PARCHEGGIO MULTIPIANO INTERRATO
Per la progettazione del parcheggio multipiano interrato, cambiano le condizioni dal punto di vista estetico, in quanto in questo caso, l’impatto che la struttura avrà sull’ambiente costruito sarà ridotta al massimo. Tuttavia, nonostante l’aspetto in superficie non sia da considerare come primario, poiché a livello stradale saranno presenti unicamente gli accessi, al termine d’opera occorrerà ripristinare lo stato iniziale del contesto o ancor meglio riqualificarlo. Nella maggior parte dei casi infatti, vengono create zone di svago in cui l’arredo urbano e la vegetazione concorrono ad aumentare il benessere psico-fisico del cittadino. Lungo il perimetro esterno dell’area adibita a parcheggio, occorrerà prevedere l’inserimento di appositi sistemi di areazione naturale, al fine di assicurare la salubrità degli ambienti e la sicurezza. Infatti, in caso di propagazione di incendi, le fiamme e il fumo prodotto, si rivelerebbero letali se non fossero immediatamente contrastati.
Attraverso l’inserimento dei dispositivi di areazione, sarà possibile ridurre il calore, favorire la fuoriuscita dell’aria tossica ed incrementare la visibilità per raggiungere le vie di fuga. Inoltre, è bene assicurare le giuste misure contro possibili esplosioni causate dalle sostanze infiammabili generate dalle auto.
La seconda classificazione del parcheggio multipiano riguarda il tipo di movimentazione del veicolo che può essere manuale o automatico. Nel primo caso, qualora l’automobile debba essere spostata o prelevata, se ne occuperà il personale della struttura, nel secondo caso invece, tali movimentazioni vengono effettuate da sistemi meccanizzati.
I parcheggi con tali caratteristiche vengono classificati in:
AUTORIMESSE
Dalle dimensioni variabili, ospitano molteplici vetture, la gestione delle quali spetta ai dipendenti della struttura. Talvolta rientrano nella categoria anche sistemi più contenuti ad uso privato o semi privato: parcheggi sorvegliati di pertinenza alle residenze, aree sosta di alberghi e palestre.
AUTOSILOS
Strutture complesse e di grandi dimensioni dove vengono depositate molte automobili, gestite da sistemi automatici in grado di rispondere a svariate necessità. Infatti, in seguito al deposito da parte del proprietario, la vettura verrà spostata e custodita in sicurezza, attraverso appositi sistemi computerizzati che si occuperanno anche di predisporre il mezzo per il ritiro a fine servizio. Gli autosilos risultano essere molto vantaggiosi all’interno dei contesti urbani complessi, poiché garantiscono la massimizzazione dei ridotti spazi utili con l’offerta di molti posti auto. Tali strutture preservano i veicoli da atti vandalici e manovre dannose (non essendovi possibilità di accedere al parcheggio se non per il deposito ed il ritiro dell’auto) e riducono la produzione di smog grazie alla gestione a motore spento. Gli stalli che interessano questo tipo di parcheggio possono essere di tipo bloccato o intercambiabile. Nel primo caso, le vetture vengono movimentate attraverso un rullo motorizzato che può funzionare in senso orizzontale o verticale e una volta posizionate non vengono più spostate fino al momento del prelievo. Gli stalli mobili invece, prevedono la traslazione del veicolo che viene spostato per “fare spazio” a quello successivo, fino ad esaurimento posti.

Schema Archweb - modello di stallo meccanizzato (click sull'immagine per accedere all'area dei disegni)
Infine, un’ulteriore distinzione può essere fatta a seconda della tipologia di vettura che il parcheggio multipiano andrà ad accogliere:
PARCHEGGIO MULTIPIANO PER MEZZI PESANTI
Destinato a tutte quelle categorie di veicoli aventi caratteristiche dimensionali e di peso maggiori rispetto
alle normali autovetture. Tra essi si annoverano bus, TIR, camion, autocarri, bisarche, furgoni, autosnodati e mezzi destinati al trasporto merci. Uno degli aspetti più importanti per tale tipologia è rappresentato dalla sicurezza: l’intera area dev’essere videosorvegliata ed inaccessibile se non da parte del personale addetto e dei proprietari dei mezzi. Dal punto di vista dimensionale, occorre che la struttura sia progettata su necessità molto diverse rispetto a quelle destinate alle automobili.
Prima tra tutte l’altezza dell’interpiano, studiata per garantire il transito e la sosta dei mezzi di dimensioni maggiori. Inoltre, nelle aree di ingresso al parcheggio è necessaria la presenza dei pannelli oscillanti sospesi, che apportano l’indicazione dell’altezza massima che i mezzi devono possedere per potere accedere alla struttura.
PARCHEGGIO MULTIPIANO PER MEZZI IN DEPOSITO
Tali strutture sono preposte al deposito di automobili e mezzi pesanti per periodi di tempo variabile ed anche prolungato. In tali parcheggi vengono garantite la sicurezza e l’affidabilità nella custodia dei mezzi, grazie alla presenza dei sistemi di videosorveglianza attivi 24 h su 24.
