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Edificio E1/E2 “Armonica” a Porta Nuova, Milano

Un volume fluido che connette piazza, città e skyline

Nel cuore di Porta Nuova – uno dei quartieri più iconici della Milano contemporanea – l’edificio E1/E2, conosciuto anche come “Armonica” o “Showroom”, rappresenta uno dei pezzi più raffinati del puzzle architettonico che ha ridisegnato l’area attorno a Piazza Gae Aulenti. Progettato dallo studio Piuarch, il complesso si distingue per il suo profilo sinuoso e per la capacità di fare da cerniera tra la piazza sopraelevata e il tessuto urbano che scende verso via Melchiorre Gioia.

Un progetto che media tra grande scala e dimensione umana

In un contesto dominato da torri e volumi verticali, l’Armonica sceglie un approccio diverso: rimane “bassa”, intorno ai 30 metri di altezza, e si sviluppa in orizzontale per circa 144 metri di lunghezza. Questa scelta la rende un edificio ponte, capace di dialogare tanto con la monumentalità delle torri circostanti quanto con la scala della città esistente.

La sua forma nasce da una duplice esigenza:

  • aprirsi alla piazza, con una grande facciata vetrata trasparente,
  • proteggersi verso sud, dove entra in gioco una geometria più morbida e schermata.

Il risultato è un volume continuo composto da due corpi, E1 ed E2, perfettamente integrati in un’unica figura fluida.

Architettura ed estetica: trasparenza da un lato, protezione dall’altro

La doppia anima dell’edificio si legge immediatamente nei prospetti:

Lato piazza (Nord)

  • Grande facciata continua in vetro.
  • Massima permeabilità visiva tra interno ed esterno.
  • Spazio porticato che amplifica la relazione con il podio pedonale.

Lato sud

  • Superfici sinuose e continue.
  • Schermature solari integrate per mitigare l’irraggiamento diretto.
  • Una pelle più “tecnica”, con funzione sia estetica sia prestazionale.

Questa combinazione crea un equilibrio tra leggerezza e matericità, tra esposizione e protezione, tra immobilità della forma e dinamismo percepito.

Funzioni e organizzazione degli spazi

L’Armonica ospita principalmente uffici e showroom distribuiti su cinque livelli, per una superficie complessiva di circa 22.500 m².
Il piano terra, più permeabile verso la piazza, è pensato per attività espositive e commerciali, mentre i livelli superiori offrono spazi di lavoro flessibili e luminosi.

Le facciate continue e l’assenza di elementi strutturali invasivi garantiscono una notevole libertà di layout, qualità molto apprezzata nel mercato degli uffici contemporanei.

Ingegneria e complessità costruttiva

La realizzazione dell’edificio non è stata banale: il lotto si trova sopra un’area ricca di infrastrutture sotterranee – tra cui gallerie ferroviarie e linee della metropolitana – che hanno richiesto soluzioni strutturali particolari e fasi di fondazione estremamente controllate.

L’involucro è invece costruito con sistemi modulari ad alte prestazioni, che uniscono efficienza energetica e pulizia formale. Le facciate sono state ripensate per ridurre manutenzioni e garantire durabilità nel tempo.

Un ruolo urbano strategico

L’edificio E1/E2 non è solo un volume architettonico: è un punto di transizione.
Chi entra in Porta Nuova da Melchiorre Gioia percepisce l’Armonica come una soglia, un invito a salire verso la piazza sopraelevata e a immergersi nella dimensione verticale del quartiere contemporaneo.

La sua funzione di “cerniera” lo rende un elemento fondamentale nel masterplan di Porta Nuova, contribuendo alla continuità degli spazi e alla fluidità dei percorsi pedonali.

Perché è un edificio interessante dal punto di vista architettonico

  • Offre un esempio elegante di architettura orizzontale in un contesto verticale.
  • Mostra come un involucro possa essere progettato in modo reattivo rispetto all’ambiente e all’esposizione solare.
  • La doppia facciata – vetrata e sinuosa – lo rende un caso di studio perfetto per chi si occupa di design dei fronti, facciate tecniche e integrazione urbana.
  • È un modello efficace di come lo spazio commerciale e quello terziario possano convivere all’interno di un’unica forma coerente.

Conclusione

L’Armonica è un edificio che lavora sui contrasti: trasparenza e protezione, rigidità e flessibilità, piazza e strada, torre e tessuto urbano.
La sua architettura si legge come un gesto di equilibrio, progettato per connettere mondi diversi e allo stesso tempo dare identità a una delle aree più dinamiche di Milano.

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