Palazzina in via Ombrone – Roma

Studio Monaco & Luccichenti, 1952 circa

Nel quartiere Trieste di Roma, in via Ombrone, si trova una delle opere più eleganti e misurate del dopoguerra romano: la palazzina progettata dallo studio Monaco & Luccichenti.
Realizzata intorno al 1952, rappresenta un punto di equilibrio tra il razionalismo ereditato dagli anni Trenta e la nuova sensibilità moderna che in quegli anni stava ridisegnando l’abitare urbano nella capitale.

Un linguaggio moderno e raffinato

L’edificio si distingue per la chiarezza compositiva e la raffinata articolazione dei volumi. La facciata principale è scandita da fasce orizzontali che alternano pieni e vuoti, in un ritmo regolare che alleggerisce la massa edilizia e dona slancio visivo.
Nei primi due piani le aperture si sviluppano in forma di finestre a nastro, intervallate da logge e balconi, mentre il terzo livello si compatta in una serie di bucature più misurate, sottolineate da cornici in mosaico verde smeraldo, elemento distintivo del progetto.

Il piano terreno, arretrato rispetto al corpo principale, è scandito da setti binati in calcestruzzo armato, che definiscono un portico leggero e funzionale, mentre l’attico presenta una copertura a botte, soluzione cara ai due architetti per chiudere con eleganza la composizione verticale.

Materiali e dettagli

La struttura è interamente in calcestruzzo armato, con pareti esterne intonacate in toni chiari.
L’uso del mosaico verde come contorno delle aperture introduce una nota di colore e preziosità, un piccolo gesto ornamentale che richiama la tradizione romana ma reinterpretata in chiave moderna.
I serramenti lignei originali, sottili e proporzionati, contribuiscono alla leggerezza complessiva del prospetto.

Questa attenzione al dettaglio — al rapporto tra superfici, materiali e luce — è una cifra costante dell’opera di Monaco e Luccichenti, capaci di unire rigore costruttivo e sensibilità estetica con una naturalezza rara nel panorama italiano del tempo.

Contesto e significato

La palazzina di via Ombrone nasce in un periodo di grande fermento edilizio a Roma: gli anni Cinquanta vedono la città espandersi e rinnovarsi, tra esigenze abitative e ricerca di modernità.
Monaco e Luccichenti interpretano queste esigenze con un linguaggio raffinato, lontano dagli eccessi stilistici, in cui l’architettura residenziale diventa laboratorio di qualità urbana e sperimentazione tipologica.

L’edificio si inserisce nel filone delle palazzine borghesi romane, una tipologia che proprio grazie a studi come quello di Monaco & Luccichenti raggiunge livelli di eccellenza per equilibrio tra estetica, funzionalità e inserimento nel tessuto urbano.

Lo studio Monaco & Luccichenti

Vincenzo Monaco e Amedeo Luccichenti, attivi a Roma tra gli anni Trenta e Sessanta, sono tra i protagonisti del rinnovamento dell’architettura italiana del dopoguerra.
La loro produzione spazia dagli edifici residenziali ai grandi complessi direzionali (come il Palazzo dell’INA a piazza della Repubblica o l’edificio per la TWA all’EUR), con una costante ricerca di ordine, misura e innovazione tecnologica.

La palazzina in via Ombrone, pur di piccola scala, sintetizza molti dei temi che ricorrono nella loro opera: la composizione chiara, l’attenzione ai materiali, l’uso calibrato del colore e il dialogo tra modernità e tradizione romana.

Un’eredità discreta

Oggi l’edificio è ancora in ottimo stato e continua a raccontare, con la sua sobria eleganza, un momento fondamentale della storia architettonica di Roma.
È un esempio concreto di come la modernità possa tradursi in qualità abitativa e bellezza quotidiana, senza clamori, ma con una forza silenziosa che attraversa il tempo.

Le fotografie sono state scattate nel mese di settembre 2025