Dimensioni minime ed aspetti da osservare
Come per la realizzazione di qualsiasi altra tipologia edilizia, l’iter progettuale relativo ai parcheggi multipiano deve tenere in considerazione alcuni aspetti fondamentali per l’ottenimento di un risultato che sia soddisfacente, in primis dal punto di vista funzionale. Occorre considerare che qualsiasi scelta tipologica è strettamente vincolata al regolamento edilizio ed alla normativa vigente nel territorio in cui si colloca l’intervento. Il valore della superficie media destinata al singolo parcheggio, varia a seconda dell’area funzionale in cui ci si trova ed in media corrisponde a 10-12 mq c.ca. Per quanto riguarda i parcheggi multipiano, come indica il termine, sono costituiti da più piani che devono avere un’
altezza minima pari a 2.4 mt e superiore, a seconda delle caratteristiche dei veicoli che sono atti ad ospitare. Nel caso degli autosilo, l’altezza può scendere a 1.8 mt.

Schema Archweb - sezione strutturale di un parcheggio multipiano (click sull'immagine per accedere all'area dei disegni)
L’altezza dei piani viene maggiorata in corrispondenza dei fulcri di sbocco delle auto, al termine delle rampe di raccordo, poiché il sollevamento causa un’inclinazione del mezzo che talvolta potrebbe portare ad un contatto diretto tra il tetto del veicolo e il solaio di copertura del parcheggio. La struttura può essere composta da un unico livello o da più livelli sfalsati o obliqui, collegati tra loro da piani aventi duplice funzione di rampa e di corsia di marcia. Le rampe possono avere andamento rettilineo o curvilineo, possono prevedere un senso unico o un doppio senso di marcia e possono trovarsi all’esterno o all’interno dell’area di parcheggio.
La differenza tra il senso unico ed il doppio senso di marcia delle rampe, consiste nella distinzione tra salita e discesa delle vetture o nella compresenza delle due direzioni in un'unica corsia. Quest’ultima scelta presuppone il vantaggio di massimizzare lo spazio (due funzioni in uno spazio unico) ma comporta la necessità di prevedere un’area maggiore delle zone di ingresso ed uscita, al fine di evitare ingorghi e scontri pericolosi tra i veicoli in circolazione.
Per quanto riguarda la larghezza minima che deve possedere una rampa per essere funzionale, il Decreto Ministeriale del febbraio 1986, stabilisce i valori di 3 mt quando la stessa è a senso unico e di 4.5 mt quando invece prevede il doppio senso. La pendenza di tutti i tipi di rampa non deve superare i 20°.
Le corsie di marcia invece, devono essere larghe almeno 5,5 mt così da assicurare la libera movimentazione dei mezzi e favorire la manovra di entrata e di uscita dallo stallo delle auto. Quest’ultimo elemento, di fondamentale importanza, va dimensionato sulle caratteristiche di un’auto “tipo”, presa come riferimento. Calcolando la lunghezza e la larghezza medie di un veicolo, maggiorate di un margine di variabilità dipendente dal tipo di veicolo, la normativa delibera le misure standard di uno stallo pari a 2.5x5 mt. Tuttavia, nel caso dei parcheggi multipiano pubblici, accessibili ai clienti, è obbligatorio inserire un posto auto destinato ai disabili, ogni 50 posti standard. Tale stallo avrà una larghezza maggiore e sarà affiancato da due spazi laterali consoni ad accogliere la sedia a rotelle.
Dal punto di vista dell’efficienza dei singoli posti auto, risulta essere ottimale la disposizione a 90° rispetto alle corsie, a scapito della disposizione a 45°. Tenendo in considerazione tali aspetti, la struttura portante del parcheggio su più piani deve necessariamente consentire le manovre ed assicurare le distanze minime tra corsie e posti per le auto, al fine di garantirne un uso pratico nella piena assenza di ostacoli.
Anche gli spazi adibiti al passaggio o all’attesa devono essere progettati per assicurare la libera fruizione e la totale accessibilità: è il caso dei percorsi pedonali e dei vani scala e ascensore. I primi devono garantire adeguata sicurezza dal punto di vista delle dimensioni e dei materiali utilizzati in superficie, oltre che la totale assenza di barriere architettoniche. Lo studio dei vani scala, deve tenere in considerazione le misure ottimali di alzata, pedata e pianerottoli, e prevedere parapetti, corrimano e segnali per gli ipovedenti. Gli spazi antistanti l’ascensore devono essere privi di ostacoli e ben illuminati, mentre la cabina deve consentire l’uso anche a persone disabili che si muovono su sedia a rotelle. Le bottoniere e le scritte devono prevedere la traduzione in braille per consentirne l’uso corretto anche ai portatori di handicap.
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