Nuova Piazza Augusto Imperatore
Da “non luogo” a cuore della città
Quella che era diventata una rovina dimenticata è oggi un cuore pulsante del centro di Roma.
Il Mausoleo torna a essere simbolo di una città eterna che si rinnova, un ponte tra passato imperiale e futuro urbano. Non è solo un monumento restaurato, ma uno spazio restituito ai cittadini, dove sedersi e incontrarsi.
Dopo oltre vent’anni di attese, la nuova piazza Augusto Imperatore viene inaugurata nel giugno 2025.
La piazza ora è pedonale, pulita, elegante. Non più una spianata anonima, ma uno spazio urbano da vivere: larghe cordonate in travertino e sampietrini, percorsi che scendono in cavea attorno al mausoleo, giochi di livelli che connettono la città moderna con il monumento antico.
Il mausoleo, già parzialmente riaperto al pubblico nel 2021 con visite guidate e realtà aumentata, è destinato a diventare presto un vero museo stabile, con esposizioni, pannelli multimediali, e un allestimento che racconta la storia di Roma attraverso la figura di Augusto.
Idee architettoniche di Cellini: dialogo tra livelli e civiltà
L'architetto Francesco Cellini crea un collegamento tra quote urbane e archeologiche, sfruttando il dislivello naturale per creare due ampie cordonate in travertino che collegano Via di Ripetta e la chiesa di San Carlo al livello originario del Mausoleo; non sono scale tradizionali, ma rampe delicate che diventano “spazi scenici”.
Alla quota degli antichi resti, inglobando porzioni di pavimentazione in travertino del I sec. d.C., prende vita la piazza pedonale. C'è anche un infopoint, un piccolo caffè, e tutta l’area è pensata per accogliere eventi culturali all’aperto.
Sul lato nord, l'architetto Cellini disegna una sorta di "trincea", uno spazio interrato che prosegue la passeggiata archeologica, creando un equilibrio tra manto verde alla quota strada e l’anfiteatro urbano attorno al Mausoleo.
Il progetto raccontato dall'architetto Francesco Cellini:
Anzitutto abbiamo previsto la creazione di un’area di raccordo tra il monumento e la sua piazza scendendo alla quota archeologica e utilizzando il dislivello per ospitare una serie di servizi che stimolano le funzioni e gli usi della città e reinnestano il monumento in una rete di relazioni urbane.
In conclusione il progetto soddisfa diversi requisiti urbani come:
- recupero della gerarchia spaziale tra città e monumento, facendo del guscio storico non più un “non-luogo” ma un’area da vivere;
- invito alla permanenza, non solo al passaggio: con spazi per fermarsi, guardare, leggere;
- integrazione dell'archeologia nella vita pubblica, togliendola dall’isolamento e anzi valorizzandola visivamente.
Le fotografie sono state scattate nel giugno 2025