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Chiesa di San Francesco d’Assisi al Fopponino

Un capolavoro dell’architettura moderna di Gio Ponti a Milano

Situata in un contesto urbano particolarmente denso nella zona ovest di Milano, la Chiesa di San Francesco d’Assisi al Fopponino si distingue per la sua capacità di aprirsi al quartiere pur mantenendo una forte identità architettonica. Progettata da Gio Ponti e costruita tra il 1958 e il 1964, rappresenta uno degli esempi più raffinati e riconoscibili di architettura sacra moderna in Italia.

Un impianto planimetrico unico

La chiesa si presenta arretrata rispetto alla strada, anticipata da una piccola piazza pubblica che ne esalta il ruolo civico oltre che religioso. La pianta, a esagono asimmetrico, richiama l’idea di forma compiuta e riprende lo schema già utilizzato da Ponti nel celebre Grattacielo Pirelli, sempre a Milano.

L’elemento più iconico dell’intero complesso è la facciata principale su viale Paolo Giovio. Estendendosi oltre i limiti dell’aula liturgica, essa si collega agli edifici parrocchiali adiacenti, formando una sorta di “palcoscenico urbano” per la celebrazione dei riti all’aperto. Questa visione scenografica è tipica della poetica pontiana.

© Gio Ponti

La facciata: luce, forma e materia

Il prospetto è scandito da quattro aperture verticali rivolte verso il cielo, che riprendono la forma del diamante, tanto amata da Ponti. Le finestre, chiuse da vetrate policrome realizzate da Cristoforo De Amicis negli anni Settanta, generano giochi di luce e ombra in continuo mutamento, accentuati dal rivestimento esterno.

La superficie della facciata è infatti completamente rivestita in piastrelle ceramiche sagomate a punta di diamante, smaltate e riflettenti, che moltiplicano i riverberi della luce naturale creando un effetto quasi vibrante.

Interni: razionalità strutturale e atmosfera raccolta

All’interno, la distribuzione degli spazi riprende il modello già sperimentato da Ponti nella Chiesa di San Luca Evangelista (1955-1961). Una navata centrale molto ampia è affiancata da due navate laterali più strette, separate da una serie di pilastri in cemento armato a sezione variabile. Questi elementi strutturali, rastremandosi verso l’alto, si innestano con eleganza sulle travi a vista del tetto a capanna, creando un ritmo visivo ordinato ma non rigido.

«Dietro la facciata (…) il tempio apparirà nella suggestione prospettica dei suoi successivi portali e dei motivi che lo orneranno lungo le alte pareti. Come all’esterno, così all’interno, l’architettura esprimerà la sua vocazione francescana attraverso la semplicità dei candidi muri.
La devozione, che l’ha voluta ed ispirata dedicandola a Francesco, mostrerà la sua misura nella solennità delle dimensioni»

Gio Ponti, relazione di progetto, come riportato in F. Zanzottera, San Francesco al Fopponino, Milano1961-63

Anche qui, come in molte altre opere di Ponti, gli spazi per le attività parrocchiali sono collocati nel piano seminterrato, nascosti alla vista ma pienamente integrati nel progetto.

Arredi, arte e dettagli firmati Gio Ponti

Uno degli aspetti più affascinanti di questa chiesa è il disegno integrale dell’edificio: tutti gli arredi sacri, le suppellettili e persino le vesti liturgiche sono stati progettati dallo stesso Ponti, che ha curato anche gli apparati artistici e decorativi.

Tra le opere d’arte presenti, spicca una Via Crucis in ferro battuto, realizzata personalmente dall’architetto milanese, testimonianza della sua versatilità e della sua visione dell’architettura come sintesi di arte, funzione e spiritualità.

architetture dwg di gio ponti

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