La casa all’italiana

Gio Ponti - "La casa all'italiana" tratto da Domus del 1928

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Per non dimenticare

Pubblicato il

21 Luglio 2019

La casa all’italiana non è il rifugio, imbottito e guarnito, degli abitatori contro le durezze del clima come è delle abitazioni d’oltralpe ove la vita cerca, per lunghi mesi, riparo dalla natura inclemente: la casa all’italiana è come un luogo scelto da noi per godere in vita nostra, con lieta possessione, le bellezze che le nostre terre e i nostri cieli ci regalano in lunghe stagioni.

Nella casa all’italiana non vi è grande distinzione fra esterno e interno: altrove vi è addirittura separazione di forme e di materiali: da noi l’architettura di fuori penetra nell’interno, e non tralascia di usare nè la pietra né gli intonaci né l’affresco; essa nei vestiboli e nelle gallerie, nelle stanze e nelle scale, con archi, nicchie, volte e con colonne regola e ordina in spaziose misure gli ambienti della nostra vita.

Dall’interno la casa all’italiana riesce all’aperto con i suoi portici e le sue terrazze, con le pergole e le verande, con le logge ed i balconi, le altane e i belvederi, invenzioni tutte confortevolissime per l’abitazione serena e tanto italiane che in ogni lingua sono chiamate con nomi di qui. 

Una stessa ordinanza architettonica regge dunque, in diversa misura, nella casa all’italiana, le facciate e gli interni e ancora regola d’attorno la natura medesima con terrazze e gradini, con giardini, appunto detti all’italiana, ninfei e prospettive, orti e cortili, tutti creati per dare agio e scena ad una felice abitazione.
Il suo disegno non discende dalle sole esigenze materiali del vivere, essa non è soltanto una “machine à habiter”. Il cosiddetto “comfort” non è nella casa all’italiana solo nella rispondenza delle cose alle necessità, ai bisogni, ai comodi della nostra vita e alla organizzazione dei servizi.

Codesto suo “comfort” è qualcosa di superiore, esso è nel darci con l’architettura una misura per i nostri stessi pensieri, nel darci con la sua semplicità una salute per i nostri costumi, nel darci con la sua larga accoglienza il senso della vita confidente e numerosa, ed è infine, per quel suo facile e lieto e ornato aprirsi fuori e comunicare con la natura, nell’invito che la casa all’italiana offre al nostro spirito di recarsi in riposanti visioni di pace, nel che consiste nel vero senso della bella parola italiana, il CONFORTO.

Gio Ponti – “La casa all’italiana” tratto da Domus del 1928

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