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Palazzina in Via Bruxelles

Via Bruxelles 77–79, angolo via Salaria, Roma

Venturino Ventura ha creato in via Bruxelles un piccolo sogno abitativo: un edificio che sfida i codici edilizi rigidi, abbraccia la natura urbana e si fa scultura vivente. In un contesto architettonico spesso inflessibile, questa palazzina costruita nel 1968 emerge come un atto poetico e sperimentale, tanto dimenticato quanto oggi nostalgicamente ammirato.

Balconi curvi e vegetazione
I terrazzi sporgono con profilo ondulato, a sbalzo, creando un ritmo plastico su tutta la facciata. Le piante inserite, nonché l’ampia finestratura, enfatizzano il legame tra dentro e fuori, luci e ombre.

In uno dei balconi d'angolo Ventura progettò un foro per accogliere un cipresso che passava attraverso la struttura del solaio finché non fu rimosso successivamente. Questa scelta non la si può considerare un capriccio ma una precisa volontà di dialogo tra architettura e natura.

Questa architettura è considerata l’opera più iconica di Ventura, un esempio riuscito di architettura residenziale post‑bellica, che sposa funzionalità e suggestione poetica.

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