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Chiesa dell’autostrada del sole

Chiesa di San Giovanni Battista progettata da Giovanni Michelucci

La Chiesa dell’Autostrada del Sole, progettata da Giovanni Michelucci e inaugurata nel 1964, è una delle opere più intense e radicali dell’architettura italiana del Novecento. Non è solo un edificio religioso, ma un vero manifesto architettonico, pensato come luogo di raccoglimento e memoria per le vittime del lavoro e della strada, in particolare quelle legate alla costruzione dell’Autostrada del Sole.

Un’architettura senza facciata

Uno degli aspetti più sorprendenti della chiesa è l’assenza di una facciata tradizionale. L’edificio non si presenta mai con un “fronte” principale: è una massa plastica, irregolare, quasi geologica, che cambia aspetto a seconda del punto di vista. Michelucci rifiuta qualsiasi monumentalità celebrativa, scegliendo invece una forma che sembra crescere dal terreno, come una roccia modellata dal tempo.

L’inserimento nel paesaggio è fondamentale: la chiesa dialoga con l’infrastruttura autostradale senza imitarla, ma contrapponendole una dimensione umana, introspettiva, quasi primordiale.

La struttura come forma

L’intero edificio è definito da una struttura complessa in cemento armato lasciato a vista. Non c’è distinzione tra struttura e architettura: pilastri, setti e copertura diventano forma espressiva. Le grandi nervature inclinate e le superfici spezzate creano un insieme dinamico, lontanissimo dall’idea di spazio statico e simmetrico.

La copertura è uno degli elementi più caratteristici: una sequenza di piani inclinati che si innalzano e si abbassano come un movimento continuo, quasi un’onda congelata nel cemento.

Gli interni: uno spazio in movimento

Entrando, si ha la sensazione di essere accolti in uno spazio che avvolge, più che contenere. L’interno non è organizzato secondo uno schema basilicale tradizionale: la navata si sviluppa in modo irregolare, con percorsi fluidi e continui cambi di altezza.

Chiesa dell'autostrada del sole. Interno 01© Archweb.com

La luce naturale entra dall’alto e lateralmente, filtrata da aperture irregolari che accentuano il carattere drammatico dello spazio. Non è una luce uniforme, ma una luce “viva”, che scolpisce il cemento e accompagna il visitatore lungo il percorso verso l’altare.

L’altare stesso non è un elemento isolato, ma parte integrante dello spazio, quasi scavato nella materia dell’edificio.

Materiali poveri, espressione potentissima

Il cemento armato domina, ma non è mai freddo o neutro. Le superfici grezze, segnate dalle casseforme, raccontano il processo costruttivo e restituiscono una forte carica materica. Accanto al cemento compaiono materiali semplici: pietra, legno, metallo, utilizzati senza finiture decorative, in coerenza con l’idea di essenzialità e verità costruttiva.

Tutto contribuisce a creare un’atmosfera intensa, quasi ascetica, in cui l’architettura diventa esperienza emotiva prima ancora che spazio funzionale.

Chiesa dell'autostrada del sole. Interno 02 © Archweb.com

Un’opera fuori dal tempo

La Chiesa dell’Autostrada del Sole è un edificio difficile da classificare: non è brutalista in senso stretto, non è espressionista, non è modernista nel senso più ortodosso. È un’opera profondamente personale, che riflette la visione umanistica di Michelucci e la sua idea di architettura come luogo di incontro, sofferenza, speranza.

Ancora oggi, a distanza di decenni, resta un riferimento imprescindibile per chi si occupa di architettura sacra contemporanea e, più in generale, per chi vede nell’architettura un potente strumento narrativo e civile.

La galleria fotografica permette di coglierne appieno la complessità: dagli esterni scultorei ai dettagli strutturali, dagli scorci interni alla relazione tra luce e materia. Un edificio da osservare lentamente, lasciandosi guidare dalle sue forme irregolari e dalla forza silenziosa del cemento.


Fotografie scattate il 1 febbraio 2024

disegni dwg della chiesa

Chiesa dell’Autostrada del Sole

DWG

Chiesa dell’Autostrada del Sole 3D

DWG