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Grattacielo Pirelli

Icona dell’architettura moderna italiana

Il Grattacielo Pirelli – noto anche come Pirellone – rappresenta uno dei massimi esempi di architettura moderna italiana del dopoguerra. Situato a Milano in piazza Duca d'Aosta, di fronte alla Stazione Centrale, l’edificio è un simbolo di innovazione, eleganza e razionalità strutturale, nonché un punto di riferimento assoluto nel panorama dell’architettura verticale europea del XX secolo.

Progetto architettonico e team di progettazione

Progettato tra il 1955 e il 1956 e completato nel 1960, il grattacielo è frutto della collaborazione tra l’ingegnere Arturo Danusso, l’architetto Gio Ponti – figura chiave del design italiano – e Pier Luigi Nervi, uno dei più importanti ingegneri strutturisti del Novecento. La committenza fu della società Pirelli, intenzionata a costruire un nuovo sede direzionale all’avanguardia per esprimere la propria visione futuristica e industriale.

Dati tecnici e dimensioni

Il Grattacielo Pirelli si distingue per i suoi dati tecnici impressionanti per l’epoca:

  • Altezza complessiva: 127 metri
  • Piani fuori terra: 31
  • Piani interrati: 2
  • Superficie calpestabile totale: circa 30.000 m²
  • Struttura portante: telaio in cemento armato precompresso, con setti laterali irrigidenti e travi a sbalzo
  • Fondazioni: plinti su pali, data la natura del terreno milanese

La forma sottile ed elegante, a pianta romboidale, ha rappresentato una rottura rispetto alla tradizione del grattacielo "a scatola". La rastremazione verso l’alto e i prospetti curvilinei ne esaltano la leggerezza, pur in una costruzione solida e massiva. La facciata continua in vetro e alluminio è scandita da una griglia regolare che ne rafforza l’estetica modernista.

Innovazione strutturale e sostenibilità ante litteram

Dal punto di vista strutturale, il Pirellone è un’opera pionieristica: grazie alla collaborazione con Nervi, fu utilizzato un sistema innovativo a nucleo centrale e pilastri perimetrali, che consentì di ottenere ampie superfici libere da pilastri interni, favorendo la flessibilità distributiva degli spazi.

La disposizione impiantistica e l’orientamento dei prospetti furono studiati per ottimizzare l’illuminazione naturale e il comfort termico, anticipando temi oggi centrali nella progettazione sostenibile.

Restauri e riqualificazione

Dopo l’incidente aereo del 2002, in cui un velivolo Rockwell Commander 112TC pilotato da Luigi Fasulo si schiantò contro il 26° piano dell’edificio, il Grattacielo Pirelli fu sottoposto a un attento restauro conservativo e tecnologico. L’intervento, completato nel 2005, riportò l’edificio alle sue condizioni originarie, con particolare attenzione al ripristino formale e all’integrazione di soluzioni impiantistiche aggiornate, sempre nel rispetto dell’identità architettonica storica e dell’integrità strutturale.

Rilevanza culturale e architettonica

Il Grattacielo Pirelli è oggi un bene architettonico vincolato dalla Soprintendenza ai Beni Culturali, riconosciuto a livello internazionale come capolavoro del razionalismo italiano. È un caso emblematico di come ingegneria e architettura possano fondersi per dare vita a un'opera d’arte tecnologica, ancora oggi all’avanguardia.

Galleria fotografica: uno sguardo completo sul Grattacielo Pirelli

La galleria fotografica propone una selezione di immagini ad alta definizione che documentano il Grattacielo Pirelli da molteplici angolazioni, offrendo un racconto visivo completo. I punti di vista generali evidenziano il rapporto dell’edificio con il contesto urbano milanese, mentre i dettagli architettonici, dalle superfici vetrate alle soluzioni di rivestimento, permettono di apprezzarne la qualità progettuale e costruttiva.

Le fotografie sono utili non solo per ammirare l’edificio, ma anche come materiale di riferimento per studenti, architetti e appassionati di architettura moderna.

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