Fontana delle Naiadi
La vitalità dell’acqua e la grazia delle ninfe
La Fontana delle Naiadi è uno dei simboli più affascinanti di Roma moderna, situata al centro di Piazza della Repubblica (un tempo Piazza Esedra, per via della grande curva dell’esedra delle Terme di Diocleziano). La sua storia è strettamente legata ai grandi interventi urbanistici di fine Ottocento, quando Roma divenne capitale d’Italia e la città si trasformò per accogliere il nuovo ruolo politico.
Origini e realizzazione
La fontana fu progettata nel 1888 come punto di arrivo dell’Acqua Pia Marcia, un acquedotto realizzato sotto papa Pio IX. Inizialmente aveva un aspetto molto diverso: al centro campeggiava un gruppo scultoreo con quattro leoni in bronzo, realizzati da Alessandro Guerrieri, attorno a una semplice vasca circolare. L’impianto però non convinse: appariva troppo sobrio rispetto alla monumentalità della piazza.
Nel 1897 il sindaco di Roma commissionò allo scultore Mario Rutelli un nuovo gruppo scultoreo. Rutelli realizzò quattro figure femminili nude, le Naiadi, ninfe dell’acqua, che andarono a sostituire i leoni.
Ogni Naiade rappresenta un aspetto diverso del mondo acquatico:

Naiade dei Laghi (con il cigno)
La ninfa si adagia sensuale e al tempo stesso composta, accarezzando un cigno, simbolo delle acque tranquille dei laghi. La figura evoca eleganza e purezza, ma anche quel gusto liberty che trasformò la fontana in un manifesto di modernità. Il gioco tra la morbidezza del corpo femminile e la grazia dell’animale rafforza l’idea di un’acqua calma, specchio di bellezza e armonia.

Naiade dei fiumi (con il mostro acquatico)
Distesa con gesto fiero su una creatura dalle forme serpentiformi, questa Naiade incarna la forza dei fiumi, dinamici e talvolta impetuosi. L’abbraccio col mostro d’acqua rappresenta il dominio e al tempo stesso la complicità con un elemento vitale ma indomabile. Una scena di energia e tensione, che contrasta con la quiete della Naiade dei Laghi, restituendo l’eterna dualità dell’acqua: calma e impeto, armonia e potenza.

Naiade degli oceani (con il cavallo marino)
La Naiade degli Oceani si offre in posa fiera e sensuale, distesa su un possente cavallo marino, creatura mitologica che unisce forza e grazia. Simbolo degli spazi sconfinati e misteriosi del mare aperto, l’animale evoca il movimento delle onde, la loro energia inarrestabile e la vastità senza confini. La figura femminile, sinuosa e dominatrice, sembra quasi guidare l’impeto dell’oceano, trasformando la potenza marina in armonia plastica.

Naiade delle acque sotterranee (con il drago)
La più enigmatica delle quattro figure, la Naiade delle Acque Sotterranee si lega a un drago, creatura fantastica che richiama l’ignoto e le forze nascoste nel grembo della terra. Qui l’acqua non è superficie né corrente visibile, ma mistero profondo, invisibile e vitale. La ninfa, avvolta in una posa sensuale e al tempo stesso inquieta, sembra evocare i segreti delle sorgenti sotterranee e delle falde, dove l’elemento acquatico diventa oscuro, potente e quasi magico.
Polemiche e scandali
Le statue, esposte al pubblico nel 1901, provocarono un enorme scandalo per la loro sensualità e per la nudità giudicata troppo esplicita. La fontana venne soprannominata ironicamente dai romani “i quattro cigni e le quattro sgualdrine”. Tuttavia, la modernità e la forza espressiva delle figure conquistarono ben presto critici e cittadini, trasformando la fontana in uno dei simboli dell’arte liberty a Roma.
Al centro della vasca Rutelli inserì in seguito un gruppo con il Glauco, il dio marino che stringe un delfino, simbolo del trionfo dell’uomo sulla natura e sull’elemento acquatico. Anche questa scelta suscitò discussioni, ma oggi completa l’impianto con grande efficacia scenografica.
Il ruolo urbano
La Fontana delle Naiadi si colloca in una delle piazze più importanti della città, davanti alla basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri progettata da Michelangelo, e al centro della grande esedra delle Terme di Diocleziano. La sua presenza, con i potenti giochi d’acqua, conferisce al luogo un carattere monumentale e allo stesso tempo dinamico.
Restauri e valorizzazioni
Nel corso del tempo la fontana ha subito vari restauri per preservare bronzi e marmi dall’azione dell’acqua e dall’inquinamento urbano. L’ultimo intervento ha riportato la scultura al suo splendore originario, restituendo brillantezza ai bronzi e rinnovata vitalità ai giochi d’acqua.
La sera, con le illuminazioni scenografiche, lo spettacolo è particolarmente suggestivo.