esterno.
Quello che una volta era il tinello con cucinino oggi si è trasformato in una camera da letto dotata di ampia cabina armadio. Anche la zona notte è stata studiata in ogni suo dettaglio per soddisfare le necessità e
ampliare la percezione spaziale. Chicca dell’ambiente è l’angolo studio dotato di una particolare scrivania che, in modo simile ad un bancone da bar, può essere sollevata per garantire la manutenzione del radiatore sottostante e per accedere meglio alla finestra e godere dell’affaccio.

La cabina armadio occupa lo spazio dell’ex cucina
Immagini © Alessandro Santi
Luini diventa emblema di funzionalità e astuta progettazione: una casa, uno studio, uno spazio studiato a misura d’uomo pronto a mutare secondo la necessità del momento.
Palazzo Cassini 34: retrofit di facciata e nuovi spazi interni
All’interno del
quartiere residenziale torinese della Crocetta, troviamo
Palazzo Cassini, al numero civico 34 dell’omonima via. Si tratta di un immobile costruito negli anni ’60 che è stato completamente ristrutturato dallo Studio Garrone Architetti nel 2019-2020. L’intervento ha interessato sia la facciata esterna, sia gli appartamenti che si distribuiscono sui cinque piani fuori terra. Mentre il lato nell’interno cortile è stato completamente demolito e ricostruito, quello che affaccia su strada è stato oggetto di un intervento di tipo più conservativo, poiché l’edificio risulta essere vincolato da Piano Regolatore cittadino.
Il
retrofit su via Cassini ha previsto alcune scelte tecnologiche che hanno restituito un’
identità rilevante e nuova al palazzo: la prima ha riguardato il vecchio involucro in paramano, rinnovato con l’acciaio corten, materiale in grado di rigenerarsi con il trascorrere del tempo.

La facciata di Palazzo Cassini 34 sul lato strada
Immagine © Open House
Al fine di massimizzare l’afflusso di luce proveniente dall’esterno, sono state accorpate le aperture già presenti in facciata grazie alle quali oggi la zona giorno di ogni appartamento gode di una luminosità ottimale. L’inserimento di numerose specie vegetali in vaso, oltre ad avere reso l’edificio più pregevole e vitale, assicurano un buon livello di
isolamento acustico per gli ambienti interni.

Vista dal basso verso l’alto dell’edificio
Immagine © Chiara Del Core
Al primo piano della palazzina visitiamo lo studio professionale degli architetti che si sono occupati dell’intera ristrutturazione. Gli ambienti interni, dal sapore contemporaneo e impreziositi da numerose opere d’arte, vantano un plus valore: il piacevole giardino interno un tempo condominiale, oggi diventato di pertinenza.
La visita prosegue in uno degli appartamenti siti al quinto piano, un tempo caratterizzato da corridoi stretti e dalla suddivisione dello spazio in molteplici stanze. L’intervento di ristrutturazione ha previsto la demolizione dei tramezzi e la creazione di un’ampia zona giorno suddivisa in tre aree principali: la cucina con isola e pareti che ospitano le colonne contenitive, la zona pranzo e l’area relax-conversazione.

Vista di un angolo progettato dallo studio Garrone Architetti
Immagine © Chiara Del Core
Scelta inusuale dal punto di vista tecnologico, è stata quella di inserire un sistema di
riscaldamento a soffitto, con impianti a serpentina annegati all’interno dei pannelli in cartongesso che costituiscono le controsoffittature. In questo modo, ogni ambiente è stato ribassato e i progettisti hanno potuto giocare con salti di quota, con l’incasso delle luci e con le velette reggi tenda.
Per gli ambienti di servizio sono stati scelti materiali come la pietra e colori dai toni scuri, al fine di emulare l’atmosfera tipica delle spa.
La camera da letto padronale gode di un sistema di insonorizzazione e la parete retrostante il letto è stata impreziosita dall’inserimento di una particolare carta da parati in velluto.

La camera da letto dove la parete in velluto si fa caratterizzante di tutto l’ambiente
Immagine © Chiara Del Core
Palazzo Cassini 34 è la dimostrazione di come un’attenta progettazione possa restituire un risultato ottimale in termini di comfort e qualità ambientale.
Per approfondire il tema della progettazione acustica
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