Architetture

Padiglione Esprit Nouveau

Le Corbusier, Padiglione Esprit Nouveau, Parigi Francia, 1925

Il Padiglione de l’Esprit Nouveau fu un edificio espositivo temporaneo progettato da Le Corbusier e Pierre Jeanneret in occasione dell’Exposition International des Arts Décoratifs et Industriels Modernes, Esposizione internazionale di arti decorative e industriali moderne di Parigi del 1925. Nel 1977 è stata costruita a Bologna una replica fedele all’originale.

Il Padiglione Esprit Nouveau era un edificio diviso in due parti, costituito da una “cellula tipo”, ovvero un prototipo di unità abitativa urbana “Immeubles Villas”, e di un “Diorama”, una “rotonda”, spazio dedicato all’esposizione di progetti ed enunciati teorici. Il padiglione è un modulo abitativo che trova la sua ragione solo in una prospettiva urbanistica: non una casa unifamiliare isolata, ma un blocchetto che si inserisce negli Immeubles villas che circondano il centro cittadino lasciato ai grattacieli.

Il Padiglione era costituito da una scatola geometrica bianca, attraversata al centro da un albero e arredata con mobili di produzione industriale. La pianta a forma a “L” racchiude un ampio terrazzo, per dare a ciascun abitante una casa con un grande spazio all’aperto, affacciato sul verde della corte. Il padiglione si proponeva come modulo abitativo da inserire in una rinnovata prospettiva urbanistica.
Il Diorama era una struttura adiacente concepita per visualizzare una sintesi dei migliori progetti dell’Atelier Le Corbusier tra il 1920 e il 1925, insieme a due concetti visionari di Le Corbusier inerenti al rinnovamento urbano: la “città per tre milioni di abitanti” e il “Plan Voisin de Paris Ville Immeuble”.

Il padiglione di Bologna
Nel 1977 è stato ricostruito a Bologna il padiglione dell’Esprit Nouveau, replica fedele in ogni dettaglio dell’edificio ideato da Le Corbusier, a pochi passi dalle Torri di Kenzo Tange, nell’area verde di fronte all’ingresso di BolognaFiera, ed è vincolato dal Comune come “Edificio di interesse storico architettonico del moderno”.
L’idea della ricostruzione venne agli architetti bolognesi Giuliano e Glauco Gresleri e a José Oubrerie, uno dei collaboratori del maestro franco-svizzero, che incontrarono nel 1965, iniziando il percorso che porterà alla costruzione del padiglione. La realizzazione avvenne in soli 3 mesi, con il pieno consenso della Fondazione Le Corbusier, nonostante alcune scelte di materiali e soluzioni tecnologiche, che non hanno però pregiudicato la fedeltà al prototipo.
Utilizzato come spazio espositivo, ha ospitato svariate mostre in occasione di Artefiera Bologna che si svolge proprio nei locali di fronte allo spazio progettato dall’illustre architetto.
 

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